Capitolo quarantacinque

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Mason.

Non riuscivo a dormire. Quello che era successo a mia sorella, mi aveva destabilizzato del tutto.
Angosciato mi alzai e me ne andai in cucina. Mi accesi una sigaretta e presi a fumarla mentre osservavo la mezzaluna particolarmente argentea.
In lontananza sentii i rumore dei tacchi sbattere contro il pavimento; un attimo dopo, Alice fece il suo ingresso e senza neanche vedermi, si versò dell'acqua.
La osservai di spalle. Quel vestitino le stava veramente un incanto.

Essendo di raso le evidenziava elegantemente le curve, insieme a quel gioiello che si ritrovava.

«Divertita?», la mia voce cupa e penetrante, graffiò l'aria, facendola sussultare.
Si voltò sorpresa e i suoi occhioni si incatenarono alla mia figura a petto nudo.
Distolse lo sguardo senza degnarmi di una minima parola.

Non poteva essere ancora offesa per quel piccolo incidente sotto alle docce.
Se ricordavo che la sua intimità, completamente nuda sbattette con il cavallo dei miei pantaloni, sentii il rigonfiamento farsi sentire.

«Per niente.» la sentii tirare su con il naso e tutti i pensieri se ne andarono a fanculo.
Corrucciai la fronte spegnendo la sigaretta e avvicinandomi alla sua figura.
Le presi la spalla e la feci voltare, ma lei si ritrasse

«Che è successo?»
«Niente. Sono una stupida», fece per andarsene, ma riuscì ad afferrarle il polso per fermarla. La posizionai difronte a me e vidi che aveva tutto il trucco colato e che stava piangendo.
L'ansia mi fece contorcere gli organi interni.
La obbligai a guardarmi, prendendole il viso tra le mani.

«Che è successo?» richiesi irrigidendo la mascella e tutti i muscoli che possedevo.

«Ti hanno fatto qualcosa?»

Supposi il peggio e lei si affrettò a negarlo con la testa.

«Ho incontrato quello della palestra, quel Log...»

«Sì sì, ho capito chi è» mi affrettai ad interromperla, stizzito.
Quel coglione che le aveva fatto la radiografia al culo, senza pudore. Per carità anche io lo facevo... un sacco di volte al giorno, ma mai così spudoratamente davanti a tutti.

Prese un profondo respiro nel tentativo di calmarsi; ed io le lasciai tutto il tempo di cui aveva bisogno.

«Vieni», l'afferrai per la vita e la feci sedere sullo sgabello.
La fronteggiai spostandole i capelli dal viso.

«Che ha fatto?» richiesi sospirando.

«Stavamo ballando... ha iniziato a toccarmi...Sempre di più.
Fino a quando non mi ha trascinata in bagno»

Sentii il cuore iniziare a rimbombare contro la cassa toracica; ma tentai comunque di rimanere calmo.

«Hai bevuto?», annuì e mi irrigidii
Se aveva bevuto come la volta scorsa, avevo  paura di sapere il continuo della storia.

«Ha iniziato a baciarmi e ha provato a mettermi una mano sotto alla gonna... ma l'ho fermato in tempo»

«E allora? Qual è il problema?» chiesi tirando un sospiro di sollievo.

«Lui continuava a dirmi che stavo lì per divertirmi»

Prese un'altra piccola pausa per tirare su con il naso.

«Ci ha riprovato, stavo per lasciarmi andare. Fino a quando non mi ricordai le tue parole»

Mi accigliai confuso, preso dalle sue parole che abbandonavano le sue labbra tremanti

«Quando mi hai detto che non mi avresti toccata... te lo ricordi?»

Annuii. Come dimenticarlo; mi stava facendo esplodere con il suo balletto indecente, ma ero riuscito a rimanere lucido.

«Non ho bevuto come l'altra volta... qualcosa capivo, per fortuna»

Per fortuna veramente!

«Ma se fossi stata come l'altra volta, lui non si sarebbe fermato... avrebbe continuato a toccarmi e magari saremo riniti a... » la interruppi tranquillizzandola.

Ma aveva pienamente ragione, Logan non si sarebbe fermato, sarebbe andato fino in fondo; e non potevo neanche pensarci.

«Avevi ragione quanto mi hai detto che un altro se ne sarebbe approfittato»

Riprese ad agitarsi ed io mi affrettai a tranquillizzarla.

«Ehi, non è successo niente»
«Lo so, ma se fosse successo? Stavo per lasciarmi andare»

Non ci poteva pensare.
Si coprii il viso con le mani e si asciugò le lacrime.
___

L'accompagnai nella sua camera ed io me ne andai nella mia.
Il mio egoismo si ritrovò a chiedersi se le mani di quel Logan fossero meglio delle mie.

Amore mi provocava da morire con la sua innocenza... che tanto innocente non era.
Ma lei non ci faceva caso.

Era provocante e spesso eccitante sia da come si muoveva sia da come provocava.

Oggi in palestra, sapeva benissimo che le stavo dietro. Ma ha lasciato comunque che le mani di quello, la toccassero.
Avevo praticamente il suo culo in bella vista, con quel leggings che glielo evidenziava ancora di più ogni volta che si abbassava.

Ricordavo perfettamente lo sguardo rapito di Logan verso il suo fisico.
Ricordavo ogni movimento che le sue mani percorrevano, le avevo osservate attentamente e mi ritrovai ad essere invidioso, perché non ero io a toccarla e non ero io a farla arrossire.

Quando poi l'ho seguita in bagno, sapevo benissimo che sotto a quel maledetto asciugamano striminzito, non avesse niente e mi dovetti trattenere nello strapparglielo.

Il suo seno prosperoso, ogni volta, non so per quale cazzo di ragione, ma sembra fissarmi sempre prima lui.

Mi stavo per sentire male, anche quando all'ospedale, l'ho trovata tra braccia di Liam e poi coperta dalla felpa di Noah; ero geloso del suo profumo.
Non sopportavo l'idea che potesse impregnarsi addosso agli altri, pure se si trattavano dei miei stessi fratelli.
Anche per questo non le avevo richiesto la maglia che le avevo lasciato la volta scorsa. Doveva prendere il suo profumo. Tutto di me doveva profumare di lei.

Ormai era diventata una sfida personale.

Ciao a tutte! 💕
Mi scuso per il capitolo un po' corto, ma è stato fondamentale. perché finalmente Mason ha parlato chiaro.
Vuole profumare di Alice...🌹🖤

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