Alice.
Era buio, tutto spaventosamente buio e frustante.
Ad ogni frustata un pezzo del mio cuore si sgretolava. La pelle bruciava ed era bollente.
Le grida mi stavano graffiando rudemente la gola e le mie lacrime uscivano disperate.
Mi portai le braccia al petto mentre tentavo di ripararmi in qualche modo, ma mi colpiva ovunque fosse libero.
Sentivo le ferite aperte che continuavano ad essere colpite e bruciavano.Le orecchie mi si erano attappate per le mie stesse urla. La testa mi faceva male e il mio corpo, disposto in quel misero angolo, tremava, tremava tanto.
Pregai in silenzio che quell'incubo finisse.
«Basta, ti prego.»
La mia voce risultava insignificante contro al suo tono adulto e graffiato.
«Perché mi fai questo?»
Tentai ancora una volta, ma non ricevevo risposta.
Tremavo ormai dal freddo. Sentii il sudore scendere lungo la mia schiena, mentre la cenere della sigaretta mi colpiva i capelli raccolti perennemente in due codine.
Cercai di indietreggiare ancora una volta, quando la sua figura massiccia avanzò contro di me. Mi afferrò per il collo e mi sollevò.
Mi dimenavo e soffocavo sotto alla sua presa rigida.
Iniziai a vedere tutto nero, solo la punta fiammeggiante della sigaretta accesa; se la sfilò dalle labbra e me la spense sul braccio, come ormai era abituato fare.Il solito bruciore mi fece stringere i denti.
Aprii gli occhi svegliandomi di soprassalto in un bagno di sudore.
Il pigiama era bagnato e i capelli mi si appiccicavano sulle guance e dietro al collo.
Mi misi a sedere e mi portai le braccia al petto, ancora tremante.
Il cuore mi batteva violentemente e la mia gola mi si stringeva fino a non farmi respirare, iniziai ad avere il respiro accelerato mentre una scia di brividi mi attraversarono la nuca.Mi sta venendo un attacco di panico. . .
Tentai di alzarmi, ma le mie gambe risultarono pesanti. Le orecchie mi si erano attappane e il cuore si era appesantito.
Mi sentii bloccata all'interno di una bolla silenziosa e isolata.
le mani e le gambe non mi smettevano di tremare.Devo prendere una boccata d'aria.
___Riuscì a raggiungere la porta e mi affrettai a scendere le scale.
Il cuore non mi dava pace e la testa mi girava.
Arrivai in giardino e l'aria fredda della notte, mi colpii.
La mia pelle sudata a contatto con il freddo, mi diede sollievo.
Raggiunsi la piscina e immersi i polsi nell'acqua fredda. Una scarica di brividi mi invase e cercai di respirare lentamente.
Mi sedetti sul bordo, alzai i pantaloni fino al polpaccio e immersi le caviglie.
Mi sorressi con i palmi mentre rivolsi la testa al cielo oscuro che era coperto da un grande lenzuolo di nuvole.
Non c'è una stella.
Non vedo la luna.Setacciai tutto quell'accumulo di oscurità, ma non c'era.
Tirai un sospiro di sollievo quando tutto intorno a me sembrò tornare regolare.
Mi guardai le braccia e scorsi quelle piccole cicatrici invisibili all'occhio esterno, ma visibili per me.
Potrei essere presa per pazza, ma a me facevano ancora male; come il mio cuore, al quel tempo così piccolo e pulito.Mi chiedevo se tutto questo sarebbe mai passato o avrei dovuto subirlo a vita.
___«Sto arrivando! Mi sto mettendo le scarpe!»
In verità ancora stavo scegliendo cosa indossare.
Arianne mi stava mangiando viva dal cellulare.
Volevamo andare al centro commerciale con Perla e Becky, ma l'unica in ritardo, ero io.
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Il principio di tutto
Genç Kız EdebiyatıChe succederebbe se una ragazza che non sa tenere a freno la lingua, si ritrova a vivere con un ragazzo che invece gliela vorrebbe tagliare? Alice ha sempre vissuto con la mamma in California, per la precisione a San Diego; seppur tutta la sua famig...