Alice.
Mi lasciò un'infinità di baci su tutto il viso ed io avevo bisogno dell'intensità di ognuno di loro.
Capovolsi le nostre posizioni ed ora io mi trovavo sopra di lui.
Le mie labbra gli sfiorarono il collo che baciai e laccai.
Gemette e mi spinse di più contro di lui.
La mia intimità struscio contro la sua, già gonfia.Mi poggiai al suo petto e inserii le mani all'interno della sua felpa nera e accarezzai i pettorali possenti.
«Hai aumentato gli allenamenti?», la mia curiosità parlò prima ancora che potessi riflettere.
«Sì.», rispose riportando un'altra volta le sue labbra sulle mie.
Accarezzai ogni lembo della sua carne calda e la graffiai appena con le unghie.Rabbrividì e aumentò la presa su di me.
Non ci perdevamo neanche un secondo per osservarci.
Con una mano mi scostò una ciocca di capelli dal viso e mi lasciò un dolce bacio sulla fronte.
«Scusami», sospirò pentito.
Corrucciai la fronte appena, non ricordando a cosa si riferisse.«Non dovevo fare tutte quelle cose, non dovevo sbatterti fuori dalla mia macchina quella sera...»
«Mason...», lo interruppi posandogli l'indice sulle labbra.Gli lasciai un bacio all'angolo di esse
Dovevo dirglielo, non resistevo più.
«C'è una cosa che non ti ho detto», ammisi e lui corrucciò la fronte confuso
«Ti prego, non arrabbiarti» , un nodo mi si formò in gola e sentii il naso prendere a pizzicare.
Si irrigidì per un istante, poi però mi accarezzò la guancia.
«Non mi arrabbio. Ma tu non piangere, ti prego», avvicinò le mie labbra alle sue ed io potetti baciarle.
L'amore che provavo per lui, andava oltre tutto.
Non sapevo spiegarlo.«Ho parlato con Jonathan... in ospedale»,
Iniziai e lui sembrò subito attento alle mie parole«Mi ha detto che... mia madre, quella vera, è...», dovetti riprendere fiato e lui si accorse della mia difficoltà nel parlare.
Si alzò per poggiare la schiena alla testata del letto, e mi attirò a lui.Mi poggiai al suo petto e lo strinsi forte
«Parla Amore, non mi arrabbio, te lo giuro», mi incoraggiò.
Mi morsi l'interno guancia
«Mia madre è anche la mamma di... Mike e Jason».
Non lo sentii neanche più respirare.
L'unica cosa che percepii era la sua mano che allentava la presa su di me, invece io la aumentai sulla sua felpa.«Ethan... è cambiato», continuai.
Ormai le parole mi uscivano da sole e non riuscii a trattenerle.
A sentire quel nome, si irrigidì.
Alzai il viso per guardarlo e lo trovai che già mi stava guardando lui.
La mascella rigidità e il suo sguardo fermo, mi fece intuire che non era per niente felice di quello che aveva sentito.
«Cosa provi per lui?», quella domanda mi fece sbarrare gli occhi e come una pentola d'acqua bollente mi ricadde addosso.
Mi alzai, sedendomi sopra di lui per fronteggiarlo.
«Niente, assolutamente niente, credimi», la voce prese a tremarmi, insieme alle mani.
Agguantai la sua felpa e sperai che non se ne andasse un'altra volta.
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Il principio di tutto
Chick-LitChe succederebbe se una ragazza che non sa tenere a freno la lingua, si ritrova a vivere con un ragazzo che invece gliela vorrebbe tagliare? Alice ha sempre vissuto con la mamma in California, per la precisione a San Diego; seppur tutta la sua famig...