capitolo novantadue

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Mason.
Un mese dopo.

La osservai tutta la notte mentre dormiva.
La sua bellezza mi scioccava sempre di più e al pensiero che a breve sarebbe diventata mia moglie, mi faceva sentire il cuore più leggero.

Le accarezzai i capelli e lei si modellò contro il mio petto.
Amava quando le toccavo i capelli, era per questo che lo facevo sempre.

Le lasciai un bacio sulla fronte e mi alzai.

Dovevo prendere le ultime cose che avevo lasciato a casa mia, per trasferirle a casa nostra.

Quando arrivai, trovai Dana già sveglia.

Quando mi vide, si aspettò di vedere anche Alice.

«Lei non c'è?», chiese delusa ed io negai con la testa.

«Dana, devi capire che ormai lei ha preso una decisione e devi rispettarla.», cercai di farle capire e lei annuì solamente.

Prima che salissi nelle camere le diedi la notizia

«Ci sposeremo».

Il suo sguardo saettò su di me e lo sbarrò appena, sorpresa

«Davvero?», si accertò ed io annuii.

Abbassò lo sguardo e dopo qualche secondo lo rialzò

«Proteggila con tutto te stesso Mason. Ne ha bisogno, io non ci sono riuscita»
«Dana non hai neanche idea dell'amore che provo per lei.», confessai e lei annuì consapevole.

«Non permetterei mai che le venisse fatto del male»
«Grazie tesoro», mi sorrise e mi lasciò una carezza affettuosa sul braccio
___

Me ne andai in camera e preparai le ultime cose rimaste.
Tra le mie cose trovai anche la fotografia che avevo scattato ad Alice, il giorno che eravamo andati a mangiare il gelato.

Era veramente buffa mentre mangiava quella coppetta.

Presi la fotografia e la misi nel mio portafogli, così da averla sempre con me.

Dio, sembravo un fottuto ragazzino.
Ma quella ragazzina impertinente mi aveva mandato a fanculo il cervello.

«Quindi? A quando il matrimonio?», la voce di Josh arrivò alle mie spalle.
Mi voltai e lo guardai.
Se ne stava poggiato allo stipite della porta e mi osservava divertito.

«Si spera a breve», dissi ritornando a riordinare i miei vestiti nelle valigie.
Mi raggiunse e posò una mano sulla mia spalla

«Mason, sono felice per te. Te lo meriti», sorrise sincero.

Ricambiai il sorriso e lo fronteggiai

«Grazie Josh.»
«Senti... », sospirò accendendosi una sigaretta.
Alcuni ricci gli ricaddero ribelli sulla fronte

«Ho provato a ricucire i rapporti con te. Ma so che non è facile perdonarmi. Era stato il tuo primo amore...»
«Josh», lo interruppi.
Gli presi la sigaretta dalle labbra e la misi nelle mie.
Ispirai profondamente e rigettai il fumo in alto, dove posai anche il mio sguardo.

Era vero.
Anna era stato il mio primo amore, ma volevo che Alice fosse l'ultimo.

Dovevo andare avanti.

Le cose man mano si stavano sistemando.

Avevamo saldato il conto con i Gray, stavo per sposare la donna che amavo di più in assoluto insieme a Swami.

Ora dovevo solo pensare a riavere mio fratello.
Non c'era più bisogno che ce l'avessi con lui.

Erano passati anni e di stronzate ne avevo fatte anche io, forse anche di più gravi.

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