capitolo quarantotto

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Alice.

Ci voltammo tutte e tre verso Becky, che ancora di trovava con i pugni sorretti e con lo sguardo puntato alla porta, dove da poco prima, era uscito Noah.

«Tu, ci devi dire qualcosa. In che senso ti stava per uccidere?»

Chiesi confusa, mentre raggiunsi la padella.
Levai la carne e la misi nei rispettivi piatti.

«E una storia lunga. Un giorno vi dirò tutto. Promesso»

Ci arrendemmo, anche perché era giunto il momento di mangiare, ed io stavo morendo di fame.
___

Becky era dovuta scappare via perché il manager la voleva a lavoro.
E per le cinque del mattino, dovevano partire.

«Film Horror?»

Chiese Arianne, mentre impugnava il telecomando.
Annuii di conseguenza, invece Perla non si smosse e ci guardava con un espressione per niente convinta.

«Non mi sembra una buona idea»

«Come no? Perché?»

Chiesi mentre prendevo posizione sul divano.

«Siamo sole in una casa enorme. . . »

Disse titubante, mentre si guardava intorno.
Fuori era buio pesto e le vetrate non lasciavano trasparire neanche la luce dei lampioni che illuminavano il giardino.

«Dai, tranquilla. Se hai paura puoi sgretolarmi la mano»

Si propose Arianne, sedendosi accanto a me. Le passai un po' di coperta e lei se la piazzò sulle gambe.

Riuscimmo a convincerla e venne al fianco della mia amica.
___

«Secondo me lì dietro, c'è qualcuno»

Sussurrò Perla terrorizzata, mentre si copriva con una mano gli occhi e con l'altra si aggrappava ad Arianne; che invece era affascinata ed elettrizzata.

Mi mancò un battito quando si avverarono le parole della mora.
Da dietro a quel dannato muro, sbucò una suora impiccata. Il sangue le scorreva sia dalla bocca che dagli occhi.

Mi copri gli occhi con la mano, schifata e spaventata.

Perla in tutto ciò, si era lanciata dall'altra parte del divano, buttandosi un cuscino in faccia.

«Ma un film comico no?»

Chiese con ancora il viso scoperto.

«Assolutamente no.»

Disse Arianne.
Mi aggrappai al suo braccio mentre il cuore mi batteva all'impazzata, con l'intenzione di coprirmi gli occhi per tutta la durata del film e scoprendoli solo quando questo sarebbe finito.

Avevamo tutte e tre gli occhi sulla TV, mentre io mi stringevo alla coperta e Perla al braccio di Arianne.
La suora continuava a vagare fino a quando non si creò quella suspence ansiosa.
Iniziai a sudare e a mordere le unghie dal nervoso.

Ma poi una porta sbattette al piano di sopra, procurando un rimbombo.
Arianne si sbrigò a stoppare il film e tutte e tre ci guardammo in viso. Perla era sbiancata ed io dietro di lei.

«A-Avete sentito?»

Balbettai. I peli mi si raddrizzarono, quando un'altra botta, ci arrivò all'orecchio.

C'è qualcuno di sopra. 

«Non siamo sole»

Arianne non ci tranquillizzava.
Ci alzammo una appiccicata all'altra e ci affacciammo per le scale.
Mi sembrò di intravedere un'ombra, ma il viso di Arianne, mi fece capire che anche lei l'aveva vista. Si era ammutolita e ingoiò un groppo di saliva.

«Oddio mio. . . »

Perla mi stava per spezzare un braccio per quanto lo stringeva.

«Andiamo a vedere»

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