Mancano poche ore all'inizio della cerimonia e siamo tutte in fibrillazione. Appena sveglie, nonostante le poche ore di sonno di tutte noi, i "lavori" hanno avuto inizio. Le acconciature, il trucco e gli abiti... Dio, casa mia sembra un centro di bellezza. Quando sono andata in cucina per poter preparare del caffè, ho trovato Mia fuori in giardino che guardava l'oceano ed ho percepito, solo guardandola, la sua agitazione. È un giorno importante per lei e Brian, capisco la sua emozione. Per alleggerire l'atmosfera, ho cercato, sin da subito, di farla sorridere il più possibile ma, più si avvicinava l'ora di prepararsi, più diventava irrequieta. Ha cominciato perfino a riordinare casa. Ci abbiamo riso su per poi riprendere da dove avevamo lasciato. In questo momento sono con il piccolo Jack mentre Gisel sta aiutando Mia ad indossare il suo meraviglioso abito da sposa. Tra pochi minuti arriverà Dom per poterci portare in chiesa e, non solo sarà il testimone di nozze di Brian, ma accompagnerà anche sua sorella verso colui che diventerà suo marito. So che anche lui è molto agitato e, conoscendolo, so che sta pensando a suo padre. Avrebbe di gran lunga preferito che ad accompagnare Mia fosse stato lui, più che altro sarebbe stato felice di federe l'orgoglio negli occhi di suo padre. Oggi, però, non voglio che la tristezza rovini questo momento e quindi, pronta e con in braccio mio nipote, raggiungo mia cognata per aspettare insieme l'arrivo di suo fratello. Ridiamo e parliamo di tutto, anche del fatto che tra meno di due mesi sarà Gisel a dover sopportare lo stress da matrimonio, fin quando la voce di mio marito ci annuncia che è arrivato il momento di raggiungere Brian. Essendo la sua damigella d'onore, starò con lei anche durante il tragitto verso la chiesa, sicura che non mi lascerà andare con altri. Gisel è la prima a scendere e raggiungere Dom con Jack e subito dopo io e Mia. Un sorriso sboccia sulle labbra di entrambi quando, i miei occhi e quelli dell'uomo che amo, si incontrano. Avvolta dal mio abito di seta verde acqua, cerco di scendere le scale facendo attenzione a non inciampare su questi tacchi, troppo alti per me, reggendomi al corrimano e non lasciando mai lo sguardo di Dom. Non so come diavolo faccia, ma ogni volta che mi guarda così, mi sento la donna più bella del mondo, anche se mi ritrovo ad essere diventata una mongolfiera. Arrivata all'ultimo scalino, mi prende la mano e non dice nulla, mi bacia soltanto racchiudendo in questo gesto tutto il suo amore.
"Sei bellissima." Con occhi pieni di gioia ritrovandomi a sorridere come un'idiota. Quando sento il ticchettio dei tacchi di Mia, mi volto automaticamente verso le scale costringendo Dom a fare lo stesso.
"Lei lo è di più." Dico ammirando la splendida donna che, già con le lacrime agli occhi, sta scendendo le scale. Quando anche lei ci ha raggiunte, Dom la circonda in un abbraccio che mi fa commuovere all'istante e, dolcemente le bacia la fronte e le sussurra un "Sei splendida" permettendo a Mia di lasciar cadere una lacrima di gioia."Ok, basta commuoversi o avremo bisogno di rifare il trucco completamente. Raggiungiamo Brian prima che cominci a pensare che Dom ti abbia persuasa a scappare." Dico, prendendo in giro mio marito e strappando un sorriso a Mia. Raggiungiamo la macchina di Dom pronti a raggiungere la nostra destinazione. Gisel e Jack raggiungono la chiesa insieme ad Han e, quando anche noi siamo ormai vicini, sento Mia irrigidirsi e stringermi la mano in preda al panico. "Ehi, va tutto bene." Le dico cercando di farla calmare, ma sembra inutile considerando che obbliga Dom ad accostare immediatamente al ciglio della strada.
"Cosa c'è che non va?" le chiede suo fratello, preoccupato. Credo di sapere cosa le prenda ma, per far si che si calmi, dovrà essere lei a parlarne.
"Abbiamo ancora un po' di tempo. Vuoi parlarne?" chiedo senza però obbligarla a fare niente.
"Non so se ce la faccio!" ammette. Vedo Dom corrugare la fronte e, con lo sguardo, gli faccio capire di lasciarla continuare prima di peggiorare la situazione.
"È tutto perfetto anche senza il matrimonio, che bisogno c'è di farlo?" Prima che possa anche formulare nella mia testa una frase sensata che la convinca che quello che sta facendo è la cosa giusta, Dom mi anticipa lasciandomi senza parole.
"Perché vuole farti capire che non ti lascerà più andare via. Adesso sarà "fin che morte non vi separi". Vuole che sia chiaro a tutti che, da oggi in poi, niente e nessuno avrà più il diritto di portarti lontano da lui." Lanciando un'occhiata anche a me. Sorrido alle sue parole, orgogliosa di lui per quello che ha appena fatto per sua sorella. Dopo ancora qualche attimo di esitazione, con un mega sorriso, Mia ci da l'ok per poter raggiungere Brian, ormai impaziente di vedere la donna che ama percorrere la navata con al suo fianco l'uomo che ritiene suo fratello. Quando raggiungiamo la chiesa, solo pochi invitati sono ancora fuori ad aspettare l'arrivo della sposa e, non appena ci vedono parcheggiare davanti all'ingresso, si avviano all'interno, avvisando il pastore e facendo partire la musica per l'ingresso delle damigelle e dei testimoni. Quando tutti noi abbiamo ormai raggiunto le nostre postazioni, ecco che la marcia nuziale risuona all'interno della chiesa annunciando così l'ingresso di Mia. Guardo Brian emozionarsi non appena la figura di Mia, accompagnata da Dom, si materializza davanti agli occhi di tutti lasciando trasparire il suo amore verso la donna bellissima che tra qualche passo gli sarà accanto. Nonostante tutto, però, devo ammettere che rimpiango ogni loro emozione, considerando che non ho fatto altro che scappare per paura di non rendere totalmente felice l'uomo che amavo e che amo. Ricaccio nei meandri della mia mente questi sentimenti, concentrandomi sulla funzione che, per mia sorpresa, è quasi giunta al temine. Stiamo raggiungendo l'Hotel dove si terrà il ricevimento e dove gli sposi passeranno la notte prima di raggiungere la destinazione della loro luna di miele, di cui ancora non sanno nulla considerando che è il regalo di nozze da parte mia e di Dom. Sappiamo quanto Mia volesse visitare l'Italia, e allora abbiamo pensato di regalare loro un mese di puro relax e divertimento a Venezia. Non sto più nella pelle, ho bisogno di vedere la faccia che faranno quando glielo diremo. Durante il ricevimento non facciamo altro che ridere e brindare alla nuova famiglia, la famiglia O'Conner, facendo ribadire a Dom la sua idea al riguardo, scherzando ovviamente. Se non fosse stato così, lo avrei ucciso. Dopo la cena, ci siamo spostati fuori, in giardino, allestita come sala da ballo e dove ci siamo scatenati, o almeno loro. Io mi sono unita a loro giusto il tempo di due lenti, poi li ho abbandonati, preferendo la compagnia di una comoda sedia. Dopo qualche altro ballo, che inevitabilmente, mi strappa, non sorrisi, ma grasse risate, vedo Dom camminare nella mia direzione. Prende una sedia e si accomoda accanto a me, stampandomi un dolce bacio sulle labbra per poi accarezzare il mio pancione.
"Pensavo che avresti fatto vedere come ci si diverte dalle tue parti." Mi prende in giro.
"Con questa pancia non riesco nemmeno a camminare, figurati poter ballare." Riportando lo sguardo verso la pista dove i ragazzi si stanno scatenando sulle note di una canzone molto poco da matrimonio.
"A cosa pensi?" richiama la mia attenzione. A volte mi spaventa la sua capacità di capire i miei stati d'animo solo guardandomi.
"A quello che mi sono persa durante l'organizzazione del nostro matrimonio. Loro si sono supportati a vicenda e si sono aiutati in tutto, e non riuscirò mai a togliermi dalla mente la faccia di Brian quando siamo andati a scegliere i fiori. Aveva lo sguardo che diceva "Che diavolo ci faccio qui?"! È stato uno sballo." Riportando lo sguardo su Dom che sorride al ricordo di quel giorno. "Io, invece, mi sono isolata per paura di non riuscire a renderti felice e di non essere la donna giusta per te. Ho lasciato che altre persone organizzassero uno dei giorni più belli ed importanti della mia vita e non riuscirò a perdonarmelo mai. Non so tu come faccia a non avercela con me." quasi con le lacrime agli occhi.
"Avevi bisogno di tempo e spazio dopo tutto quello che era successo e te l'ho dato. Sarei venuto a cercarti ovunque se quel giorno non ti avessi vista camminare verso di me. Volevo sposarti nonostante tutto, e chi se ne frega della cerimonia e del resto, avevo ed ho bisogno solo di te, nient'altro. E poi, noi siamo fuori dal comune. Non possiamo fare le cose così come le fanno gli altri altrimenti non saremmo Samantha e Dominic Toretto, no?" lo bacio, senza rispondere nulla, perché non saprei cosa dire. Lo amo per questo, perché nonostante tutto, l'unica cosa a cui pensa sono io. Questo giorno pieno di gioia e felicita, ma anche di ricordi, sta per giungere al termine, e dopo il taglio della torta, ci avviciniamo agli sposi per poter dare loro il nostro regalo di nozze. Mia apre la busta contenete tutto il necessario per poter partire, non aspettandosi di poter realizzare uno dei suoi desideri. Non appena si rende conto della destinazione, incredula, ci abbraccia ringraziandoci forse un migliaio di volte prima di poter dire a suo marito dove li porterà la loro luna di miele. Con sguardi commossi e pieni di gratitudine, ci lasciano tornare a casa non prima di aver salutato anche Han e Gisel in partenza per Tokio. Anche loro hanno un matrimonio da dover organizzare e i tempi non sono proprio così lunghi. Ritorniamo a casa felici per due delle persone più importanti della nostra vita e, abbracciati, ci addormentiamo, decretando finalmente la fine di questa giornata davvero lunga ma emozionante dall'inizio alla fine.
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Un amore a 200 all'ora.
FanfictionNon si vede spesso una ragazza andare in giro con le unghie sporche di grasso motore e chiavi inglesi nelle tasche posteriori degli shorts. Bhe, a casa mia non è una novità, anche se in famiglia, oltre a me, nessuno è interessato alle auto. E puntua...