Capitolo 18 (✔️)

9.1K 429 0
                                    

In officina oggi è un vero inferno, poi ci si mette il caldo, il fatto che JD non sia ancora arrivato e la consegna dell'auto che si avvicina. Voglio dissolvermi. Dopo quasi mezz'ora, JD si presenta quasi in lacrime.

"Finalmente ti sei degnato di venire? Ma che fai, piangi?" dice Paul. Di scatto, mi volto per constatare quello che Paul ha appena detto.

"Ehi, che hai? Perché sei arrivato solo adesso?" dico cercando di capire il suo stato d'animo.

"Sono stato dal medico con Amanda." risponde singhiozzando.

"Perché, che e' successo?" rispondo allarmata e preoccupata.

"Wow! Non posso ancora crederci! Sto per diventare padre!" risponde lasciando scendere una lacrima sul viso. La mia migliore amica aspetta un bambino e io non sapevo nemmeno della probabilità che fosse incinta?! In questi tempi l'ho totalmente assillata con le mie cose che non le ho dato modo di farsi ascoltare. Incredula, dopo aver fatto le mie congratulazioni a JD, corro in ufficio per chiamarla. Sono felicissima per lei. Mi racconta di come ha reagito JD alla notizia e ci scappa una rumorosa risata. Mi dispiace di non esserle stata accanto quando ne aveva bisogno anche solo per un consiglio. Ci diamo appuntamento per domani in un bar al centro e dopo averle raccontato della notte scorsa, non vede l'ora che le spieghi tutto nei minimi dettagli. Oggi tutti hanno un sorriso sulle lebbra e questo ha benefici anche sul lavoro. Dopo un estenuante giornata, ognuno di noi prende le sue cose e torna a casa. Una volta arrivata, spengo la moto ed entro. Vado di sopra, faccio una doccia e mi vesto prendendo dall'armadio le prime cose che mi capitano a tiro. Mi fiondo giù, apro la porta finestra ed esco in giardino. Voltadomi, vedo che il messaggio non c'è più e mi scappa un sorriso quasi sinistro. Sasha mi segue, chiudo la portafinestra e dalla spiaggia raggiungo la casa di Dom. Sono già tutti fuori che aspettano me e mi sento quasi in colpa per averli fatti aspettare. Una volta li, mi scuso per il ritardo spiegando la giornata infernale che abbiamo avuto in officina. Aiuto Mia ad apparecchiare la tavola e dopo poco sento aprire la portafinestra. Dom si avvicina e mi stampa sulla guancia un affettuoso bacio. Ci sediamo a tavola aspettando Roman con la nostra cena. Prima di cominciare, è loro usanza pregare prima di cenare. Dopo un estenuante battibecco, Roman si alza in piedi e ringrazia il Signore per la cena e per essere qui insieme ai vecchi, nuovi e futuri amici. Dopo cena decidiamo di partecipare a qualche corsa. Torno a casa, faccio entrare Sasha e prendo al volo le chiavi della mia auto. Esco dal garage e, in testa alla fila, faccio strada. Ci dirigiamo verso le periferie di San Juan e sono tutti li, anche i ragazzi dell'officina. Vedendomi arrivare, Paul si avvicina.

"Ehi, Sam! Fai vedere a questi americani come funzionano le cose da queste parti!" dice euforico. Tutti sorridono e Roman mi lancia il tanto atteso guanto di sfida.

"Che ne dici di una sfida, una amichevole sia chiaro. Non voglio portarti via l'auto e tanto meno essere pestato da Dom per aver battuto la sua donna!" dice già vedendosi la vittoria in pugno. Accetto senza esitazioni.

"Sei ancora in tempo per evitare una figuraccia." osa dirmi spavaldo e troppo sicuro di se.

"Tu non preoccuparti per me, pensa a guidare!" rispondo accennando ad un mezzo sorriso. Il momento di partire è quasi giunto e la ragazza con la bandierina si mette tra la mia e la macchina di Roman. Alla partenza lo lascio andare in testa e a metà strada sfodero la mia grinta e il mio asso nella manica. L'ho già visto guidare e quando si gasa troppo perde il controllo di se stesso. Ne approfitto affondando il piede sul gas e, cogliendolo di sorpresa, schiaccio il pulsante del Nos, andando in testa e vincendo la gara sotto gli occhi increduli di Roman. Scendendo dalle auto, ci dirigiamo verso i ragazzi, tra le urla divertite della folla.

Un amore a 200 all'ora.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora