Sono rimasta chiusa in questa stanza da letto per due giorni, ne uscivo solo per andare al bagno. Sono stata al centro dell'attenzione di tutti e, dopo un po', questa cosa, ti stanca. Mia madre non ha fatto altro che piangere da quando, ieri mattina, Dom le ha detto quello che era successo ed è rimasta qui fino a due ore fa. Anche Amanda mi è stata vicina in modo pazzesco facendo sentire Dom un tantino fuori luogo. Durante questi due giorni è stato quasi invisibile, non l'ho mai nemmeno sentito parlare. Ha anche ceduto la sua parte di letto a mia madre, nonostante le avessi detto che non c'era bisogno che rimanesse a dormire da noi. Lei, come suo solito, non ne ha voluto per niente sapere di lasciarmi "da sola", perché, secondo lei, un uomo non riesce a capire quello di cui necessita una donna. L'unica cosa di cui avevo davvero bisogno era rintanarmi nelle braccia di mio marito. Ieri sera, non avendolo visto per tutto il giorno, sono scesa in cucina a cercarlo e l'ho trovato disteso sul divano. Non abbiamo avuto bisogno di dirci nulla ma, non appena mi ha vista, mi ha fatto spazio accanto a lui per permettermi di riposare abbracciati. Non sono caduta in depressione o ho, d'un tratto, paura di restare da sola. Non mi è successo prima e non è successo nemmeno adesso però non voglio che succeda niente al bambino, questo non me lo perdonerei mai. Appena mia madre mi ha lasciata respirare, tornandosene a casa, è come se tutta l'energia fosse ritornata a far parte del mio corpo. Non mi lasciava alzare nemmeno per poter bere o solo perché avevo voglia di camminare. Come vedeva Dom avvicinarsi, gli diceva che assolutamente avevo bisogno di riposare. È stato un sollievo averla vista uscire da quella porta. Sarebbe il caso di passare a dare un occhiata in officina perché, anche se io non ci sono stata, i lavori sono cominciati e devo vedere come si procede. Stranamente, Dom, è stato abbastanza accondiscendente e senza troppe storie mi accompagna dai ragazzi. Non abbiamo più parlato di quanto successo prima che quella sera entrassi in casa e trovassi Iago, ma qualcosa mi dice che non lo rifaremo mai. Quando arriviamo in officina, trovo i ragazzi lavorare a pieno ritmo e già a buon punto. Appena si accorgono della nostra presenza, dei "Cosa diavolo ci fai fuori dal letto?", "Tornatene a casa!" e "Sei sempre la solita!" mi colpiscono le orecchie a velocità supersonica. Sono riconoscente per tutto questo preoccuparsi per me ma, sul serio, non ce n'è affatto bisogno, sto bene e non posso più starmene chiusa in casa. Ho bisogno di rimettermi a lavorare per sgomberare la mente dal quel ricordo ancora troppo vivido. Sotto lo sguardo attento di Dom, mi rimbocco le maniche e mi affianco ai ragazzi che stanno montando le sospensioni posteriori. Non mi fanno fare molto e, ogni volta che cerco anche solo di prendere qualcosa da poter montare, mi viene strappato tutto dalle mani.
"Ragazzi, per favore. Così non mi state aiutando!" esasperata dal loro comportamento. Ci guardiamo negli occhi per qualche istante e finalmente si decidono a rendermi partecipe dei lavori. Lo sghignazzare di Dom, non molto lontano da noi, mi fa capire che non è contrario alla mia decisione. Anche, perché, a quest'ora sarei già a letto, di nuovo. Sa che ho bisogno di qualsiasi cosa per distrarmi e sono convinta che mi lascerebbe anche guidare, se glielo chiedessi. E, nemmeno parlando del diavolo, discutendo della Senior Mountain, prossima all'inizio, scontrarci avviene naturale.
"Sai che strano prendere il tuo posto quest'anno?" dice, ridendo, Dom.
"Non prenderai il mio posto, caro. Sei uno dei campioni e io sono impossibilitata, purtroppo." Rispondo con nonchalance. Questa sarà la prima volta, da quando gareggio, a non parteciparvi e sarà molto strano. È un evento che aspettavamo con ansia e, quando giungeva, era sempre un delirio. Spero di potermi rifare l'anno prossimo.
"Non ho molto tempo per scegliere quale auto guidare. Potrei anche decidere, per par condicio, s'intende, di astenermi anche io, no?"
"Ma sei impazzito, per caso? Poi l'auto non è un problema. Vieni devo mostrarti una cosa." Avviandomi verso l'uscita e dirigendomi al capanno sul retro. Una volta dentro, camminiamo verso il fondo fino ad imbatterci in un auto coperta da un telo. Scoprendola, non immaginava l'avrebbe rivista.
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Un amore a 200 all'ora.
Fiksi PenggemarNon si vede spesso una ragazza andare in giro con le unghie sporche di grasso motore e chiavi inglesi nelle tasche posteriori degli shorts. Bhe, a casa mia non è una novità, anche se in famiglia, oltre a me, nessuno è interessato alle auto. E puntua...