Capitolo 12 (✔️)

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Non riesco a crede a quello che è successo ieri e che quasi non mi faceva dormire. La sveglia, ormai, è suonata e svogliatamente mi alzo, vado in cucina per il mio solito caffè e faccio uscire Sasha, aspettando che rientri per andare a lavoro. Forse oggi non si farà vedere, ma spero vivamente nel contrario. Esco fuori e la sua auto non c'è, magari è solo uscito presto. Senza pensarci tanto, vado in officina.
Sono già tutti qui che lavorano alla nuova auto che Hortez ci ha commissionato: una Aston Martin del '56. Se le fa arrivare da tutto il mondo.
"Capo, come ti senti?" chiede JD.
"Bene, perché? Qualche brutta notizia in arrivo?" chiedo pronta ad affrontare un cataclisma.
"No, anzi. Va tutto liscio come l'olio!" sorride captando la mia preoccupazione.
Infatti, è strano perché nella mia officina mai niente va liscio come l'olio. Vado in ufficio, mi siedo e mando un sms ad Amanda chiedendole di passare stasera per quattro chiacchiere. Mi risponde subito dicendomi che non vede l'ora. Comincio i miei conti giornalieri quando squilla il telefono dell'ufficio.
"Officina Torres, buongiorno!" annuncio quasi distrattamente.
"Come siamo cordiali! Samantha, come stai? Sono Ryan!" mio cugino non ha mai apprezzato il mio diminutivo quindi, come mio nonno e i miei genitori, continua ad usare il mio nome intero.
"Ehi, Ryan! Sto bene e tu?" rispondo sorridendo da un orecchio all'altro.
"Bene! Ascolta, sai che è arrivata una nuova Torres in famiglia e che a breve le faremo il battesimo."
"Si, certo. Cosa posso fare?" rispondo ancora sorridendo.
"Per prima cosa, venire alla cerimonia!" replica Ryan.
"Certo che ci sarò! Non potrei mai mancare! Ma hai detto "per prima cosa". Quindi intuisco che ci sia dell'altro." chiedo curiosa.
"Si, infatti. Io e Liz ci chiedevano se ti piacesse fare da madrina a Louise." dice in tono euforico.
"Davvero?! Certo che mi piacerebbe! Quando ci sara' la cerimonia?" rispondo molto più felice di prima. Dopo avermi informata sulla data, mi dice anche che quel giorno ci saranno anche i miei genitori. La notizia non mi rende entusiasta ma non importa perché io sarò li per la piccola Louise e non per loro. Capisco che dopo questa rivelazione il suo tono si è rilassato come se credesse che, saputo ciò, avrei rifiutato alla sua richiesta. Approfitterò di quei giorni anche per fare la turista considerando che l'ultima volta che sono stata a Los Angeles avevo, forse, 18 anni e non ricordo molto della California.
Torno a casa e mi accorgo che la sua auto non c'è. Forse è andato a farsi un giro. Entro in casa, Sasha mi viene incontro e mi dirigo in garage. Senza accorgermene sento arrivare Amanda. Lo capisco subito perché la sua auto gliel'ho modificata io.
"Da quanto sei chiusa qui dentro?" chiede entrando in garage.
"Da quando sono tornata dall'officina." dico senza distogliere lo sguardo da quello che sto facendo. E adesso che ci penso, Dom non è venuto ad aiutarmi. Credo che se ne sia andato. Anche Amanda mi fa notare che la sua auto, li fuori, non c'è.
"È andato via?" chiede curiosa.
"Credo di si." rispondo.

"Come, credi? Non ti ha salutata?" dice quasi arrabbiata.

"Io non sapevo nemmeno che sarebbe andato vi. Ieri non ha detto niente." le dico senza sembrare molto più dispiaciuta di quanto non sono. Quasi subito mi pento di ciò che ho detto, volendo evitare uno spiacevole terzo grado.
"Quindi ieri eravate insieme? Quando pensavi di dirmelo? Dai, racconta!" euforica e curiosa come sempre.
"Non è successo niente!" dico cercando di rimanere vaga "mi ha aiutata con l'auto e poi... ci siamo baciati.. ma..." dico velocemente anche se non è servito a molto.
"Lo sapevoooo!" gridando e saltando come una matta "Aspetta e non ti ha detto che andava via? Ma che... " ritornando subito seria.
"Perché avrebbe dovuto? In fin dei conti è stato solo un bacio, niente di più. E poi non significava niente!" anche se non e' proprio così.
"Ehi, ci sei rimasta male?" chiede preoccupata.
Senza far trapelare niente mi dirigo verso l'auto "No! Figurati, sto bene." o almeno credo. Rimetto a posto gli attrezzi e ci dirigiamo in casa. Stasera restiamo qui, non mi va proprio di uscire.

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