Capitolo 3 (✔️)

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Sono passati sei giorni e la situazione non è delle migliori. Ma onestamente credevo peggio. I ragazzi stanno lavorando incessantemente, notte e giorno, senza fermarsi un attimo. Quindi ho deciso di concedere mezza giornata libera a tutti, cosi ho anch'io il tempo per rilassarmi un po'.
Tornando a casa dopo due giorni, ho notato che la Mustang Cobra è ancora li. Non ci avevo più pensato ma comincio ad essere curiosa. Entro in casa e vedo Amanda indaffarata ai fornelli.

"Ehi! Credevo volessi trasferirti in officina!" dice Amanda con il broncio.

"Stiamo lavorando come matti. Speriamo di farcela! Dov'è la mia bambina?" riferendomi a Sasha.
"Forse è di sopra! Sasha? Dove sei? Sasha?" la chiama Amanda.
La vedo correre verso di me, quasi non mi vedesse da secoli.
"Amore, ti sono mancata, vero? Dai, andiamo a fare una passeggiata in spiaggia, ti va?" accarezzandole il muso.
"Io vi aspetto qui! Fa troppo caldo fuori!"
"Ok, allora ci vediamo dopo!" la saluto.
E' bello starsene tranquilli e camminare in riva al mare. Per una volta in sei giorni, non sento addosso il peso di un lavoro enorme.
Non ho mai visto Sasha così contenta di passeggiare, ma in fondo non la biasimo. Lei ed Amanda non escono praticamente mai per una passeggiata in riva al mare. Amanda ha paura di scottarsi la sua "magnifica" pelle dorata.
Mentre passeggiamo, Sasha comincia a correre e sono inutili, ovviamente, i miei tentativi di richiamarla e farla fermare. Non succede molto spesso che si allontani da me per avvicinarsi a qualcuno, specialmente se questo qualcun altro è un uomo, che tra le altre cose, non ho mai visto. Sarà lui il misterioso vicino, possessore di una Mustang Cobra?
"Ehi! Dove corri? Vuoi giocare?" dice lo sconosciuto mentre Sasha si fa coccolare.
"Sasha, torna qui! Scusa, non si è mai comportata in questo modo!" dico con tono dispiaciuto.
"Nessun problema! È tua quella Mustang GT? Ti ho vista passare prima!" chiede in modo diretto.
"Si! Quindi devo intuire che quella Cobra sia tua." rispondo senza esitazione.
"Già!" afferma, continuando a fissarmi nemmeno avesse visto l'oro.
Senza pensarci due volta richiamo Sasha.
"Allora, ci si vede in giro?" gli dico in tono amichevole.
"Lo spero!" risponde con un non so che di malizioso.
"Ehm, andiamo Sasha! È stato un piacere conoscerti, e comunque io sono Samantha, ma per gli amici sono Sam!" cercando di smorzare quell'aria stranamente pesante.
"Piacere Sam, io sono Dom!"
È stata una delle più belle passeggiate della mia vita, e non capita spesso di fare incontri capaci di farti riapprezzare il genere maschile, dopo quello che mi è capitato.
Ritorno in casa e guardo Amanda con occhi vincitori.
"So come si chiama!"
"Chi? Il fusto?" ricambiando il mio sguardo con occhi impressionati.
"Si chiama Dom! Ma è tutto quello che so!" alzando le mani al cielo.
"Come è tutto quello che sai? Uscirete insieme qualche volta?" chiede con tono euforico.
"Ma non interessava a te, scusa, cosa centro io?" divertita.
"Se si è presentato, vuol dire che ha interesse nei tuoi confronti!" sempre più euforica.
"Certo, come no! Sasha le è corsa praticamente addosso, ecco perche ci siamo presentati. E poi credo che sia più interessato alla mia auto!" dico quasi sconsolata.
"Cosa te ne importa! Comunque penso che se Sasha le si è avvicinata, forse sarà un segno!" dice con lo sguardo malizioso.
"Un segno, eh? Ma smettila!" dico molto velocemente facendo nascere sul volto di Amanda un sorriso provocatore.
Però, forse, Amanda non ha più tutti i torti. Magari è davvero un segno.

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