Capitolo 27 (✔️)

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Dopo un'indimenticabile notte, mi sveglio e Dom dorme ancora. Lo guardo sorridendo continuando a pensare al modo improvviso e allo stesso tempo fantastico di dirmi i suoi sentimenti per me. Ancora intenta a guardarlo dormire beatamente, senza aprire gli occhi, mi da il buon giorno.

"Sei già sveglia?" chiede guardandomi, adesso, intensamente permettendomi di perdermi in quegli occhi che parlano più forte della sua voce. Annuisco senza smettere di guardarlo. Mi ha ipnotizzata. Mi accarezza e, cingendo i miei fianchi con il suo braccio, mi avvicina di più a lui. Lo bacio e appoggio la testa sul suo petto. Sento il suo cuore battere, formando la sinfonia più bella che ho mai ascoltato in vita mia. A rompere questo magico momento, è qualcuno giù, che bussando troppo forte, quasi minaccia di buttare giù la porta finestra. Sentiamo urlare qualcosa come "Sveglia! È possibile che dormite ancora?" E chi poteva essere se non Roman. Sorrido e guardo Dom.

"Vado a farmi una doccia. Apri tu?" chiedo. Lui annuisce e scendo dal letto dirigendomi in bagno. Dom scende e va ad aprire Roman. Arrivata in bagno, apro il rubinetto e mi infilo sotto il getto d'acqua tiepida. Non faccio altro che ripensare a tutto quello che è successo in questi ultimi mesi. Il nostro incontro, il primo bacio, il primo vero litigio e a ieri. Quella parola detta così piano ma allo steso tempo forte, mi ha provocato milioni di brividi. Ma mi sento stranamente piena di paura. Non voglio correre e rischiare di rovinare le cose. Esco dalla doccia e, avvinghiata in un asciugamani, intenda ad asciugarmi i capelli, dallo specchio, vedo entrare Mia in bagno. Le sorrido e senza dirci altro viene ad abbracciarmi. Continuo a prepararmi mentre Mia scende di sotto dagli altri. Quando scendo, sono tutti in cucina che aspettano me. Prendo le chiavi della macchina e ci dirigiamo alla porta quando sentiamo suonare il campanello. La apro e spunta Amanda con una tortina con sopra una candelina. Me ne sono proprio dimenticata.

"Tanti auguri a te, tanti auguri a te..." esordia Amanda. Sorrido come un ebete e l'abbraccio mentre gli altri, perplessi, si avvicinano. Tra le proteste dei ragazzi, i baci e le mie scuse per non essermene ricordata, raggiungo Dom dietro tutti. Mi guarda con aria di disappunto.

"Ti giuro che me ne sono dimenticata!" dico baciandolo. Risponde al mio bacio sussurrandomi tra le labbra uno spassionato "auguri, amore mio!". Amanda mi riporta alla realtà offrendosi, se cosi si può dire, di prepararmi una festa. Senza poter porre resistenza, saliamo in macchina e ci dirigiamo in officina dove ci stavano aspettando i ragazzi. Dopo una miriadi di auguri e perdite di tempo, ci rimettiamo a lavoro. La giornata si prospetta lunga e piena si sorprese.

Dopo la estenuante giornata, torniamo a casa dove troviamo ad aspettarci un sacco di gente, avvolta da musica assordante e con quantità assurde di birra già in circolazione. Niente potrebbe andare strorto. Mentre ci divertiamo, vedo gli sguardi di Mia e Brian diventare cupi e, voltandomi a cercare Dom, lo vedo vicino a quella tipa di Los Angeles. Che diavolo ci fa, lei, qui? Furiosa poso la birra e mi dirigo verso di loro ma Brian, percependo il mio stato d'animo, mi blocca cercando di farmi ragionare. Ripongo lo sguardo speranzosa di nuovo su Dom ma mi sento sprofondare quando li vedi lasciare la festa insieme. Quasi in lacrime riprendo la birra poco distante da me e spariscono tra la folla. Ubriaca, con in mano l'ennesima birra, lascio la festa e mi dirigo verso il lato vuoto della spiaggia, barcollando e in lacrime. E già da un po' che sono sparita e spaventati cercano Dom che a sua volta viene a cercare me. Seduta in riva all'Oceano, priva di forze, mi lascio andare distendendomi pesantemente sulla sabbia.

"Non riesci nemmeno a startene seduta! Smettila di bere!" dice sfilandomi la birra dalla mano.

"Perché non torni da quella? Lasciami in pace! Mi stai rovinando la vita! Sparisci, non voglio più vederti!" sono cosi ubriaca che le parole corrono da sole verso la bocca non permettendomi di pesarle più minuziosamente.

"Ne parliamo quando sarai lucida!" mi ammonisce.

"Io non ho più niente da dirti!" dico alzandomi faticosamente e senza guardarlo mi allontano "Non voglio più avere niente a che fare con un stronzo che fa il doppio gioco! Capito?" dico urlando. Anche il tono esce molto più alto rispetto a quanto volessi. Rientro in casa e Mia mi segue.

"Sam, smettila! Ti sentirai male!" dice preoccupata.

"Non potrei sentirmi peggio di così!" dico piangendo e continuando a bere, tutto contemporaneamente.

"Calmati!" continua Mia visibilmente impaurita.

"Lasciatemi stare!" sbotto. Esco e mi dirigo verso la mia auto ma Dom mi segue e, senza forza per reagire, mi prende in braccio. Poi il vuoto.

I raggi del sole penetrano dalla finestra leggermente aperta. Riesco faticosamente ad aprire gli occhi e a notare che sono nel mio letto. Non ricordo come ci sono finita. L'ultima cosa che ricordo è Dom con quella stronza. Alzo la testa dal cuscino e una lancinante fitta mi trapassa il cranio lasciando tracce di se come un eco. La cosa peggiore, oltre al mal di testa, dopo aver visto quei due insieme, non ricordo altro. Faticosamente riesco ad alzarmi dal letto e solo adesso noto che Dom non ha dormito con me. Scendo in cucina e lo vedo ma anche se mi ha sentita scendere, non si è voltato a guardarmi. Resto in silenzio non so perché, forse per evitare di peggiorare qualcosa, perché ho la vaga impressione di averne combinata una delle mie.

"Tieni! Queste sono per il mal di testa. Me ne vado e non venire in officina." dice. Mi ha spaventata il modo in qui mi ha ordinato si restarmene a casa. Non riesco a dire niente ed è come se mi sentissi dannatamente in colpa ma non riesco a capire per cosa, non ricordo. Decido di azzardare un tentativo. Lo afferro per il braccio ma lui senza voltarsi, con uno strattone, si allontana ed esce di casa lasciandomi nel caos totale. Che diavolo ho combinato?

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