Non riesco a non pensare a quanto ci siamo detti. Certo, sarebbe stupendo avere dei figli ma non sono certa di aver ripagato il mio debito. Ripenso a tutto quello che ho passato nella mia vita e mai niente è andato come previsto. Non avevo previsto di innamorarmi di nuovo e in così poco tempo dopo quello che mi è successo. Non avevo previsto di sposarmi. Non avevo previsto di desiderare di avere dei figli. Non ho mai pensato a nulla del genere prima d'ora. Quando ancora vivevo a Porto Rico la mia vita era composta dal lavoro e dagli amici. Pensavo solo a divertirmi e credevo di non dover mai affrontare questioni come il matrimonio, anche se non l'ho fatto visto che non ne ho avuto il tempo. Mi chiedo se non siamo stati precipitosi nel decidere di sposarci, infondo non ci conosciamo così tanto. È normale avere questo tipo di ripensamenti dopo le nozze? Lo guardo dormire accanto a me e tutto sembra di nuovo perfetto. Ogni dubbio sembra essere scomparso, volatilizzato nel buio di questa calda notte di settembre.
È sabato mattina e ne approfitto per restare ancora accanto a lui che dorme. Sono tentata di accarezzarlo ma non vorrei che si svegliasse. Decido di lasciarlo in pace e scendere a prendere una tazza di caffè. Mentre cerco di alzarmi senza far rumore, mi afferra il braccio."Dove pensi di andare?" dice sorridente.
"Ehi, continua a dormire, torno subito."
"Tutto quello che devi fare può aspettare. Tuo marito ha bisogno di un bacio, adesso." tirandomi a se. A volte sembra davvero un bambino. Ma d'altronde come posso non soddisfare questo suo bisogno. Ma il bacio si rivela essere la scusa per qualcosa di più.
È tardi e scendiamo in salotto ma Mia e Bryan non ci sono. Forse dormono ancora. Decidiamo, quindi, di iniziare a dare un'occhiata alle varie offerte immobiliari e di contattare un agente. Ci viene dato appuntamento nel pomeriggio a cui, noi, ci presentiamo puntuali come orologi svizzeri. Le case da vedere sono molte, come quelle di cui già ci ha parlato l'agente immobiliare. Per rendere più semplice la ricerca, considerando che, quelle viste non ci convincevano pienamente, l'agente ci fa delle domande riguardo alla nostra "casa tipo"."Cominciamo col sapere quante stanze dovrebbe avere." dice l'agente. Non penso ne debba avere tante, al massimo due, più la cucina, un bagno e un salone se c'è, altrimenti non importa. Prima che io possa esprimere la mia opinione, Dom parla per primo.
"Almeno cinque." Cosa? A che serve avere una casa così grande se non ci siamo mai?
"Così tante?" chiedo stranita.
"Sai, nel caso arrivassero dei bambini. Non si sa mai." dice, con una strana scintille negli occhi. Cos'è? Speranza? Forse, e se lo fa lui perché non posso sperarci anche io. Infondo, nulla, nella vita, è impossibile. E, forse, sperarci e crederci potrebbe essere quella spinta in più per poter riuscire ad avere un figlio. Mentre noi discutevamo su quante stanze debba avere la casa e a cosa sarebbero potute servire, l'agente ha fatto un po' di telefonate e alla fine ci dice che c'è una villetta su due piani sulla costa che potrebbe fare al caso nostro. Decidiamo di andarla a vedere e seguiamo l'agente fino alla casa. Appena i miei occhi l'hanno vista, è come se qualcosa si fosse acceso e, già da fuori, ho capito che potrebbe essere lei. Assomiglia in modo pazzesco a quella che ho a San Juan o almeno me la ricorda. Una volta dentro, ogni piccolissimo dubbio, sparisce confermandomi che lei diventerà casa nostra.
"Dom, è semplicemente stupenda!"
"E' perfetta, vero?" risponde, con sguardo sognatore. Credo stia già fantasticando.
"Si, ma non vorrei essere troppo frettolosa. Magari ci pensiamo un po', no?"
"Il problema è che hanno già fatto un'offerta che il venditore sta valutando. Quindi, se la volete, dovreste fare un'offerta entro la giornata." dice l'agente e la cosa mi mette ansia.
"Tu che dici?" mi chiede Dom. Non voglio correre, soprattutto per quanto riguarda l'acquisto di una casa, ma anche io ci sto fantasticando. Solo con l'immaginazione, l'ho già arredata tutta, compreso il garage, che è molto grande e la Challenger di Dom e la mia Mustang ci starebbero pure larghe.
"La casa è stupenda, davvero. Mi ricorda Porto Rico. Mi fa venire in mente quando ci siamo conosciuti." rispondo.
"Allora è perfetta. Facciamo un offerta." dice all'agente che, senza perdere altro tempo, prende dalla sua 24 ore, una cartellina con dei documenti.
"Bene. Allora avviamo la pratica.". Dopo aver firmato qualche modulo, l'agente ci dice che avrebbe chiamato per farci sapere cosa avesse deciso il venditore. Torniamo a casa e diamo la notizia a tutti. Sembrano entusiasti per noi, ma il fatto di poter lasciare questa casa mi mette malinconia.
Stesa sul mio letto, ripenso ad oggi. Alla casa e a quello che Dom mia ha detto e in cui spera tanto. Avere un figlio. Io voglio renderlo felice più di ogni altra cosa al mondo ed è per questo che ho deciso di andarci a parlare. Scendo velocemente le scale e lo raggiungo in garage, dove lo trovo impegnato vicino alla sua auto. Entro e mi avvicino alla cassetta degli attrezzi, prendendo una chiave a tubo. Mi avvicino intenzionata ad aiutarlo per riflettere bene su quello che sto per dirgli, ma si gira e mi guarda come per dirmi "ho capito che devi parlarmi, quindi fallo". E, allora senza altri giri di parole, glielo dico.
"Perché non ci riproviamo? Intendo, ad avere un figlio." dico tutto d'un fiato per paura di non riuscirci. Mi guarda allibito e con occhi sbarrati. Spero solo non abbia cambiato idea.
"E me lo chiedi?" dice ridendo. Rilascio un respiro che non mi ero accorta di star trattenendo e, felice più di lui, mi rifugio tra le sue braccia che mi offrono sempre un sicuro rifugio. Ad un tratto, sentiamo Mia chiamarci.
"Dom, ti vogliono al telefono!"
"Sarà l'agente immobiliare." dico sciogliendo l'abbraccio e alzando la testa per guardarlo. Senza perdere altro tempo, ci dirigiamo dentro casa e Dom si precipita a rispondere a telefono.
"Si, mi dica. Si... Bene... Non c'è problema... La ringrazio e a presto." Io, impaziente di sapere, non aspetto nemmeno che riagganci.
"Allora! Dom, che ti ha detto?"
"Che il venditore ha accettato e che lunedì ci aspettano per firmare l'atto di vendita." dice e, dalla gioia, praticamente gli salto addosso. Sono felicissima e finalmente avremo un posto tutto nostro dove poter vivere felici. Mi sembra tanto un libro di qualche favola sdolcinata.
"Dobbiamo festeggiare!" dice Brian e Mia va a chiamare gli altri per comunicargli la bella notizia e per invitarli a cena. Non posso crederci, anche se un po' mi dispiace. Persa nei miei pensieri, Mia me ne tira fuori.
"Quindi dobbiamo prepararci per il trasloco. Dovete arredarla e farla diventare un piccolo paradiso."
"Già! Devo dirti che sto cambiando idea. Sono già stanca." dico gettandomi a peso morto sul divano. Questo, scatena la risata di tutti e anche la mia. Dopo aver passato una piacevole serata in compagnia dei nostri amici, ci salutiamo. Una volta in camera nostra, Dom non si è dimenticato di quello che gli ho detto oggi. A letto, quasi per magia, scompariamo, avvolti solo dalle lenzuola.
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Un amore a 200 all'ora.
FanfictionNon si vede spesso una ragazza andare in giro con le unghie sporche di grasso motore e chiavi inglesi nelle tasche posteriori degli shorts. Bhe, a casa mia non è una novità, anche se in famiglia, oltre a me, nessuno è interessato alle auto. E puntua...