Capitolo 42 (✔️)

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Abbiamo già iniziato a traslocare e arredare la nuova casa mi ha sfinita più di un lavoro lungo settimane. Forse più del mio periodo da "contabile" qui a Los Angeles. Sono così esausta che, insieme a Mia, ho ritagliato un po' di tempo per rilassarmi. Così, solo noi due, ci siamo regalate una passeggiata alla Spa. Massaggi, manicure, trattamenti estetici; insomma, una giornata tutta per noi così da toglierci di dosso, non solo lo stress per il trasloco, ma anche queste settimane di incessante lavoro in officina. Abbiamo chiuso fuori il mondo per dedicarci solo a noi stesse. Anche se sarebbe stato bello passarci ancora un altro po' di tempo, è meglio ritornare alla base per evitare che i nostri uomini, facciano qualche casino. Non appena usciamo dalla Spa e riaccendo il cellulare, arriva una chiamata. Guardo chi è il mittente e, non appena vedo sul display il nome di JD, sorrido. È da tanto che non ci sentivamo.

"Ehi, JD! Come va?"

"Bene, e tu? Amanda mi ha detto che avete preso casa! Auguri!"

"Sono felice di sentirti. Dimmi, è successo qualcosa?"

"Non è che sposandoti te ne sei dimenticata?"

"Dimenticata? Di che parli?" chiedo, curiosa di sapere. Non sono molto brava nel ricordare le cose, almeno che siano importanti, altrimenti lascio perdere.

"Lo sapevo! La Brasilia Racer."risponde, sicura che si sia portato una mano alla fronte e che stia ridacchiando.

"Di già?!" dico sorpresa. Non mi è mai capitato di dimenticare una competizione. Non è importante quanto la Senior Mountain ma mi diverte parteciparvi.

"Manca meno di un mese al termine delle iscrizioni. Non dirmi che non vuoi partecipare?" chiede, diventando più serio.

"È che non lo so. Non l'ho mai vinta, quindi cosa mi cambia non partecipare?"

"Il team aspettava di vedere la nuova auto." con una nota di dispiacere nella sua voce. Loro ci tengono più di me perché era un'occasione in più per dedicarci a quello che più amavamo fare staccando dal lavoro, avendo una buona scusa.

Dispiaciuta decido di rifletterci su, infine è una buona occasione per passare un po' di tempo con i miei amici. "Ascolta, ti faccio sapere in giornata. Ok?"

"Ok, ma ricordati che non è da te rinunciare senza lottare. A presto!" e riattacca. Non so davvero cosa fare anche se mi dispiace dire di no proprio a loro. Però partire per il Brasile per venti giorni non è semplice, adesso. Prima, era diverso. Non dovevo dare conto a nessuno su quello che volevo fare invece, ora, sono sposata e devo rifletterci bene. Per prima cosa devo sapere cosa ne pensa Dom e poi deciderò. Per strada,tornando a casa, però, chiedo consiglio a Mia che, come avevo già intenzione di fare, mi dice di parlarne con Dom. Stasera lo farò.

Questa è l'ultima notte nella casa di "famiglia". Dopo cena, in camera, decido di parlare con lui.

"Oggi ho sentito JD."

"Ah si?! Cosa voleva?" dice sdraiandosi sul letto.

"Sapere se avessi intenzione di iscrivermi alla Brasilia Recer." rispondo mettendomi accanto a lui.

"E cosa gli hai detto?"

"Che ne avrei parlato prima con te. Se partecipo starò via almeno un mese, lasciando te e il lavoro." dico mettendomi seduta. Poi, un'idea, mi salta in testa. "Sai cosa? Perché non vieni anche tu?"

"Non lo so. Siamo parecchio impegnati con l'officina ultimamente. Ma tu va pure, non c'è problema." dice con troppa calma. La cosa mi ha spiazzata per un momento, credevo ne avessimo parlato di più.

"Va bene. Vado a chiamare JD." scendo dal letto e prendo il cellulare. Scendo in cucina e lo chiamo. Dopo aver detto a JD di iscrivermi alla competizione, torno a letto ma la cosa continua a stranirmi quanto basta per farmi pensare che sotto c'è qualcosa che Dom vuole nascondermi.

"Fra quanto inizia la gara?" dice tirandomi a se.

"Manca meno di un mese alla chiusura delle iscrizioni e la gara comincia una settimana dopo. Credo di dover partire il prima possibile." rispondo, poggiando la testa sul suo torace.

"Mi sembra giusto. L'auto dove la prendi?" chiede, ancora troppo calmo.

"Non lo so ancora, ma credo di andare direttamente a Brasilia per non perdere tempo." Magari cambia idea e, senza fare su e giù da Porto Rico, sa già dove trovarmi. Chiudiamo il discorso e ci mettiamo a dormire anche se, almeno per me, risulta più difficile del previsto farlo. Continuo a ripensare a ciò che ci siamo detti e non mi convince per niente tutta questa storia. Resta comunque il fatto che domani, nel pomeriggio prenderò un aereo diretto in Brasile perché ormai i giochi sono aperti e non posso tirarmi indietro solo perché non conosco quello che passa per la testa a Dom.

Senza aver dormito abbastanza, mi alzo per portare le ultime cose all'interno della nuova casa. Oggi la giornata sembra scorrere troppo velocemente, tanto che mi ritrovo già in officina da Ryan per avvisarlo della mia imminente partenza. Non protesta per niente, anzi fa il tifo per me e mi concede più giorni di quanti gliene avessi chiesti. Siamo una famiglia e, sia nel suo che nel mio sangue, scorre la passione per le corse. Sapevo di non avere problemi nel dirglielo. Torno a casa per prendere le mie cose e per raggiungere l'aeroporto anche se adesso, a poche ore dalla mia partenza, i dubbi mi attanagliano la mente. Non sono, poi, così sicura di voler partire.

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