Capitolo 36 (✔️)

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Non posso ancora credere di essere incinta, faccio ancora fatica a metabolizzare la cosa. È stato emozionante vedere gli occhi pieni di gioia di Dom. Abbiamo, comunque, deciso di tenerci la cosa per noi, almeno fino al giorno delle nozze. Avere un piccolo Toretto gironzolare per casa sarà una visione celestiale, anche se una femminuccia, in una famiglia di quasi solo uomini, non guasterebbe. Tutti hanno un sorriso sulle labbra e guardando Mia e Brian, con il piccolo Jack, ho cominciato a fantasticare sull'idea di diventare genitori. Anche se devo ammettere che mi mette un po' di paura. L'arrivo di un bambino comporta più responsabilità, meno colpi di testa e sicuramente meno viaggi per lavoro. Bhè, devo cominciare ad abituarmi all'idea di non poter più essere una donna d'affari, meccanico per altro, che viaggia continuamente da un posto all'altro. Ma sono sicura che, pur di poter vedere mio figlio crescere, rinuncerei anche a tutto quello che ho. Mio figlio! Non so se riuscirò a crederci davvero.

Oggi ho l'appuntamento con il ginecologo di Mia per verificare da quanto aspetto un bambino. Sono emozionata e allo stesso tempo un po' preoccupata per quello che il medico mi dirà di non poter più fare. Non sono mai stata quel tipo di persona che, pur essendo malata, evitava di andare al lavoro. Se c'è bisogno urgentemente di me, mi precipito anche se ho la febbre a quaranta. Spero solo di non dover stare troppo tempo chiusa in casa, morirei. Raggiunto lo studio medico, aspetto il mio turno seduta nella sala d'attesa, leggendo qualche rivista sulle donne incinte. Non si può trovare roba diversa da questa nello studio di un ginecologo. Aspetto impaziente di essere chiamata per la visita e l'ansia comincia a prendere il sopravvento. Dopo qualche altro minuto d'attesa, finalmente posso accomodarmi nello studio del medico. Dopo una breve chiacchierata, il dottore, mi fa svestire ed accomodare sul lettino per iniziare la visita. Questa potrebbe essere la prima ecografia e, anche se Dom non ha potuto accompagnarmi a causa del tanto lavoro, sono felice lo stesso. Spalma del gel sulla pancia per poi premere l'ecografo sul mio ventre. Passano svariati minuti in un silenzio imbarazzante e, finalmente, mi decido a chiedere qualcosa al medico, rompendo quel silenzio e cercando di comprendere il suo strano sguardo.

"Dottore, c'è qualcosa che non va?" chiedo preoccupata.

"Credo, anzi, sono sicuro che lei non sia incinta." dice incredulo anche lui.

"Cosa? Ne è sicuro? Ho fatto il test!" dico sconcertata.

"Sono sicurissimo. A volte i test di gravidanza danno dei falsi positivi. Ecco perché consiglio sempre di fare le analisi del sangue per verificare la veridicità del test. Mi dispiace, Signorina!" dice guardandomi dispiaciuto. Ancora ferma sul lettino, mi alzo faticosamente e, nello stesso modo, mi rivesto, saluto il medico e lascio lo studio diretta verso l'officina di Dom per smentire, quello che da ieri, tutti credono. Lungo il tragitto, cerco di trovare, tra le lacrime, le parole per spiegare a Dom di non aspettare suo figlio. Una volta arrivata all'officina, scendo diretta verso Dom che, non appena mi vede, mi viene incontro con uno dei suoi splendidi sorrisi che però sparisce non appena incrocia i miei occhi rossi e pieni di lacrime.

"Sam, cosa succede?" chiede abbracciandomi.

"Dom!" dico tra i singhiozzi "Mi dispiace. Il medico ha detto che non sono incinta!" spiego, in lacrime.

"Shh! Calmati, avremo tutta la vita per avere dei figli, Sam!" dice in un disperato tentativo di consolarmi. Restiamo stretti in quell'abbraccio ancora qualche minuto per poi ritornarmene a casa, affranta. Avevo cominciato a fantasticare sulle nostre scampagnate, i giochi e tutto il resto. Ma, a quanto pare, dovremo rimandare questo magico evento a data ancora da destinarsi.

In questi mesi le cose sembrano aver preso una strana piega. Non siamo più gli stessi, io non sono più la stessa. Mi chiedo se quello che sto per fare sia la cosa giusta. Dopo quella sconvolgente notizia, non sono più sicura di poter dare un figlio a Dom, e ci stiamo provando. Ma niente, sono passati due mesi, ma nulla. Presa dallo sconforto, comincio a chiedere a me stessa e a Dom, il motivo per il quale vorrebbe ancora sposarmi. Le sue risposte non cambiano. Risponde, da due mesi, che vuole passare la sua vita con me, anche senza figli. A lui non importa, ma a me si. Ryan, pochi giorni fa, mi ha chiesto di tornare a San Juan per poter constatare l'andamento degli affari e non ho perso tempo ad accettare l'offerta. Ne approfitterò per pensare a quello che è successo e su quello che voglio realmente dalla mia vita. Non so quando possa decidere di tornare, magari resterò fino al giorno delle nozze, considerando che si terrà li. Dom non è stato felice nell'ascoltare la mia decisione ma ho deciso e non cambierò idea. Senza salutarci, con rammarico e tristezza, salgo all'interno del taxi che mi porterà all'aeroporto.

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