Per tutta la sera, non ci siamo rivolti la parola tranne qualche occhiata, così, giusto per essere sicuro che entrambi fossimo ancora li. Nemmeno una volta a casa, la situazione è cambiata, anzi l'aria sembra essersi appesantita di più. Salgo in camera decisa ad addormentarmi per mettere fine a questa giornata infernale ma, una volta a letto, la sua mancanza si fa sentire più forte che mai. Ripenso a quello che ho fatto ieri e mi sento tremendamente in colpa per avergli mentito. Forse la mia reazione è stata esagerata e sarebbe stato meglio chiarire subito la cosa, ma si sa, sono fatta cosi, impulsiva ed orgogliosa come sempre. I vari tentativi per addormentarmi, falliscono miseramente e, allora, decido di scendere in cucina per prendere dell'acqua. Per raggiungere la cucina, scendendo dal piano di sopra, bisogna passare per il salone, ed è proprio li che lo vedo, steso sul divano a guardare qualche vecchio cartone animato su Mickey Mouse in bianco e nero. Entro in cucina, prendo un bicchiere d'acqua e ritorno in camera. Prima di iniziare a salire le scale, mi fermo e mi faccio coraggio. Proverò a chiedergli di salire.
"Perché non vieni a letto? Dormirai malissimo sul divano."
"Sto bene così." risponde senza distogliere lo sguardo dalla tv. Infastidita dal suo tono acido, lascio perdere e me ne ritorno a letto. Dopo nemmeno pochi minuti, decido di ritentare a persuaderlo a venire a letto. Non riesco per niente ad addormentarmi non avendolo al mio fianco. Scendo dal letto e a piedi scalzi inizio a scendere le scale. Ferma a metà rampa, lo guardo in attesa di essere calcolata. Evita il mio sguardo, sa della mia presenza ma non alza la testa nemmeno per un istante. Arrivata al culmine della sopportazione, mi arrendo e quasi lo prego di darmi ascolto.
"Per una volta, vuoi darmi retta?" chiedo spazientita "E poi, non riesco a dormire con la tv accesa."
"Sto bene così." è tutto quello che dice. Ormai senza più pazienza, l'irritazione prende il sopravvento.
"Cristo, Dom! Per favore, non ti sto dicendo di perdonarmi ma almeno vieni a letto!" dico, stringendo i pugni per sfogare in qualche modo la frustrazione.
"Quindi, ammetti di aver sbagliato?" dice, prestandomi, finalmente, attenzione. Senza ammettere o negare niente, quasi cambio discorso.
"Ma non avevi detto che non volevi parlarne?" chiedo, ma nello stesso momento in cui lo faccio, riporta lo sguardo alla tv ignorandomi di nuovo. Stanca di questi giochetti, rinuncio definitivamente, riprendendo a salire le scale. Prima di poter raggiungere l'ultimo scalino, però, Dom mi richiama invitandomi a scendere ed a raggiungerlo in salone. Senza fare altre storie, anche per evitare altre liti, scendo quasi certa di dover ascoltare una lunga e fastidiosa ramanzina. Mi siedo accanto a lui in attesa di sentirlo parlare.
"Voglio solo sapere perchè mi hai mentito." dice mettendosi, anche lui, seduto. Senza giri di parole, rispondo nello stesso identico modo di ieri.
"Perché mi sono sentita messa da parte, te l'ho già detto."
"Io non aspettavo altro che riabbracciare mia moglie, e tu mi dici che ti sei sentita esclusa! Non ha molto senso" ridacchia, innervosito.
"Ne ha per me. Prima Cindy, poi il posto mancante a tavola. E mi dici che non ha senso?" sbuffo, innervosita.
"Non mancava nessun posto, prima dell'arrivo di Cindy. Era lei a non essere stata inclusa, non tu." afferma. Dopo aver ascoltato le sue parole, comincio a pentirmi di non aver chiesto subito spiegazioni e il mio senso di colpa sale alle stelle. E possibile che la mia mente "gelosa" abbia messo in scena un film sulla base di niente? Si, è molto più che possibile, È certo. Dopo qualche istante passato in silenzio, Dom riprende la parola. "Dimmi come potrei mai escluderti dalla mia vita, se sei tu ad essere la mia vita?"
"Mi dispiace per averti mentito. Sono stata una stupida, mi sono lasciata prendere dalla gelosia." ammetto e in cambio ricevo un bacio e, finalmente, mio marito accanto a me nel nostro letto. È stata la nostra prima discussione da marito e moglie e, anche se abbiamo passato una notte indimenticabile, non vorrei ritrovarmi di nuovo Dom in modalità "indifferenza totale". È stato orribile non essere nemmeno presa sul serio.
La notte, quasi alla velocità della luce, ha lasciato il suo posto al giorno. Dopo essermi completamente svegliata, mi accorgo che Dom lo ha fatto prima di me. Mi preparo per affrontare un altro giorno sommersa dalle scartoffie e raggiungo mio marito in cucina per la colazione. Quasi mezz'ora dopo, ci salutiamo, ognuno di noi diretto al suo lavoro. Raggiungo l'officina e, dopo i saluti e i soliti convenevoli, mi precipito nel mio ufficio per terminare la visione di tutti i conti, permettendomi, finalmente, di cominciare di nuovo a fare il mio "vero" lavoro. Fare conti e redigere bilanci è la cosa più noiosa al mondo. Non so come facciano i contabili ad arrivare sani, mentalmente, la sera nelle loro case. Ringrazio il cielo che questa sia l'ultima volta che metterò mano a calcolatrici, di qualsiasi tipo. Tutto trascorre tranquillamente e, a lavoro finito, me ne ritorno lietamente a casa. Spero di trovarci già Dom. Ho voglia di passare del tempo con lui, quel tempo che abbiamo sprecato in questi giorni. Arrivo a casa e, come speravo, Dom è già arrivato. Non mi da nemmeno il tempo di entrare che mi spiazza con una notizia fantastica.
"Che ne dici di una casa tutta nostra?"
"Sarebbe magnifico! Anche se non mi dispiace restare qui."
"Ma almeno cominciamo a crearci qualcosa che sia solo mio e tuo."
"Si, hai ragione. Ma dove vorresti trasferirti?"
"Non lo so, ma non molto lontano da qui." dice ancora euforico per la proposta.
"Ma, considerando che non ci siamo mai o che siamo sempre qui, a che serve trasferirci?" Si avvicina e mi stringe.
"Soli, io e te. E poi non è detto che staremo sempre qui." Certo la proposta è allettante ma quasi mi dispiace lasciare questo posto. Ma credo che sia ora di lasciare spazio a Mia e a Brian, e soprattutto prenderci il nostro.
"Ok, va bene." affermo col sorriso stampato in volto. Mi bacia e ricambia il mio sorriso.
"E magari mettiamo su famiglia." Il mio sguardo si incupisce e ripenso a quello che è successo mesi fa. Io spero davvero di dare questa gioia a Dom ma non so se succederà mai.
"Ascolta, io ti capirei se dovessi decidere di lasciar..." mi interrompe, poggiando un dito sulle mie labbra per poi iniziare a parlare.
"Anche se non dovessimo averne mai, togliti dalla mente che ti libererai di me, capito?" dice più con aria minacciosa che con ironia ma, comunque la sua risposta mi provoca un altro sorriso. Ed è per questo che me ne sono innamorata.
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Un amore a 200 all'ora.
FanficNon si vede spesso una ragazza andare in giro con le unghie sporche di grasso motore e chiavi inglesi nelle tasche posteriori degli shorts. Bhe, a casa mia non è una novità, anche se in famiglia, oltre a me, nessuno è interessato alle auto. E puntua...