Capitolo 37 (✔️)

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In questi giorni, da sola, ho capito che è difficile vivere senza il proprio punto di riferimento, e il mio è Dom. Manca una settimana al matrimonio e non ho fermato i preparativi, non perché adesso ne sia sicura ma per dare a Dom, e forse anche a me, una speranza. Distesa sulla sabbia, ricordo ogni minima scena della nostra storia, da quando ci siamo conosciuti a quando me ne sono tornata a Porto Rico. Ogni lacrima, gioia, dolore, imbarazzo, passione, tenerezza... insomma tutto. Avrei tanto voluto che il medico, quel giorno, si fosse sbagliato. Da quando sono partita, non ho sentito nessuno e ho spento tutto quello che potesse condizionare la mia decisione.

Ancora distesa sulla sabbia, noto, vicino a me, la figura di Amanda, super incinta. Vedendola mi assale un senso di rabbia e frustrazione. Ma lei che colpa ne ha? Cerca di rincuorarmi e farmi cambiare idea, chiedendomi anche di potermi organizzare una festa. Ma non ne ho la voglia e, in questo momento, non vorrei altro che stare da sola.

I giorni passano e i preparativi continuano e, dalla finestra della mia camera da letto, vedo il mio matrimonio prendere forma. Resterò sola fino a quel giorno, non ho voglia di parlare con nessuno. Chissà se verrà o avrà cambiato idea. Qualsiasi altra donna sarebbe strafelice di sapere che il così tanto atteso giorno stia finalmente per arrivare. Allora perché io no? Ho un groviglio all'interno dello stomaco e sono tentata di prendere l'auto e scappare il più lontano possibile da qui.

Oggi è il fatidico giorno. Mancano meno di cinque ore al matrimonio e sono più confusa di prima. Non ho parlato assolutamente con nessuno, ho anche evitato, per la maggior parte del tempo passato qui, di vedere i miei genitori. Sono confusa e impaurita. Il mio stato è assolutamente pietoso. Non credo di essermi mai ridotta così, nemmeno quando, un anno e mezzo fa, Iago, il mio ex, ha cercato di fare quello che stava per fare. Non so quanto tempo ho passato sdraiata sul mio letto, ma il bussare alla porta della mia camera, mi ha fatta sobbalzare. Controvoglia, mi alzo e scopro mio nonno dall'altra parte del legno.

"Come stai, bambina mia?" mi chiede abbracciandomi.

"Sono stata meglio. Nonno, io..." dico senza, però farmi finire di parlare.

"Ascolta, ti ricordi quando ti ho regalato la Mustang?" chiede sotto il mio sguardo confuso "Non capivi niente di motori e di auto ma decidesti comunque di accettare la sfida. Ci mettesti due anni per farle percorrere un pezzo di strada e vedi che capolavoro che è adesso!" conclude accarezzandomi il volto. Sono ancora confusa e continuo a non capire.

"Non ti seguo." ammetto.

"Le cose, tutte le cose, nella vita vanno conquistate e bisogna anche fare dei sacrifici, tanti. Tu sei sempre stata ostinata, in tutto quello che facevi, da quando eri una bambina. Perché, ora, ti stai arrendendo davanti ad un ostacolo?" chiede continuando ad accarezzarmi, questa volta le spalle.

"Perché non riesco a superarlo." dico sull'orlo di un'altra crisi di pianto.

"Tutti quelli che hai affrontato, li hai affrontati da sola. Ora, Samantha, non lo sei e questo potrai superarlo con l'aiuto di quell'uomo che tra poco meno di cinque ore sarà li, ad aspettarti, perché ti ama. E nonostante ti abbia vista cadere, vuole aiutarti a rialzarti perché vuole passare il resto della sua vita con te. Nient'altro!" dice con tono severo ma dolce allo stesso tempo. Lo avvolgo in un abbraccio carico di ringraziamento e affetto unico. Amo tantissimo mio nonno e non smetterò mai di ringraziarlo per quello che ha fatto e continua a fare per me.

In poco tempo, dopo aver chiamato i miei rinforzi, credo di essere pronta. Tutti continuano a dirmi che stanno aspettando solo me, li fuori. Ma non hanno ancora capito che, così facendo, non fanno altro che aumentare la mia ansia. Dom non sa ancora della mia scelta e so per certo che, questo mistero e continuo dubbio sulla mia scelta, lo stia logorando dentro. Quindi, credo, che sia giunto il momento di mettere fine alla sua agonia. Sarà mio padre ad accompagnarmi verso l'uomo che fra poco diventerà mio marito e si percepisce anche la sua di ansia. Percorrendo i pochi metri che separano la mia casa dal piccolo altare improvvisato sulla spiaggia, vedo voltarsi Dom e, stamparsi sul suo volto, un sorriso grande come l'universo. Mi è mancato così tanto e, vederlo li che mi aspetta più emozionato di me, mi riempie il cuore di gioia. Giunta di fronte a lui, non riesco a trattenere una piccola lacrima che mi riga il volto.

"Sei bellissima." mi dice con la voce tremante. Non riesco a rispondere, tanta è l'emozione ma non posso evitare di continuare a piangere per la felicita. La cerimonia ha inizio e quando, giunti al termine, il pastore ci dichiara marito e moglie, non riesco a trattenere la felicità e l'impulso di abbracciarlo e baciarlo così forte, quasi come se avessi ritrovato l'aria per respirare. La mia aria, il mio Dom, mio marito.

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