Il rumore dei pugni contro il legno si fa sempre più prepotente, chiunque ci sia dall'altro lato non ha molta pazienza.
«Sbrigati, vai dietro quella porta!» sussurra l'anziano di fronte a me, percepisco urgenza nel suo tono, ora è preoccupato anche lui.
Non me lo faccio ripetere due volte e mi precipito nello stanzino indicatomi dall'uomo. Mi acquatto in silenzio in modo da poter sbirciare attraverso il buco della serratura mentre lui apre la porta principale della libreria.
«Salve vicecomandante Altman, come la posso aiutare?» domanda utilizzando umiltà e gentilezza nel suo tono di voce.
Altman?
Un brivido percorre la mia schiena pensando che un membro della famiglia del generale sia così vicino a me, soprattutto adesso che so che mi vuole catturare.
Dalla fessura davanti ai miei occhi riesco solamente a scorgere una figura che entra nella stanza ma rimane sempre di spalle, non riesco a vederne il volto; ha una corporatura slanciata ed atletica, credo sia il frutto dell'allenamento di un membro dell'esercito.
«Come sta suo padre? Si è ripreso da quella terribile influenza?» chiede l'anziano. Non so come faccia a rimanere così tranquillo, io sto tremando. Ho paura di essere scoperta e dopo tutto quello che ho fatto, non riuscirei a sopportarlo.
Il vicecomandante non risponde, forse ha annuito o qualcosa del genere... già da questo suo modo di fare capisco che non sia una persona estremamente educata, non si rimane in silenzio alle domande di un anziano!
«Come posso aiutarla?» chiede ancora mentre io cerco in tutti i modi di riuscire a vedere il viso dell'uomo in divisa, senza successo. Noto però che alza un braccio in direzione dell'anziano per intimargli di tacere e inizia a ispezionare l'intera stanza come se fosse alla ricerca di qualcosa.
Di me...?
Dopo aver perlustrato l'intera area si avvicina alla porta dello stanzino in cui sono nascosta. Devo trattenermi dal non urlare posando una mano sulla mia bocca mentre striscio all'indietro per allontanarmi dall'entrata. Non ho idea di cosa mi farebbero se mi catturassero ma nella mia mente riesco a vedere solo scenari spaventosi.
Sento i suoi passi cauti al di là del legno, è proprio di fronte a me.
Una scintilla viene scoccata dalle mie dita come un dardo infuocato - segno che la mia agitazione è ormai incontrollabile - e d'istinto la nascondo dietro la mia schiena avendo paura di cosa possa provocare, ma nel farlo urto uno scatolone vicino a me creando un rumore che continua a rimbombare nella mia mente come se fosse la mia marcia funebre.
Non ho nemmeno il tempo di maledirmi mentalmente per il mio gesto, che la porta si apre immediatamente costringendomi a serrare gli occhi per l'intensità della luce. Li tengo chiusi anche perchè ho paura di scoprire quale sarà il mio destino adesso...
Ma non succede niente. Mi aspettavo di essere afferrata e trascinata per i capelli fino al cospetto del generale Altman oppure di essere malmenata o incarcerata a vita, ma quello che sento è solo un incessante silenzio nel quale riesco a percepire il martellare del mio cuore. Così decido di aprire gli occhi per capire cosa stia accadendo...
Non appena il mio sguardo si posa su chi ho davanti sgrano gli occhi. «Blake?»
Sono sconvolta, credo che il mio cervello sia appena andato in tilt.
Lui, a sua volta, se ne sta di fronte a me a bocca aperta. Indossa un uniforme molto più elegante e solenne del solito, è formata da una giacca piena di distintivi differenti e un lungo pantalone sartoriale nero, in più ha anche un cappello con lo stemma di Solis, proprio quello che era rappresentato sulla moneta: un giglio all'interno di un sole.
STAI LEGGENDO
Oromasis | Il fuoco interiore
FantasyLa realtà si presenta come un organo schematico e meccanico. Ma se ci fosse un'eccezione? Se fosse giunto il tempo del cambiamento? Un divampare, un fuoco. Il fuoco interiore. Oromasis. ________ Daphne è una ragazza di venticinque anni che vive una...