Ogni parte di me è come paralizzata ma la mia mente agisce in fretta facendomi allontanare immediatamente. Un senso di pura vergogna mi pervade, le guance mi vanno a fuoco e vorrei che la terra sotto di me si aprisse facendomi sprofondare...
Non ho mai provato un tale sentimento di disagio verso me stessa. Vorrei prendermi a pugni in faccia fino a farmi passare la voglia di riprovare a fare una cosa del genere. Non so cosa mi sia preso, non ho mai azzardato tanto con un ragazzo nel fare il primo passo, ho sempre aspettato di avere tutte le sicurezze di cui avevo bisogno.
Perchè l'ho fatto? Cos'ho che non va?
Faccio qualche passo all'indietro per creare una distanza fra noi, non posso sopportare di stare ancora vicino a lui. Non posso.
«Daphne...» inizia lui avvicinandosi.
Che stupida. Mi ha portata qui per aiutarmi, per farmi passare una serata tranquilla e senza pensieri e cosa faccio io? Fraintendo il suo comportamento e mi comporto come un'adolescente in preda agli ormoni...
Faccio qualche altro passo all'indietro intenzionata a non farlo avvicinare ulteriormente. «Devi scusarmi...» farfuglio guardando dietro di me e cercando di non inciampare in qualche vaso, peggiorando solamente la situazione. È buio, molte delle candele si sono spente e faccio fatica a capire dove devo mettere i piedi.
«Daphne...» riprova continuando a venire nella mia direzione.
«Non so cosa mi sia preso, ti prego dimentichiamocene...» Vorrei poter tornare indietro nel tempo, cancellare la sua memoria.
Lo spazio a mia disposizione sta per terminare, il parapetto si avvicina e molto presto potrebbe raggiungermi. Alzo il braccio per evitarlo. «Davvero, non c'è bisogno di parlarne... dovremmo tornare alla base...» balbetto nervosa.
Ma Blake sembra non essere interessato alle mie parole e continua imperterrito la sua camminata verso di me. Posa il suo petto contro la mia mano tesa nella sua direzione e mi guarda.
Il mio cuore batte all'impazzata, non so cosa fare. Inizio a sentire il familiare formicolio fra le mie dita, come una spirale che risale i miei tessuti fino alle braccia.
«Guardami, Daphne.» È serio e non accenna a lasciar perdere.
Ma la mia mano è sempre più solleticata dallo scorrere incalzante dell'energia. È esattamente tutto ciò da cui Ilias mi ha messa in guardia: niente situazioni di stress emotivo finché non controllo - almeno parzialmente - il mio potere. Ed eccomi qui, pronta a scoppiare.
Abbasso la mano spaventata, non voglio colpirlo o fargli del male per colpa della mia agitazione. Ma lui non è della mia stessa idea e afferra il mio polso mantenendo la posizione del mio palmo contro il suo petto.
«Blake, io... non è sicuro...» Non so come spiegargli cosa sto sentendo in questo momento. Voglio solo che si allontani da me. Sono pericolosa.
«Daphne, no...» sussurra afferrando il mio polso e posizionandolo nel punto preciso in cui si trova il suo cuore.
«Per favore, non sai...» lo supplico.
«Lo sento...» continua sottovoce lasciandomi a bocca aperta. Lo sente?
«Tu, tu cosa?» la mia voce trema dall'intensità di ciò che provo.
«È come un pizzicore, ma più lieve» mi spiega concentrato. Sta percependo il mio potere.
«Blake, è pericoloso. Potrei farti del male...» non riesco a fargli capire che non so controllarmi, non voglio ferirlo o peggio.
«Solo se lo vuoi.» stringe la presa «Sei tu a deciderlo...»
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Oromasis | Il fuoco interiore
FantasyLa realtà si presenta come un organo schematico e meccanico. Ma se ci fosse un'eccezione? Se fosse giunto il tempo del cambiamento? Un divampare, un fuoco. Il fuoco interiore. Oromasis. ________ Daphne è una ragazza di venticinque anni che vive una...