Capitolo Quarantaquattro

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Ilias mi sveglia alle sei del mattino avvisandomi che è ora della meditazione. Fatico ad alzarmi dalla brandina per via degli occhi impastati e del forte mal di testa dal ritmo martellante. 

Quando, dopo essermi vestita con il mio ultimo cambio, mi reco nella sala della libreria, trovo l'anziano ad aspettarmi con in mano un bastoncino profumato. «L'incenso serve per purificare l'ambiente e per aiutare la mente a raggiungere uno stato di meditazione profonda...» mi spiega notando il mio sguardo confuso «Ora prego, siediti lì...» indica un cuscino al centro di un grosso tappeto. 

Mi invita a chiudere gli occhi e ad abbandonarmi alle sue parole. 

«Inizieremo dalle basi, concentrati sul ritmo del tuo respiro... inspira per quattro secondi, trattieni per due, espira per quattro e di nuovo trattieni per due. Lascia che questo ritmo rilassi il tuo corpo e distragga la tua mente, mentre ascolti le mie parole.»

Faccio come dice e sento immediatamente il beneficio di questa tecnica, la mia mente rallenta l'incessante chiacchiericcio e si concentra sullo svolgere l'esercizio correttamente, la mia coscienza invece ascolta le parole di Ilias. 

«Rilassati ed accogli l'energia che entra dalle tue narici, assorbila nelle tue cellule, lascia che penetri. Ringrazia l'energia che l'Universo ti offre attraverso l'aria che respiri... è un nutrimento che si espande nel corpo e rinnova ogni sua parte. Permetti a questo flusso di avvolgere i tuoi tessuti, i tuoi organi, fino al cuore. Quest'ultimo ora diventa una fiamma, arde alimentato dal potere dell'Universo. Non avere paura, è un fuoco vitale.»

Il mio corpo inizia a formicolare, sgranchisco le mie dita come per consentire a questa energia di spostarsi liberamente dentro di me. Respiro al solito ritmo, mentre mentalmente immagino il mio cuore che arde.

«È una presenza luminosa, una scintilla del Cosmo che risiede dentro di te. È tua e non aspetta altro che essere utilizzata. Ma per ora lascia che bruci e che si espanda ancora per un po'... impara a conoscerla da lontano...»

Guardo la fiamma che imperversa nel mio cuore, la osservo curiosa perchè sento che è un'entità viva e che mi sta guardando a sua volta.

«Trattala con rispetto e lei ne avrà per te. Siete complementari, servite l'una all'altra...»

Lo sento, percepisco le sue parole che si sedimentano nella mia testa. Ci credo.

«Ora piano piano, torna nel mondo esterno...»

Mi prendo qualche minuto per esaminare ancora la fiamma e poi con estrema calma apro i miei occhi.

Ilias sorride e non ho bisogno di dire nulla perchè colgo dalla sua espressione che ha capito che è andato tutto bene, che sono riuscita a stabilire un contatto con il mio potere.

Mi sento soddisfatta di me stessa, è come se un senso di leggerezza mi pervadesse. Credo che questo percorso sia proprio ciò di cui avevo bisogno in questo momento.



Ilias mi avvisa che deve andare a fare delle compere in città e che starà via tutta la mattina ma di non temere perchè, almeno per il momento, nessuno sospetta nulla e dopo il rapporto di ieri del vicecomandante posso stare tranquilla.

Decido di fidarmi delle sue parole, anche se rimango comunque sull'attenti e mi preparo una bella colazione nel piccolo angolino sul retro che l'anziano ha adibito a cucina. È davvero un uomo umile e modesto, si accontenta dell'indispensabile per dare maggior spazio alla sua crescita interiore.

Sorseggio una tazza di tè verde insieme a qualche biscotto e osservo lo spazio intorno a me mentre me ne sto rannicchiata sulla sedia. È un luogo così magico che se fosse situato a Gea, ci andrei ogni giorno, Ilias deve aver messo molto impegno nel renderlo così elegante ed accogliente allo stesso tempo.

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