Premessa

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Di seguito un pensiero che accomuna la scrittrice e la protagonista, legandole ad un filo di interconnessione che trasforma ogni storia in una piccola parte di realtà.

TERRA.

Ciò che è considerato come una piuma non sempre è sinonimo di debole, mentre ciò che è considerato come ferro non sempre rappresenta la forza... così è la mia vita, un esile filo sospeso tra la fragilità e la potenza. Non mi sento di sbilanciarmi verso uno di questi due concetti ma vedo la mia esistenza come un incessante alternarsi di questi due stati d'essere.

Chi mi conosce direbbe di me che sono una persona bilanciata e con i piedi per terra, chi è in connessione con me invece sà che non sono altro che una scintilla alla ricerca del suo sole di origine, passando da un fuoco all'altro. So che potrebbe sembrare un concetto esageratamente fantasticato, ma è esattamente quello che mi caratterizza, l'immaginazione che rende la mia vita una storia in bilico tra realtà e fantasia.

La Terra è l'elemento che mi rende più sicura ed a mio agio, dove riesco a ricaricarmi quando gli avvenimenti circostanti mi sovrastano, dove mi rintano quando non voglio farmi trascinare nel turbinio che è la vita al giorno d'oggi. Penso solamente all'ascoltare il rumore del vento senza dover interagire in discorsi superflui e burocratici, godere del dono che è il respiro che si unisce al pacifico andamento della natura incontrastata, cosa c'è di meglio?

Ogni tanto nei miei momenti meditativi mi chiedo come sia possibile essere arrivati ad una tale spersonalizzazione dell'animo umano, protraendosi sempre più verso una mercificazione di ciò che  vorremmo essere... come mai nessuno si è mai ribellato? Come mai qualcuno non ha fatto qualcosa per invertire il flusso verso il quale andavano gli eventi?

La mia risposta è solo una: è un processo necessario per portare la popolazione a comprendere quanto si sia perso negli anni senza nemmeno accorgersi e quanto siamo vittime (consapevoli) degli avvenimenti che accadono senza mai prendere una posizione che possa contrastare con quella della massa perché abbiamo paura di esporci per i nostri valori.

Ma non ne faccio una colpa a nessuno perché va bene così, finché c'è anche solo una piccola speranza che tutto questo possa evolvere in un più alto bene comune.

Sono qui nel mio angolo felice per esprimere l'incessante scorrere di emozioni che provo ultimamente, per portare a chi sente quello che sento io, un briciolo di supporto nel comprendere che non è strano ma è più che normale sentirsi disorientati e fuori posto.

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