«Possibile che dobbiate sempre fare tardi?» urlò Damon tra il rassegnato e l'esasperato.
«Siamo donne, zio: fattene una ragione!» urlò Agathe in risposta, ficcando un paio di forcine tra i capelli dell'amica. «Ti ho rimesso a posto la ciocca sfuggita dall'acconciatura» annunciò.
Lara si lisciò il vestito. «Non credi che sia un po' eccessivo?»
«E te ne preoccupi adesso?» chiese incredula Agathe. «Dovevi pensarci quando hai detto a tua madre come volevi l'abito per la tua festa!»
«Non è il modello, sai» mormorò l'altra. «È il colore, che non mi convince».
Agathe squadrò Lara, fasciata in uno striminzito abito a sirena di seta color argento, e scosse la testa. «Non ballerai, questo è sicuro, ma almeno farai prendere un colpo a Tom» commentò; prese il gioiello che le aveva regalato e glielo allacciò al collo.
«Will, è... è stupenda» disse Lara, senza fiato: la fila di ametiste brillava cupa sulla sua pelle, contrastando in modo netto con lo scintillio dei piccoli diamanti che circondavano ogni pietra.
«Un regalino da parte mia, di Evan, di Ben, di Alan e di tuo padre» rispose Agathe, sistemando il monile in modo che le circondasse perfettamente la base del collo. Si allontanò di un paio di passi e studiò l'effetto complessivo con aria critica. «Bellissima» decretò. La prese per il polso e la trascinò in corridoio. «Dobbiamo sbrigarci: hai voluto una festa unica per festeggiare il tuo compleanno e quello di Tom, quindi non puoi permetterti di arrivare in ritardo!»
«Sarebbe stato stupido organizzare due feste» sbuffò Lara, arrancando sui tacchi alti. «Compiamo gli anni a tre giorni di distanza e quasi tutti gli invitati sarebbero stati gli stessi...»
«Guarda che non mi devi spiegare nulla» la interruppe Agathe. Nel salone trovò Damon e Alan ad aspettarle. «Eccoci!»
«Alla buon'ora!» sbottò Damon, voltandosi. Rimase impietrito di fronte a sua figlia: la osservò per parecchi istanti, in silenzio. «Dio, Lara, sei bella da mozzare il fiato» mormorò. Le si avvicinò, la strinse con cautela tra le braccia e le baciò la fronte. «Odio doverlo ammettere, ma ormai sei una donna. Una splendida donna» aggiunse con evidente orgoglio.
«Grazie, papà» sorrise Lara, gli occhi lucidi.
«Per fortuna ho usato soltanto trucco waterproof su di lei» bisbigliò Agathe in tono cospiratore ad Alan. «Altrimenti adesso sarei stata costretta a distruggere un irripetibile momento padre-figlia per salvaguardare la mia opera!»
Alan trattenne le risate: Agathe lo faceva morire dal ridere con i suoi commenti e i toni di voce.
«Moses dov'è?» continuò la ragazza, guardandosi attorno.
«Non ce l'ha fatta a tornare in tempo» rispose il giornalista. «Poco male, in fondo non ha ancora parlato con i suoi genitori, e averlo accanto per un'intera serata senza poterlo avvicinare sarebbe stata una tortura!»
La ragazza scosse la testa. «Siamo proprio ben messi, non è vero? Tu costretto a una storia clandestina e io ad andare a una festa senza un cavaliere» scherzò con finta allegria. Non poteva fare a meno di ripensare alla propria festa di compleanno, solo tre settimane prima: anche se era stata costretta a non far trapelare nulla, almeno aveva avuto Richard vicino.
«A questo si può rimediare» disse Alan. Le porse il braccio e ammiccò. «A meno che non ti vergogni a farti vedere in compagnia di un vecchietto».
Agathe rise. «Ormai ho una certa esperienza in fatto di vecchietti» rispose, accettando il braccio che l'uomo le offriva. «E poi, sempre meglio di Noah!»
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99 Shades of...
Romance[STORIA REVISIONATA] In un mondo come quello moderno, in cui l'unicità di ogni persona rappresenta un Universo a sé, le cose non sono mai o bianche o nere. Eppure, è così che appaiono Richard e Agathe: lui, ormai un uomo fatto, algido, composto, più...