Camila arrancava, facendo lo slalom tra le persone che affollavano l'esterno dell'aeroporto.
«Mi aspetti!» ansimò, schivando una famigliola rumorosa.
Richard non la sentì: continuò a fendere la folla col suo passo veloce e l'espressione altera che gli garantivano l'aprirsi istantaneo di un varco nella massa in cerca di parenti o di un taxi.
«Accidenti a lei, Mr. Prescott! ASPETTI!» ululò la donna.
Tutti si voltarono nel raggio di parecchi metri, compreso Richard: quest'ultimo inarcò un sopracciglio con aria interrogativa e si fermò.
«Ebbene, Camila?» chiese.
Camila lo raggiunse, esausta e furiosa.
«Ebbene? Ebbene?» ripeté. «È da quando siamo sbarcati da quel dannato aereo che avanza come se avesse il diavolo alle calcagna!»
«Le mie scuse». Richard le offrì il braccio e rallentò la propria andatura. «Ero immerso nei miei pensieri. Allora, mia cara: che ne pensi della Germania?»
«Che è troppo fredda» brontolò la donna, lasciandosi condurre verso il taxi più vicino. «Perché siamo venuti qui?»
«Perché la Baviera è incantevole in inverno» rispose lui con candore. «Ci siamo meritati una piccola pausa, no?»
«Io l'ho meritata di sicuro» disse Camila a mezza voce. «Visto che tra i due sono l'unica che ha lavorato!»
Richard si portò una mano al cuore. «Così ferisci i miei sentimenti: ho o non ho partecipato alle riunioni?»
«Senza sentirne neanche una parola» borbottò Camila.
«Via, via, basta brontolare» sorrise l'uomo mentre il tassista caricava i loro bagagli nell'auto. «Vedrai che le pasticcerie di questo posto ti faranno tornare il buonumore!»
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Per l'ora di uscire dall'albergo, Camila si era corazzata contro il freddo al punto da suscitare il divertimento del suo datore di lavoro.
«Forse non me ne sono accorto e siamo finiti in Antartide?» disse quando la vide comparire coperta fino al naso in vari strati di vestiti.
La donna registrò con un cipiglio fosco l'ilarità malamente mascherata di Richard.
«Se la smettesse di trascinarmi in posti gelidi, non avrei bisogno di ficcarmi in uno strato di lana spesso dieci centimetri» rispose lei. «In caso se ne fosse dimenticato, io sono nata e cresciuta in Spagna!»
Richard alzò gli occhi al cielo per un breve istante. «Dovrai abituarti presto a temperature più rigide di quelle mediterranee: prima o poi sarò costretto a tornare a Londra, e anche tu».
«Faccio del mio meglio per non pensarci» replicò tagliente Camila «soprattutto perché, considerata la sua propensione a tornare a casa, le mie preoccupazioni potrebbero rivelarsi inutili ancora per molti anni a venire» aggiunse ironica.
L'uomo si accigliò. «Sbaglio, o la tua è una velata critica nei miei confronti?»
«Se rispondo di sì, mi licenzia?» indagò lei.
Richard sbuffò una risata. «Se non sapessi che è impossibile, direi che ti sei messa d'accordo con i miei migliori amici» brontolò bonario. Camila iniziò a sudare freddo: anche se solo per scherzo, l'intuito di Richard si era avvicinato pericolosamente alla realtà. La spagnola imprecò mentalmente contro la perspicacia del suo capo.
«Sul serio, Mr. Prescott: questo vagabondare non potrà continuare per sempre» lo avvertì.
«Lo so bene, ma come fai tu per le rigide temperature britanniche, io cerco di non pensarci» replicò lui.
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99 Shades of...
Romance[STORIA REVISIONATA] In un mondo come quello moderno, in cui l'unicità di ogni persona rappresenta un Universo a sé, le cose non sono mai o bianche o nere. Eppure, è così che appaiono Richard e Agathe: lui, ormai un uomo fatto, algido, composto, più...