Sixty Sixth Shade [R]

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Evan Williams, al pari di un certo suo vicino di casa, era particolarmente geloso della propria intimità casalinga, e così sua moglie Gisèle – ma solo perché tra le mura domestiche poteva permettersi qualche caduta di stile senza che nessuno lo venisse a sapere. Ecco perché Agathe era certa che, se i suoi genitori avessero scoperto a quanta gente aveva distribuito una copia delle chiavi di casa loro, l'avrebbero spellata viva. Per iniziare.

Agathe era sola in casa, eccezion fatta per Lara: le due ragazze, che erano appena tornate da scuola, stavano rimestando nella collezione di vini di Evan approfittando del fatto che tanto i padroni di casa quanto i collaboratori domestici sarebbero stati lontani ancora per parecchie ore. Avevano appena scelto un Montepulciano d'Abruzzo d'annata quando Moses fece il proprio ingresso dall'entrata secondaria, rimettendosi in tasca il mazzo di chiavi gentilmente fornitogli da Agathe per poi lanciare la giacca sulla prima sedia che trovò sul proprio cammino.

«Pronte per le novità?» disse euforico.

Lara gli lanciò un'occhiata di sottecchi. «Chissà perché, ma ho l'impressione che c'entri Alan» insinuò maliziosa.

«C'entra, ma non nel modo che credete voi» replicò Moses prima di lasciarsi sfuggire un sorriso sognante. «Oh, io adoro quell'uomo...»

Agathe lo guardò sardonica. «Ehi, qui dovremmo essere io e Lara le adolescenti che ciarlano estasiate dei propri fidanzati, non tu» lo punzecchiò.

Per tutta risposta, Moses le schiaffeggiò il braccio. «Non osare prendermi in giro!» replicò oltraggiato.

«Posso prenderti in giro quanto voglio, mio caro: se non fosse per me, ti staresti ancora struggendo invano per Alan, raggomitolato sotto le coperte e con i funghi a crescerti sui calzini!» ribatté lei.

Lara scoppiò a ridere. «I funghi sui calzini?» sghignazzò.

L'altra alzò gli occhi al cielo con aria da martire. «Mentre era depresso per amore, Moses sembrava aver dimenticato cos'è l'igiene personale...»

Il diretto interessato arrossì fino alla punta delle orecchie.

«Perfida!» l'accusò.

Agathe stappò la bottiglia di vino con gesti esperti. «Perfida ma utile. E con un'ottima cantina».

Moses si sporse verso il collo della bottiglia e annusò il Montepulciano con un verso d'apprezzamento. «Te lo concedo».

«Cosa, l'ottima cantina o l'utilità generale?»

«Direi entrambe...»

«Io direi che stiamo andando fuori tema» intervenne Lara, interrompendo il siparietto tra i due. Iniziò a riempire i piatti con il pranzo che Mrs. Jules aveva lasciato pronto per loro e che avevano riscaldato. «Avevi detto di avere qualcosa d'interessante da raccontarci, no?»

«Oh, sì» confermò Moses, sfregandosi le mani con una tale espressione da pettegola che ad Agathe venne subito in mente Alan: in momenti come quello, capiva perché quei due stessero tanto bene insieme. «Alan mi ha messo a parte di una cosuccia che lui e Richard Prescott hanno intenzione di fare...»

Agathe gemette. «Oh, Dio. O mio Dio» esalò. «Quei due che tramano qualcosa? Meglio prepararsi a scappare in un bunker antiatomico!»

«Senti chi parla» la stuzzicò Lara. «Quindi, solo loro due? E mio padre?»

Moses esitò per un istante, poi scoppiò a ridere. «Tuo padre è la loro vittima designata!»

La ragazza impallidì. «Che?» balbettò, sgomenta. «Non voglio restare orfana!»

99 Shades of...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora