A tre settimane dalla disastrosa combinazione "cena di famiglia-appuntamento con Noah", Agathe riuscì finalmente a tirare il fiato.
Era nel giardino sul retro di casa Zimmermann, distesa sull'erba a godersi il sole di metà luglio insieme a Lara, Thomas e Moses, quest'ultimo per una volta libero dal lavoro: tutti e quattro tenevano gli occhi chiusi e il viso rivolto al cielo, mugugnando soddisfatti come gatti su una stufa.
«Non posso credere che sia finalmente finita» borbottò morbida Lara.
«Concordo pienamente» rispose Thomas.
La sua fidanzata sussultò e aprì gli occhi per guardarlo.
«No! Tu, felice di non avere nulla da studiare? È impossibile!» esclamò in tono drammatico.
«Smettila, pescetto» la rimbrottò piano Agathe. «Anch'io sono felice di essermi lasciata gli esami alle spalle: per quanto possa piacermi studiare, non c'è niente di strano».
«Anche tu! Il cielo cadrà sulle nostre teste» replicò Lara, fingendo di ripararsi con un braccio dalle macerie immaginarie.
«Davvero, Lara, avresti dovuto fare un pensierino sull'Accademia d'Arte Drammatica» ridacchiò la sua migliore amica.
«Quindi adesso non rimane che la cerimonia di consegna dei diplomi» commentò Moses pigramente. «Poi sarete davvero fuori dalla St. Margaret una volta per tutte».
«Niente più vedere la faccia acida della King o quella supponente di Davenport di prima mattina» disse soddisfatta Agathe.
«Sì, ma ci toccherà ascoltare ancora un discorso di Collins» le fece notare Lara.
Agathe gemette disperata.
«Non ti abbattere, Will: pensa solo che sarà l'ultimo» cercò di rincuorarla Thomas: i discorsi del preside Collins erano tra i più lunghi e noiosi mai pronunciati nella storia della Gran Bretagna.
«E meno male» bofonchiò di rimando la ragazza.
Moses si sollevò sui gomiti e scrutò i tre diciottenni. «Allora, siete pronti ad affrontare il mondo?»
«Ad affrontare altri anni di studio, semmai» lo corresse Thomas con uno sbadiglio. «Io ho scelto la facoltà di Economia, Lara si è iscritta a Medicina per seguire le orme di suo padre e Agathe ci abbandonerà tutti per andarsene in Italia e diventare un'orafa e una designer».
«Ehi, io non vi abbandono» replicò oltraggiata Agathe. «Mi allontano solo un pochino e vi fornisco un'ottima scusa per farvi qualche viaggetto romantico in Italia e passare a salutarmi».
«Oh, lo fa solo per noi» dissi ironica Lara. «Che anima generosa!»
L'altra le diede un colpetto sul braccio. «Stare con Tom ti fa male: un tempo non eri così sarcastica!»
«Ha imparato più da te che da me» si difese il ragazzo.
«Però è vero che te ne vai» disse malinconico Moses poco dopo.
«Non per sempre» rispose Agathe, mettendosi a sedere. «Tornerò: ti pare che possiate liberarvi di me così facilmente?» scherzò.
Lo sguardo che Moses le rivolse era strano. «È che non posso fare a meno di pensare che forse, se non fosse stato per Prescott, saresti rimasta».
Lei scosse la testa. «No, Moses: sarei andata via lo stesso. Ne avevo parlato anche con Richard, quando ancora ci... vedevamo. Pensa che è stato lui il primo a darmi l'idea di andare a studiare all'estero...»
«A proposito, l'hai detto a tuo padre?» intervenne Thomas.
Agathe scosse di nuovo la testa. «No. Ho deciso che glielo dirò dopo la consegna dei diplomi; subito dopo partirò con Penelope per la Spagna. A proposito, siete tutti invitati a raggiungerci, compresi Alan, lo zio Damon e la zia Leah...». Ridacchiò tra sé. «Anche se Penny è un po' contrariata che siano entrambi fuori dal mercato: sperava ancora di sposare almeno uno di loro...»
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99 Shades of...
Romance[STORIA REVISIONATA] In un mondo come quello moderno, in cui l'unicità di ogni persona rappresenta un Universo a sé, le cose non sono mai o bianche o nere. Eppure, è così che appaiono Richard e Agathe: lui, ormai un uomo fatto, algido, composto, più...