Richard ne aveva avuto abbastanza di fare l'eremita. In genere la solitudine non gli dispiaceva, ma quella degli ultimi giorni era stata piuttosto tormentata, quindi aveva deciso di farla finita e andare da Damon. Poco importava che fosse mercoledì sera e che l'amico si sarebbe stupito nel ritrovarselo di nuovo in casa senza preavviso: lui non riusciva più a stare da solo con i propri pensieri.
Certo, magari stavolta sarebbe stato meglio suonare il campanello e aspettare che fosse lui ad aprirgli, invece di piombargli direttamente in casa: Richard non aveva nessuna voglia di vedersi abbattere sulla testa una mazza da baseball per la seconda volta in pochi giorni. Si riteneva già abbastanza fortunato per essere riuscito a bloccare il colpo che Damon aveva sferrato il giovedì precedente e non ci teneva affatto a sfidare di nuovo la sorte.
Ecco come mai, ignorando il fatto che fosse quasi ora di cena, Richard affrontò le poche decine di metri invasi da neve fresca e aria gelida che separavano casa propria da quella degli Zimmermann.
Come previsto, Damon fu oltremodo stupito di trovarselo davanti.
«Rick! Vieni, entra» disse, superato il primo momento di stupore. Si fece da parte per lasciar passare l'amico. «Fa un freddo tremendo fuori. Solo tu puoi aver voglia di uscire con un tempo simile a meno di non esserci costretto...»
«È stata più una necessità» ammise l'altro. «Sono stato chiuso in casa per due giorni a rimuginare su tutto quello che è successo con Valentine e non ce la facevo più a stare da solo con i miei pensieri: ho scoperto di poter essere davvero molto fastidioso».
«Ci hai messo quarantatré anni ad accorgertene, ma è pur sempre un inizio» sogghignò Damon, facendo strada nello stesso salotto in cui avevano parlato neanche una settimana prima.
«Molto spiritoso. Buonasera, Miss Zimmermann» salutò Richard quando si accorse della presenza di Lara, appollaiata su una sedia mentre tentava di spiare le carte da gioco sul tavolo.
«Sbircia pure: tanto per stasera abbiamo finito» disse Damon.
Lara sorrise e iniziò a mettere a posto le carte.
«Buonasera Mr. Prescott» rispose, ignorando suo padre e scoccando uno sguardo rapido ma intenso all'altro uomo per studiarne l'aspetto: non aveva una bella cera e le sembrò giù di morale. Questo collimava con ciò che sapeva già: perché Lara, da brava diciassettenne, aveva origliato non solo le battute che i due uomini si erano scambiati poco prima nell'ingresso, ma anche una conversazione che suo padre aveva avuto il giorno precedente con un suo amico di vecchia data, Alan Bell, noto giornalista scandalistico. Ben nascosta in corridoio, aveva sentito Alan raccontare di una discussione che aveva avuto con Richard riguardo una donna di cui lo storico si era invaghito e con cui era in rotta, e di come sembrasse turbato da quel distacco. Ovviamente Damon non aveva la minima idea di chi fosse la donna misteriosa ma Lara, che conosceva tutta la storia, aveva capito subito che si trattava della sua migliore amica. Per un attimo, addirittura, aveva avuto l'impressione che Alan sapesse molto più di quello che stava raccontando a suo padre, compreso il fatto che la donna di cui parlava fosse proprio Agathe: lo strano sguardo che le aveva lanciato entrando in casa loro e il fatto che avesse parlato a voce abbastanza alta da poter essere udito anche al di là della porta chiusa dello studio di Damon non avevano fatto che aumentare i suoi sospetti.
E adesso Lara non poté fare a meno di provare a capire cosa frullasse nella mente di Prescott: la sua aria un po' distratta era un chiaro segno di come fosse tuttora parzialmente immerso nei propri pensieri, magari negli stessi che l'avevano perseguitato durante quei giorni di solitudine cui aveva accennato.
«Allora, Richard, ti fermi a cena? Stasera sono solo» propose Damon.
Richard sedette di fronte a Lara. «Volentieri» rispose all'amico prima di rivolgersi alla ragazza. «Esce con le amiche, Miss Zimmermann?» buttò lì casualmente: era un bravo attore, Richard, e sapeva che se avesse giocato bene le sue carte, sarebbe stata Lara stessa a dargli qualche informazione senza che lui dovesse fare nulla.
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99 Shades of...
Romance[STORIA REVISIONATA] In un mondo come quello moderno, in cui l'unicità di ogni persona rappresenta un Universo a sé, le cose non sono mai o bianche o nere. Eppure, è così che appaiono Richard e Agathe: lui, ormai un uomo fatto, algido, composto, più...