Lara non aveva idea che la sua preghiera sarebbe stata esaudita; se l'avesse saputo, la sera precedente, invece di sperare in modo generico che Agathe superasse le proprie incertezze, sarebbe stata un po' più precisa... così, almeno, avrebbe saputo cosa stesse passando per la testa della sua migliore amica in quel momento.
Erano quasi le otto di sera; a minuti le due ragazze sarebbero dovute uscire insieme a Damon per andare alla festa di Capodanno a cui erano stati invitati, e Lara stava cercando – inutilmente, peraltro – di capire cosa tramasse Agathe, perché il sorrisetto che si portava dietro da quel mattino era tutt'altro che rassicurante.
«Allora, si può sapere cos'hai in mente?» le domandò per la quinta volta.
Agathe si raddrizzò il cerchietto ornato di strass che portava sui capelli ed esibì un'aria offesa.
«Perché ti comporti come se stessi ordendo una qualche malefica macchinazione?» disse.
«Perché ho visto come ti sei vestita per la festa di stasera» replicò l'altra.
«Cos'ho che non va?» chiese Agathe, allargando le braccia. «Non sono mica nuda!»
«Per essere vestita, sei vestita» concesse l'altra. «Il punto è che quando non hai intenzioni strane scegli degli abiti un po' più discreti. E poi non potresti eliminare quelle piume?»
«No» fu la risposta recisa di Agathe.
«Oh, andiamo, hai un mucchio di bei vestiti... non che questo non lo sia, ma... non è neanche rosso, e si sa che a Capodanno si deve indossare qualcosa di questo colore!» disse Lara.
Agathe le puntò contro un dito con fare minaccioso. «Allora, Lara. Punto primo: sono stanca di sentir parlare di vestiti, le lagne di Penelope sei volte al giorno per telefono sono più che sufficienti. Punto secondo: questo abito è splendido e io lo adoro, ho voglia di indossarlo ed è proprio quello che farò. Punto terzo: sai bene che non mi piace il rosso, attira troppo l'attenzione...»
«Certo, perché la tua mise di stasera è proprio discreta» la sbeffeggiò Lara.
«E non osare più parlar male delle mie piume» concluse sdegnosa l'altra, ignorando del tutto la frecciatina dell'amica.
«Va bene, ci rinuncio: immagino che scoprirò che diamine hai in testa solo quando lo metterai in pratica» si arrese Lara mentre indossava la giacca.
Vittoriosa, anche Agathe s'infilò il cappotto, e le due ragazze scesero al piano terra dove Damon le aspettava. Finalmente i tre uscirono e salirono in macchina: non che la loro meta fosso molto distante, ma avevano deciso di risparmiarsi una camminata in mezzo al gelo e alla neve.
Quando arrivarono a destinazione una buona ventina di invitati era già lì, compresa la famiglia Medwall. Thomas lasciò i propri genitori e si avvicinò alle due ragazze per salutarle con discrezione.
Agathe lanciò un'occhiata tutt'intorno: l'ampio salone era già pieno per metà. «Credete che arriverà ancora tanta gente?» chiese piano.
«Almeno altre trenta persone... così diceva mio padre poco fa» rispose Thomas stringendosi nelle spalle. «Speriamo solo di non incontrare persone sgradite».
«Sgradite come il professor Davenport e Miss King, o come Marcus Bolton e Noah Pearson?» chiese Agathe, le sopracciglia inarcate. «Cioè, fastidiosi ma tollerabili o del tutto insopportabili?»
«Non – nominare – quell'idiota» scandirono rabbiosamente Lara e Thomas in perfetta sincronia al nome dell'ex fidanzato della ragazza.
Agathe alzò le mani. «Siete proprio fatti l'uno per l'altra, non c'è che dire!»
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99 Shades of...
Romance[STORIA REVISIONATA] In un mondo come quello moderno, in cui l'unicità di ogni persona rappresenta un Universo a sé, le cose non sono mai o bianche o nere. Eppure, è così che appaiono Richard e Agathe: lui, ormai un uomo fatto, algido, composto, più...