Richard non riusciva a credere a quanto rumore ci fosse: il locale in cui l'avevano portato i suoi amici, sebbene sembrasse un pub qualunque, era invaso da musica a volume altissimo e chiacchiere gridate per sovrastare il sottofondo musicale. Neanche quando era stato al Luxury aveva sentito tanto caos tutto insieme.
«Si può sapere perché siamo venuti qui?» urlò agli altri tre.
«Perché non sai divertirti» strillò in risposta Alan.
«Non riesco neanche a sentire quello che penso» obiettò Richard.
«Infatti non devi pensare: devi bere!» replicò all'istante il giornalista, mettendogli in mano una pinta di birra appena spillata.
Richard si esibì in una smorfia infastidita, poi si rassegnò e bevve un bel sorso.
Aveva a malapena deglutito quando vide qualcosa in grado di fargli sputare qualsiasi cosa avesse avuto in bocca.
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Moses picchiò il pugno sul bancone.
«Barista, andiamo! Quattro birre!» ululò sopra il frastuono.
Agathe si guardò intorno con aria scontenta. In quel luogo il rumore era assordante: le facevano già male le orecchie e, proprio in quel momento, la sua tempia sinistra iniziò a pulsare in modo sgradevole.
«Non potremmo andare in un posto dove sia possibile parlare?» chiese supplichevole.
Thomas scosse la testa, implacabile. «Non hai cent'anni: fa' uno sforzo e ricordati com'è che ci si diverte» ribatté.
La ragazza sbuffò, per nulla felice, e accettò la birra che Moses le porgeva per ingollarne una gran sorsata, come se il liquido fresco potesse mettere fine alle sue sofferenze.
«Andiamo a sederci» gridò Lara a cinque centimetri dal suo orecchio.
«E dove? Questo posto è strapieno» replicò l'altra.
«Tranquilla, ci hanno tenuto il posto» rispose Lara, allungando il collo per guardarsi intorno mentre si faceva strada nella folla. «Eccoli!»
Agathe impallidì: erano appena sbucati di fronte a un tavolo occupato da Leah, Damon, Alan e, ciliegina sulla torta, Richard. Anche se, a giudicare dalla faccia dello storico, fino a quel momento aveva ignorato al pari di lei cosa stesse per succedere.
«Datti una mossa, Will, siediti». Il grido di Lara quasi le forò un timpano e, prima che Agathe potesse rispondere a tono, la spinse senza alcun riguardo sulla panca, proprio accanto a Richard. Agathe fece per alzarsi e tentare di scappare ma Thomas l'aveva già seguita, bloccandole la via di fuga.
La ragazza mora scoccò ai suoi tre compagni uno sguardo che prometteva pesantissime ritorsioni, ma loro non se ne diedero per inteso; stessa cosa stavano facendo Alan, Leah e Damon, evitando con cura lo sguardo inceneritore di Richard.
Tutti ripresero a chiacchierare più forte che mai. Soltanto Richard e Agathe rimasero in silenzio per un paio di minuti, ognuno ostinatamente concentrato sulla propria bevanda: lui fissava il liquido scuro come se potesse leggervi dentro quello che sarebbe accaduto di lì a poco, mentre lei inghiottiva lunghe sorsate della sua birra chiara, forse sperando di ubriacarsi e perdere i sensi.
«Non credevo bevessi birra».
La voce di Agathe, forte sebbene incerta, fece andare di traverso a Richard il sorso di birra che si era appena deciso a mandar giù.
Un po' stranita, lei lo osservò tossire convulsamente; per un momento pensò d'aiutarlo dandogli qualche pacca sulla schiena, ma non osò toccarlo. «Stai bene?» gli chiese, titubante.
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99 Shades of...
Romance[STORIA REVISIONATA] In un mondo come quello moderno, in cui l'unicità di ogni persona rappresenta un Universo a sé, le cose non sono mai o bianche o nere. Eppure, è così che appaiono Richard e Agathe: lui, ormai un uomo fatto, algido, composto, più...