Quel giorno in casa Williams regnava il caos: se Gisèle fosse stata presente di certo avrebbe fatto una delle sue solite scenate, ma visto che si trovava a Ginevra per un convegno di miniaturisti e che Evan era a Londra, non c'era nessuno che potesse lamentarsi.
«O Dio, non ce la posso fare!» gemette Lara, sfiduciata.
Agathe si prese la testa tra le mani: da che la conosceva – cioè da tutta la vita – quello era sempre stato il suo motto, quando dovevano fare i compiti, e ora che gli esami per il diploma incombevano, Lara sembrava incapace di pronunciare frasi diverse da quella.
«Lara, ti prego, smettila di ripeterlo e concentrati sui libri» la supplicò.
«Will, sono seria». L'altra si alzò e prese a camminare su e giù per la stanza, nervosa. «Io... io non credo che ce la farò, non riuscirò mai a ricordare tutta questa roba. Mi bocceranno e...»
«Non succederà» la rincuorò stancamente Agathe. «Andiamo, pescetto, in fondo tutte queste cose le abbiamo già studiate: dobbiamo solo ripassarle il più possibile in vista degli esami».
Ma Lara non l'ascoltava nemmeno: continuava ad andare da una parete all'altra, tirandosi i capelli e mormorando sottovoce. Sembrava sull'orlo di un esaurimento.
In quel momento la porta della stanza si aprì e Thomas entrò, con il fiatone e una bracciata di libri pesanti.
«Mr. Prescott ci manda questi: dice che possono esserci utili» annunciò. «Ha anche messo dei segnalibri nei punti più interessanti».
«Quell'uomo è un santo» esalò Agathe: Richard li stava aiutando il più possibile a prepararsi, trovando per loro tutti i libri di cui avevano bisogno e aggiungendo informazioni utili di proprio pugno, e questo alleggeriva un po' il loro carico di lavoro. Si alzò e prese metà dei tomi dalle braccia del ragazzo. «Finiamo questo ripasso e poi basta... almeno fino a dopo cena».
Lara inorridì.
«Che cosa? Dobbiamo studiare anche dopo cena?»
«Sì, Lara, dobbiamo» rispose Thomas. Anche lui era esausto, ma teneva duro: sapeva, come Agathe, che faticare ora, a un mese abbondante dall'inizio degli esami, significava semplificarsi la vita per l'immediato futuro, evitando sessioni folli di studio per recuperare il tempo perso. «Lo sai, ne abbiamo già parlato...»
La ragazza si prese la testa tra le mani e sospirò pesantemente. «Lo so, lo so, e immagino che questo mi dia una chiara idea di come saranno le cose al college» ammise.
«Non abbatterti, pescetto» intervenne Agathe. «Queste settimane passeranno in fretta, e al college ci saranno le feste con cui svagarsi: non sarà così brutto!»
Lara le rivolse un flebile sorriso e allungò una mano reclamando il libro. «Dai, sbrighiamoci a finire: non vedo l'ora di riposarmi un po'!»
******
Era quasi ora di cena: Richard sedeva alla scrivania e borbottava furioso contro un bilancio alto quanto il Don Chisciotte quando Agathe fece il suo ingresso.
«Ciao» salutò la ragazza; posò una mezza dozzina di libri sull'unico angolo libero della scrivania e si scostò i capelli dal volto. «Si lavora tanto?»
«Non lo immagini neppure» brontolò lui in risposta. Si tolse gli occhiali con un gesto stizzito e lanciò la penna. «Io odio controllare i bilanci!» esplose.
Agathe sorrise debolmente. «Tutti siamo costretti a fare qualcosa che detestiamo. Guarda Lara: lei non sopporta di dover studiare con regolarità, e adesso che manca poco agli esami, rischia l'esaurimento!»
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99 Shades of...
Storie d'amore[STORIA REVISIONATA] In un mondo come quello moderno, in cui l'unicità di ogni persona rappresenta un Universo a sé, le cose non sono mai o bianche o nere. Eppure, è così che appaiono Richard e Agathe: lui, ormai un uomo fatto, algido, composto, più...