Agathe non era sicura di come fossero arrivati a quel punto.
Dopo quello che era successo nella boutique di Armani, non sapeva come né perché, aveva finito per ritrovarsi davanti Richard Prescott più spesso di quanto avrebbe mai potuto immaginare, e sempre quando meno se l'aspettava. In quei quattro giorni l'aveva incontrato a scuola – tre volte – nella biblioteca comunale – una volta – e un paio di volte era stata trascinata a tradimento nel giardino di casa sua mentre passava davanti al cancello: in tutte quelle occasioni si era ritrovata pressata in un angolo nascosto, schiacciata contro un muro in ombra o spinta dietro un qualsiasi oggetto potesse nasconderli agli occhi altrui, e ogni volta la bocca di Richard si era impossessata della sua, vorace e frenetica, per pochi secondi o una manciata di lunghissimi, estenuanti minuti... com'era successo il giorno precedente, quando l'uomo l'aveva raggiunta lungo un corridoio deserto della St. Margaret solo per abbrancarla alla vita, infilarsi con lei in un ripostiglio per le scope e baciarla fino a toglierle il fiato, col risultato di farla tornare in aula sconvolta e in ritardo.
Inutile dire che Lara e Thomas si erano resi conto che stava succedendo qualcosa di strano; tuttavia, Agathe aveva resistito tanto alle discrete domande di lui – con cui era nato un profondo rapporto di amicizia, da quando lei si era messa in testa di aiutarlo a conquistare Lara – quanto agli insistenti interrogatori della sua migliore amica.
Così quella sera Agathe, in un lussuoso ristorante di Londra in compagnia di fratello, genitori, zia, bisnonna e futura cognata alla cena per festeggiare i trent'anni di Benedict, fu sorpresa ma non troppo nel trovarsi di fronte Richard Prescott.
Evan fu il primo ad accorgersi della presenza del loro vicino di casa.
«Richard, che piacere vederti!» salutò mentre gli andava incontro. Stavolta lo storico fu molto più disponibile rispetto al loro ultimo incontro e gratificò Evan di un gran sorriso.
«Evan, il piacere è reciproco» rispose; strinse con energia la mano dell'altro uomo e sorrise cortese all'intera tavolata. «Ma sto interrompendo una cena di famiglia, vedo».
«Nessuna interruzione» lo rassicurò Evan; da un po' aveva capito che avere Richard Prescott come cliente avrebbe portato un mucchio di soldi al suo studio legale, e quello che Evan Williams voleva, Evan Williams otteneva. «Solo una festicciola privata per i trent'anni di Benedict, mio primogenito» spiegò, facendo cenno a Ben di raggiungerlo. «Mia moglie Gisèle certo la ricordi» aggiunse; la donna tese la mano a Richard con un sorriso contenuto e gli permise di farle il baciamano, «sua sorella Séline», la cognata si rivolse a Richard con un sorriso luminoso e accattivante e gli tese la mano come aveva appena fatto sua sorella ma, a differenza di Gisèle, strinse quella dell'uomo con moderata energia, «Myra, la fidanzata di Benedict», Myra arrossì appena e sorrise timidamente prima di abbassare lo sguardo, «Penelope, la mia adorata nonna» proseguì Evan, accennando alla vecchia signora che sorrise maliziosa a Richard e gli fece l'occhiolino, cosa che costrinse lo storico a trattenersi dal ridere, «e mia figlia Agathe» concluse, indicando con un gesto frettoloso la sua secondogenita. Richard notò come entrambi i coniugi Williams e Miss Dubois osservassero con apprensione la ragazza, quasi temessero che potesse dire o fare qualcosa e metterli in imbarazzo.
Agathe si limitò a rispondere con un cenno del capo e i tre si rilassarono visibilmente.
«Richard, saremmo tutti lieti se ti unissi a noi per la cena» disse Evan, richiamando l'attenzione di un cameriere.
«Oh no, Evan, no; è molto gentile da parte tua, ma non intendo intromettermi in quella che è un'occasione di festa chiaramente riservata alla famiglia» replicò Richard, declinando con garbo l'invito.
L'occhiata che Evan lanciò a Benedict fu eloquente benché rapidissima.
«Ne saremmo davvero lieti, Mr. Prescott, glielo assicuro» insisté il festeggiato.
STAI LEGGENDO
99 Shades of...
Romance[STORIA REVISIONATA] In un mondo come quello moderno, in cui l'unicità di ogni persona rappresenta un Universo a sé, le cose non sono mai o bianche o nere. Eppure, è così che appaiono Richard e Agathe: lui, ormai un uomo fatto, algido, composto, più...