Leah non aveva resistito: dopo aver speso un paio d'ore in compagnia di Richard, infatti, era uscita da casa dell'amico soltanto per andare dritta da Alan, un paio d'isolati più giù.
La reazione del giornalista nel trovarsela fuori dalla porta di casa fu proprio quella che lei sperava.
«LEAH!» urlò Alan con quanto fiato aveva in gola. L'afferrò e iniziò a saltellare sul posto tenendola stretta. «La mia amica! La più divertente! Sei tornata! Finalmente non sarò più solo ad animare le feste!» gridò, elettrizzato.
«E meno male, direi» ridacchiò la donna non appena Alan la rimise coi piedi per terra. «Ho saputo del tuo show a Capodanno con il boa di piume...»
Anche Alan si lasciò sfuggire una breve risata divertita. «È stato memorabile».
Leah inarcò un sopracciglio. «Quanto avevi bevuto?»
«Troppo» rispose sicuro il padrone di casa, trascinandola all'interno. «Di' la verità, sei solo infastidita per esserti persa la scena... e il divertimento!»
La donna alzò le mani. «Lo confesso, hai ragione: mi sono mancate le tue feste e quelle di Damon!»
«A me sono mancate le tue: tenevano testa a quelle del nostro caro dottorino...». Alan si grattò il mento. «Ti va un the?»
«Per l'amor del cielo, no!» rispose Leah all'istante. «Richard me ne ha fatto bere tanto da riempirmi fino alla punta delle orecchie».
«E allora cosa posso offrirti?» ridacchiò il giornalista.
Gli occhi di Leah brillarono vivaci. «Pettegolezzi!» disse all'istante. «Devi aggiornarmi su tutto quello che è successo durante la mia assenza...»
«Quanti mesi ho?» la irrise Alan.
Lei gli diede uno schiaffo sul braccio. «Fammi un riassunto e dilungati soltanto sulle questioni importanti».
«Definisci "questioni importanti"».
«Tanto per cominciare, tutto quello che riguarda la mia figlioccia e la mia nipote onoraria».
Alan si sfregò le mani, contento. Leah voleva pettegolezzi? E lui glieli avrebbe dati.
******
Agathe e Lara erano intente a studiare: o meglio, la prima teneva ostinatamente il naso ficcato in un libro mentre la seconda saltellava entusiasta per la cucina.
«Non posso credere che la zia Leah sia tornata!» cinguettò entusiasta per quella che Agathe credeva fosse la ventisettesima volta: dopo la numero quindici, aveva perso il conto. «Adesso che siamo maggiorenni potremo goderci ancora di più la sua compagnia: niente più limitazioni, niente più restrizioni!»
«Tranne quelle che le detterà il buonsenso, intendi?» disse distratta l'altra. «Te lo ricordi che è la tua madrina e ci ha viste crescere, sì?»
Lara agitò una mano, liquidando così le parole dell'amica. «Dettagli» commentò. «Conosci la zia quanto la conosco io, e lo sai che non è esattamente... come dire...»
«Un modello di virtù e maturità?» concluse Agathe al suo posto. «Sì, lo so. Me lo ricordo che è stata lei a spiegarci come baciare i ragazzi, in che modo picchiarli se qualcuno si faceva troppo intraprendente... e a strepitare via Skype sanguinosi piani di vendetta contro Marcus e Colin. Fosse per lei, a quest'ora quei due sarebbero tre metri sottoterra...»
«Visto?» esclamò trionfante Lara. «Ho ragione io!»
«Il fatto che si comporti come se avesse la nostra età non significa che ragioni allo stesso modo» le fece notare paziente Agathe. «Si concede delle libertà, vive con spensieratezza, ma all'occorrenza sono certa che saprebbe farci delle prediche peggio di quelle di tuo padre. Voglio dire, Leah è una donna di grande intelligenza: mica come Séline!»
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99 Shades of...
Romance[STORIA REVISIONATA] In un mondo come quello moderno, in cui l'unicità di ogni persona rappresenta un Universo a sé, le cose non sono mai o bianche o nere. Eppure, è così che appaiono Richard e Agathe: lui, ormai un uomo fatto, algido, composto, più...