Capitolo 7

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Haley POV

Il fatto che la professoressa Davis manchi a lezione, crea in me una specie di angoscia anche se non so da cosa derivi.
Non mi era mai successo di provare un sentimento simile per una persona che ho visto due volte.
Uscita dalla classe decisi di chiamare mia madre che rispose al secondo squillo
"Ehi tesoro tutto ok?" disse con tono preoccupato "Certo mami tranquilla, ho finito prima le lezioni perché manca una professoressa così vado a pranzo con Adam ok?"
"Certo tesoro... aspetta un attimo ma chi è Adam?"
"Ah scusami no te l'ho detto, è un ragazzo che ho conosciuto in facoltà"
"Ok perfetto, un giorno perché non lo porti a cena a casa così io e papà lo conosciamo ti va?"
"Certo mami ti voglio bene a dopo ciao"
"Ciao tesoro a dopo un bacio" disse chiudendo la chiamata.

Camminando per le strade di New York io e Adam ci fermammo in un ristorante spagnolo chiamato El Blanco.
"Buenos dìas benvenuti a El Blanco desiderate?" disse una ragazza dai profondi occhi neri che fissava in modo malizioso Adam,
"Salve vorremo un tavolo per due è possibile" rispose Adam con un sorriso a trentadue denti facendo così facendola arrossire.
"Certo seguitemi", ci fece accomodare a un tavolo vicino alla finestra dove potevamo osservare il traffico e la gente che andava e veniva in modo frenetico.

"Allora adesso vi mando un cameriere se avete problemi fatemelo sapere, buon pranzo" disse andandosene,
"Qualcuno qui ha fatto colpo?"
"Come?" disse aggrottando le sopracciglia
"Hai visto come ti guardava quella la ragazza, come se fossi una mousse al cioccolato" risi vedendo la sua espressione sul viso
"Ma dai che dici?"
"È la verità e a sua difesa posso dire che non sembri assolutamente gay"
"E tu non sembri lesbica" disse ridendo finché il cameriere non ci interrompe

"Buongiorno ragazzi cosa prendete?"
"Allora io prendo una paella con una sangria analcolica?
"E la signorina"
"Lo stesso grazie" risposi porgendogli il menù

"Haley sai che ieri ti ho inviato le informazioni riguardanti la Davis?"
"Sì certo"
"Ti dissi che non c'erano molte informazioni, beh parlando con il mio ragazzo mi ha detto per certo che Davis non è il suo vero cognome..."
"Aspetta... come ma che stai dicendo? dissi agitandomi
"Questo ma purtroppo non posso dirti altro perché il mio ragazzo sta facendo ancora ricerche"
"Cosa vorresti dire?"
"Forse ci sono due possibilità o fa parte della protezione testimoni o è stata adottata".

Dopo la nostra chiacchierata restammo per tutto il pranzo in silenzio, non avevo voglia di parlare, avevo solo voglia di dormire fino a domani mattina.

"Haley so che le cose che ti ho detto sono forti però non fissarti ok? Disse accarezzandomi la guancia,
"Ok tranquillo non ti preoccupare"
Dicendo questo mi avviai verso casa.

TRE GIORNI DOPO

Victoria POV

Ormai sono tre giorni che sono a casa dalla facoltà perché ho l'influenza, la febbre è passata ma mi sento ancora debole, così ho chiamato l'università dicendo che non sarei andata per tutta la settimana per riprendermi e anche perché non me la sentivo di vedere Haley, avrei finito per aver detto qua che parola di troppo.

Chissà se ha mai pensato a me, se si è chiesta perché non mi ero presentata a lezione...
Il mio cuore lo desidera così tanto, ma la mia testa dice che non merito una ragazza così e che la rovinerei e basta.
Dei colpi alla mi riportano alla realtà, aprì la porta e trovai mia madre con delle buste della spesa in mano.

"Ciao mamma cosa ci fai qui?"
"Sono qui perché non rispondi al telefono e sapendo che stai male ti ho portato un po' di viveri" disse facendo un sorriso dolce
"Grazie ma non eri obbligata a farlo"
"Certo che lo ero, sei la mia bambina anche se un po' cresciuta" rise mettendo le buste sul tavolo.
"Come ti senti Vichy?" chiese sistemandosi sul divano
"Bene anche se un po' intontita" la raggiunsi sul divano,
"È successo qualcosa che dovrei sapere"
"In che senso?"
"Vichy in questi anni ho imparato a conoscerti e so quando qualcosa ti turba tesoro, per cui sputa il rospo"
"Io... ok ehm...io ho conosciuto una persona"
"Ok e questa ragazza com'è?"
"Bellissima, solare, semplice e il solo pensiero di guardarla negli occhi mi fa sentire così viva"
"Oh piccola mia se vedessi il tuo viso mentre parli di lei, sei radiosa e come si chiama?" chiese con le lacrime agli occhi,
"Haley ha diciotto anni ed è una studentessa" risposi distogliendo lo sguardo da lei

"Ho capito ma non è questo che ti ferma, è il tuo passato non è vero o il fatto che non potresti essere degna di lei o mi sbaglio? Scommetto che la pensi di continuo, ti chiedi cosa sta facendo e se ti pensa anche lei.
Sai come si chiama questo sentimento tesoro?"
"Come?" Dissi con le mani tremanti
"Amore...puro e semplice amore.

Una Professoressa Per AmanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora