Capitolo 72

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Haley POV

Dormo beatamente, quando sento delle labbra morbide sfiorarti il viso.
Muovo leggermente gli occhi, ma non voglio svegliarmi.
È troppo bello.

"Haley so che sei sveglia... apri gli occhietti" sussurra vicino al mio orecchio.

"Sto troppo bene con gli occhi chiusi amore" bofonchio.

"Mmh ok tienili chiusi per altri cinque minuti" strofina il naso contro la mia guancia.

Mi accoccolo a lei e annuso il suo collo.
Inizio ad accarezzarle il fianco con la punta delle dita.
La sua pelle si riempie di brividi, con le dita salgo verso il suo seno quando entra qualcuno sbattendo la porta.

"Mamma mami siete sveglie" Javier sale sul letto e io tolgo subito la mano.

"Buongiorno dolcezza quanta energia abbiamo oggi" dico attirandolo a me.

"Piccolo non puoi entrare con questo impeto in camera delle tue mamme. Devi bussare prima" dice Victoria.

"Perché? Mica puoi mettere mami incinta" ride.

"Come dici?" chiedo sbalordita.

"Si mamma non è mica un uomo, non fate mica sesso" dice come se fosse nulla, mentre Victoria sbianca.

"È vero mamma non può mettermi incinta, ma questo non vuol dire che non facciamo sesso" spiego.

"Haley zitta è un bambino" mi da una pacca sul braccio.

"Oh ma per favore, ora fai la puritana?... Comunque tesori sei ancora piccolo per parlare di quello, che facciamo io e mamma, ma ti promettiamo che quando sarà il momento, ti spiegheremo tutto.
Va bene?" annuisce e mi abbraccia.

"Oggi andiamo in spiaggia, ho voglia di fare il bagno" inizia a saltare sul letto.

"Aspetta calmati campione, hai già fatto colazione?" chiedo sistemando i sul letto.

"No vi aspettavo, andiamo?"

Dopo colazione ho aiutato Javier a mettersi il costumino e la crema solare, mentre Victoria si preparava.
Ora sono entrambi in acqua, il piccolo indossa i braccioli.
È ancora un po' impacciato a nuotare, ma non se la cava male.
Io invece me ne sto seduta in riva all'oceano a guardarli.
La sabbia è tiepida e il vento mi accarezza la pelle, chiudo gli occhi godendomi questa sensazione.

Il mio telefono inizia a squillare intensamente, così armata di buona volontà lo prendo e rispondo.

"Pronto" rispondo scocciata.

"Amore di mamma come stai?" urla mia madre.

"Mamma non urlare, non sono ancora sorda e stiamo tutti bene.
Tu e papà come state?" chiedo.

"Bene ma ci mancate, specialmente il nostro piccolino.
Però sono felice che stiate tutti bene, hai visto l'oceano?" chiede entusiasta.

"In realtà siamo in spiaggia in questo momento, Javier è dentro in acqua Victoria" racconto.

"Oh dimenticavo, ho avuto a cena ieri sera i genitori biologici di Victoria.
Sono delle persone molto semplici e cordiali.
Tuo padre voleva indossare lo smoking" ride e io faccio lo stesso.

"Non l'avrà fatto spero" rido ancora.

"No, ma appena sono arrivati gli ha fatto l'inchino" ridiamo.

"Tesoro ora ti lascio, fatti sentire mi raccomando ti voglio tanto bene"

"Ti voglio tanto bene anche io mamma" chiudo la chiamata.

Decido di raggiungere quei due in acqua, quando mi tuffo la reazione al mio corpo caldo, mi fa indurire i capezzoli e questo non sfugge all'occhio di Vichy.
Inizio a nuotare per un po', poi mi metto a pancia in su e inizio a muovere le gambe lentamente.
Mi rilasso, quando qualcuno mi afferra per le braccia e lancio un urlo.

"Cazzo amore vuoi farmi venire i capelli bianchi prima del tempo?
Ma dov'è Javier?" mi metto una mano sul cuore e la osservo arrabbiata.

"No ma è stato divertente, è lì che gioca a calcio con Hermàn" ride.

Nuotiamo verso riva e ci sediamo sulla sabbia a guardarli.

"Guardalo come tira il pallone" indico mio figlio orgogliosa.

"Haley non vorrei tornare a casa..." inizia a dire.

"Victoria perché dici così? " sussurro.

"Perché mio fratello dovrà testimoniare al processo di quel mostro e molto probabilmente anch'io" sussurra.

"Mi ha avvisato mio padre prima..." aggiunge.

"Se dirai come sono andate le cose, sono convinta che non succederà nulla" la consolo.

"Non è così facile e poi... non voglio sentire i dettagli degli abusi fatti a mio fratello" sospira.

"Oh capisco... ma devi fatti forza, sei la sorella maggiore.
Sai che è più difficile per lui, che per te" spiego.

"Si ok lo so.
Inoltre vorrei che Javier stesse qui insieme a Hermàn, finché tutto questo non sarà finito.
Non voglio correre rischi" mi guarda.

"Ma che ti sei impazzita? Io non lascio mio figlio da solo in un altro Paese.
Scordatelo" mi alzo.

"Non sarebbe solo... qui sarà al sicuro e soprattutto tranquillo.
Tu non vuoi questo?" si alza anche lei.

"Certo, ma hai pensato ai nostri genitori? Se non ci vedranno tornare con il piccolo, daranno di matto e lo sai" quasi urlo.

"Se non mi sbaglio siamo noi le sue mamme e siamo noi a decidere, sbaglio?" chiede agitata.

"Si hai ragione... teniamo il piccolo al sicuro.
Quando torniamo a New York?".

"Tra tre giorni" mi dice.

I giorni passano in serenità e tranquillità.
Eravamo nella nostra piccola bolla, lontano dai problemi.
Ora siamo in aereo verso New York.
Javier ha fatto un po' i capricci prima che noi partissi.
Era convinto che volessimo abbandonarlo lì.
Poi però si è calmato ed è andato a giocare con uno dei cani.
Mi manca già.
Victoria continua a ripetermi, che starà bene e che non gli mancherà nulla.
Una parte di me si rilassa, mentre l'altra vorrebbe tanto ribellarsi a tutto questo.

Quando arriviamo a casa non troviamo nessuno per fortuna, non ho voglia di sorbirmi la predica da parte dei miei genitori.

"Haley amore stai bene?" mi stringe tra le braccia e io inizio a piangere sconsolata.

"No mi manca il mio bambino" mi stringe di più.

Mi ci vuole un po' per calmarmi, ma alla fine ci riesco.
Disfo la valigia e mi faccio un bagno caldo, mentre Victoria parla al telefono con Santiago.
Prima di partire Hermàn ci diede una busta di carta, con all'interno dei documenti, che non siamo riuscite ancora a leggerle.
Quando ho finito di vestirmi, vado in salone ad accendere la televisione e Victoria si sdraia sul divano".

"Oh siete tornate, non vedevo l'ora" dice mia madre entrando in salone insieme a tutti quanti.

"Si da un po' ormai" sussurro.

"Ma dov'è il mio nipotino?" chiede subito Daniel.

In quel momento il panico mi assale.

Spazio Autrice

Ciao a tutte/i come avete visto, non sto aggiornando molto spesso.
Purtroppo il lavoro in questo momento, mi tiene molto impegnata e ho fatto anche degli straordinari
Spero che questo capitolo vi piaccia e che mi perdoniate per la mia assenza.
Baci💋

Una Professoressa Per AmanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora