Capitolo 55

3.8K 139 11
                                    

Haley POV

Ho il cuore in gola, batte così forte da scoppiarmi nel petto e le mie mani sudano.
Le siamo dietro con il furgone, Victoria è così concentrata a guidare da non muovere neanche un muscolo.
Le tocco il braccio e lei salta come scottata e sospira guardandomi dispiaciuta... accostiamo non lontano dall'asilo.

"Victoria mi ricevi?" dice il detective King.

"Si... ora che facciamo?" chiede guardandomi.

"Non scendete dal furgone, non sappiamo se è armata e poi non deve sapere che siete qui..."

"Ma..." lo interrompe.

"Niente ma Victoria, hai troppa adrenalina in circolo... potresti commettere una cazzata" borbotta mio padre.

"...Ok..." risponde semplicemente.

Elisabeth scende dal auto e si appoggia al cofano, restando li a guardare l'edificio senza fare nulla.

"Ma che sta facendo?" chiedo.

"Osserva... è una stalker e in più voleva, così tanto la vita di Victoria da immedesimarsi in lei, praticamente si è creata una specie di vita parallela.
Ma una persona non si comporta cosi da un giorno altro, deve esserci qualcosa in più..." spiegali dottor Brown.

"Dovreste interrogare anche i suoi genitori, di sicuro sanno qualcosa" aggiunge.

"Pensa che vorranno parlare? No si figuri, proteggeranno la loro figlia... non dimenticando che creerebbe uno scandalo" dico alterata.

Restiamo fermi fino all'uscita dei bambini, li osserva uno per uno e quando capisce che Javier non è tra questi, entra in auto sbattendo forte la portiera.

"Victoria da adesso la seguiamo noi, porta il dottore in ospedale e poi andate a casa... avete bisogno di riposarvi".

"D'accodo papà... facci sapere se succede qualcosa" sospira, accendendo il motore.

Dopo aver accompagnato il dottore, siamo ritornate a prendere l'auto al distretto....

Arrivate al palazzo salutiamo George e entriamo nell'ascensore, appena le porte si chiudono mi salta addosso sbattendomi contro il muro.

Le sue labbra incontrano le mie e la mia eccitazione esplode in tutto il mio corpo fino all'ultima cellula.
Infilo le mani nei suoi capelli e li tiro piano, facendola ansimare leggermente.
Con una mano mi afferra saldamente un seno e con l'altra mi tira sul vestito fino a scoprire il mio intimo...

"Amore aspetta fermati" ansimo.

"Cosa? Perché?" mi guarda tirando il mio labbro inferiore.

"Non voglio che altre persone mi vedano la figa... guarda ci sono le telecamere" segno con il dito.

Guarda il punto e in una frazione di secondo mi tira giù filo vestito, le porte dell'ascensore si aprono e lei mi tira per il braccio.

"Mamma papà... c'è qualcuno in casa?" chiudo la porta e entriamo in cucina.

"Sono dai miei genitori, guarda l'hanno scritto su questo biglietto" mi passa il bigliettino appeso sul frigorifero.

La porto nella nostra stanza baciandola per turno il tragitto, la butto sul letto e mi metto a cavalcioni su di lei.
Inizio a strusciare i nostri seni e lei da una sculacciata, facendomi eccitare di più.
Ribalta i ruoli e mi ritrovo sotto, morde e succhia la parte bassa del mio collo fino a scendere sul mio petto, scopre i miei seni che rimbalzano fuori pronti per le sue attenzioni.
Lecca miei capezzoli e li tira piano con denti, il mio intimo è sempre più bagnato e inarco il bacino gemendo.

"Il mio amore è impaziente..." sussurra al mio orecchio, facendomi venire i brividi.

Mi spoglia completamente e lei fa lo stesso.
Mi mette a pancia in giù e alza il mio sedere, le sue mani navigano su di esso.

"Mi sorprende ogni volta, il modo in cui il tuo corpo si eccita con la mia presenza... sei così bagnata, che i tuoi umori iniziano a colare..." le sue dita si immergono nella mia figa e la sensazione di pienezza mi fa girare la testa.

"Ti prego Vichy..." stringo le coperte ogni volta, che le sue dita sbattono contro la mie pareti vaginali.

"Cosa tesoro?" rallenta la velocità fino a fermasi, emetto un gemito di disapprovazione.

"Scopami cazzo..." quasi urlo.

"Dimmi ti mi ami..."sussurra sulla mia figa, dandole una lunga leccata.

"Ti amo" mi lecco le labbra.

"Dimmi se non vivresti senza di me..." mi da un'altra sonora sculacciata.

"Non vivrei senza ti te" si erge sopra di me posizionando la sua figa sul mio culo, me tiene per il collo e inizia a muoversi.

Tocca insistente il mio clitoride, mentre morde la spalla sinistra.
Poi si sposta mettendosi a pancia in su, prendo il suo viso tra le mani e le infilo la lingua in bocca... le mie mani tremano da quanto la amo.
Metto la mia figa sopra alla sua bocca e inizio a succhiare il clitoride, mentre le infilo due dita dentro fino infondo.

"Cazzo amore si proprio lì" geme forte.

Tocco ancora quel punto e mordo il suo interno coscia.
Geme dicendo il mio nome, facendomi contrarre il basso ventre.
Continuiamo entrambe finché vengo nella sua bocca e il suo orgasmo mi bagna le dita e la lingua.

Siamo nude sotto le coperte a farci le coccole, il suo viso è sul mio collo e lo bacia dolcemente.

"Se non mi avessero ordinato di non scendere, a quest'ora sarei al telegiornale" si mette supina e guarda il soffitto.

"E io ci sarei finita con te" le prendo la mano e gliela bacio.

"So che hai parlato con Donovan..." aggiungo.

"Mi dispiace non avertelo detto, ma quel ragazzo è una brava persona dopo tutto" mi guarda dispiaciuta.

"Per caso ti ha detto che è malato?"

"E tu come accidenti lo sai?" chiede sbalordita.

"Beh ho craccato il suo computer e l'ho scoperto, dopo naturalmente aver notato dei comportamenti strani" incrocio le braccia.

"Aspetta un attimo... primo dove hai imparato a craccare un computer e secondo, perché non glielo dici?" Si alza, mettendosi seduta.

"Perché è un soldato e te l'ha detto solo perché era costretto, non perché voleva farlo... voglio che me lo dica quando si sentirà pronto, molto probabilmente mai..." spiego.

"Hai mai preso in considerazione di fare lo psicologo?" sorride.

"Ehm si ma preferisco di più, tastare con le mia mani" rido iniziando a farle il solletico fino a quando qualcuno non apre la porta.

Una Professoressa Per AmanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora