Capitolo 43

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Haley POV

Oggi è il primo giorno di asilo di Javier, sono nervosa come una corda di violino.
Io e Victoria lo abbiamo iscritto nell'asilo dove andavo da piccola, ci sono ancora le mie vecchie maestre.
"Javier piccolo sei pronto?" urlo verso la sua camera
"Haley amore calmati va solo all'asilo, non in guerra" mi dice dandomi un bacio
"Lo so ma sono nervosa..." sbuffo
"Tu come fai a non esserlo? Appena due settimane fa è successo quel casino..." aggiungo
"Pensi che non lo sappia? Ma non possiamo vivere nel terrore, Javier ha bisogno di vivere tranquillo" andiamo verso la porta e vediamo correre il piccolo, con il suo zainetto.
"Eccomi, sono qui" dice
"Finalmente dai andiamo pulcino, oggi ti farai tanti nuovi amici" sorride Vichy sistemandogli la giacca
"Perché devo andare all'asilo? Non posso restare a casa con Maria?" borbotta mettendo il broncio
"Perché stai diventando grande e non puoi restare a casa, hai bisogno di una istruzione, per diventare qualcuno un giorno... capito?" chiedo e lui annuisce.

Siamo davanti all'asilo, scendiamo tutti dalla macchina e la mia vecchia maestra viene ad accoglierci.
"Ciao Haley come stai? Ma guardati sei diventata una giovane donna" sorride abbracciandomi
"Buongiorno Lucy sto bene grazie, vorrei presentarti la mia compagna Victoria Davis e lui è nostro figlio..." un bambino si avvicina piangendo e Lucy scusandosi si allontana con lui.
"Oh mio dio Haley sei tu?" dice una ragazza saltandomi addosso e abbracciandomi.
Sento lo sguardo di Victoria trafiggermi la schiena.
"Scusami, ma tu chi saresti?" chiedo imbarazzata
"Ma come ti ricordi di me? Sono Sarah Backer siamo state all'asilo e alle elementari insieme, poi mi sono trasferita in Florida e non ci siamo più viste.
Adesso sono ritornata e lavoro qua" sorride
"Oh mi ricordo, siamo andate anche in campeggio insieme"
"Comunque come mai sei qui?" chiede
"Ho portato nostro figlio e questa è la mia compagna" Victoria si avvicina a lei e allunga la mano, Sarah gliela stringe titubante e poi guarda Javier
"Ciao piccolo vieni con me, saluta la tua mamma e andiamo dagli altri bambini"
"Mamme no mamma ci sono anch'io" la guarda male Victoria
"Oh si scusami" salutiamo Javier e ne andiamo.

Siamo in auto dirette verso casa
"Sei silenziosa, tutto ok?" le tocco la mano
"Ma dico hai visto come cazzo ti era saltata addosso quella? Ci è mancato tanto così, che le tirassi un cazzotto dritto sul naso" sorride maligna
"Eddai non puoi essere così gelosa" rido
"Intanto per cominciare non sono gelosa, è solo una questione di..."
"Di gelosia?" la interrompo ridendo
"La grande Victoria Davis che è gelosa di una ragazzina insignificante" aggiungo prendendola in giro
"Haley non tirare la corda, sai cosa succede dopo" dice guardando la strada
"Oh si che lo so... mi fai avere un orgasmo da urlo" sussurro vicino al suo orecchio e la sento ansimare.

Quando arriviamo a casa non facciamo in tempo a varcare la soglia, che siamo già nude sul letto.
In casa non c'è nessuno, Maria è a fare la spesa, mia madre è al ristorante e mio padre in ospedale.
Iniziamo a baciarci come pazze, le nostre lingue si scontano tra di loro.
"Non vedevo l'ora di averti" tira il mio labbro con i denti
"Di avermi? Ma se lo abbiamo fatto stanotte" sussurro eccitata
"Non importa, io ti voglio sempre".
È sopra di me, si muove sopra alla mia coscia destra, mentre io le tocco il clitoride.
I suoi seni rimbalzano ad ogni movimento che fa, finché non si alza e viene verso di me.
Le sue mani stringono con forza i miei seni gonfi e doloranti, sul collo lascia una scia di baci caldi.
"Non sai quanto ti voglio Vichy" inarco la schiena quando la sua lingua lecca i miei capezzoli turgidi.
Mi bacia fino ad arrivare in mezzo alle mie gambe, le allarga di più.
Inizia a fare dei cerchi immaginari sul mio clitoride, inarco il bacino e le sue dita entrano prepotentemente in me.
"Senti quanto sei bagnata... le mie dita entrano così bene" le infila fino infondo.
Continua così, finché non vengo urlando il suo nome ripetutamente e lei si porta le sue dita in bocca, succhiando forte.
Ribalto la situazione mettendola sotto di me
"Oh giochi a fare la dura, ma..." si interrompe, quando le mie dita entrano in lei.
"Dicevi amore?" chiedo con voce roca.
Sostituisco le dita con la lingua, stinge i miei capelli con le mani e li tira senza farmi male.
"Haley cazzo..." urla venendo nella mia bocca.

Sono in cucina a preparare il pranzo insieme a Maria, Vichy è andata da suo padre, per gli ultimi aggiornamenti.
"Com'è andata questa mattina all'asilo Haley? chiede premurosa
"Ero nervosa, mentre il piccolo era tranquillo, anche se non era felice di andarci... spero solo che si faccia dei buoni amici" sospiro
"Mi manca averlo in casa, era un piccolo terremoto" dice
"Sta diventando grande, Victoria era nervosa?" aggiunge passandomi il mestolo.
"No anzi era tranquilla... ah per caso ti ricordi una ragazza di nome Sarah Backer?" chiedo
"Sarah Sarah... oh si veniva con te all'asilo, perché me lo chiedi?"
"Perché è la maestra di Javier, non me la ricordavo nemmeno.
Mi ha abbracciata e Victoria si è ingelosita" racconto, sistemando i piatti in tavola
"Mi ricordo che ti stava sempre appiccicata da piccola, ci mancava solo che venisse in bagno con te" sorride
"Davvero?"
"Si si pensa, che una volta la maestra chiamò i tuoi genitori, perché vi stavate dando dei bacini sotto al tavolino del giardino" spiega
"Che cosa?" chiede Victoria facendo il suo ingresso in cucina.

Una Professoressa Per AmanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora