Capitolo 74

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Victoria (Helena) POV

Entro dentro scortata da mio padre, iniziano a sudarmi le mani.

"Papà stringi piano il braccio" dico con il fiatone.

"Oddio scusami tesoro, è che sono nervoso e sto facendo innervosire te" si scusa.

"Non preoccuparti, voglio solo che questa storia finisca" sospiro.

Quando entro nella sala riunioni, trovo mio fratello e l'avvocato.
È un uomo di mezza età, sarà coetaneo di mio padre.
Appena mi vede si avvicina e allunga la mano.

"Buongiorno sono l'avvocato Harry Renger, lei deve essere Victoria o Helena" dice.

"Non si preoccupi, mi chiami come le viene più comodo.
Quindi dovremo testimoniare... avrò dei problemi per quanto riguarda il mio passato?" chiedo andando a sedermi vicino a mio fratello.

"Signorina Helena il suo passato non c'entra nulla con il processo.
Lei ha già pagato e come tale non influenzerà la giuria.
Siamo qui per vincere e vinceremo.
Dovete solo mantenere la mente lucida" spiega.

Guardo mio fratello, lui sorride impercettibilmente e mi guarda.
Nei suoi occhi devo uno strato di paura.

"Si dovranno menzionare...si insomma"

"Mia sorella vuole sapere se verranno messi agli atti, gli abusi che ho subito?"  chiede al posto mio.

"Si ovviamente, questo è di vitale importanza.
Sarà difficile e ho bisogno di un tuo racconto dettagliato" esordisce.

"Capisco... vorrei che tu non fossi presente Vichy" mi guarda e io sono senza parole.

"Ma... non posso, non posso lasciarti solo ancora" dico quasi disperata.

"Vichy ti prego..." annuisco rassegnata.

Esco dalla stanza rattristata, faccio su e giù per il corridoio.
Guardo di continuo il telefono per perdere un po' di tempo, ma nulla.
Il tempo scorre così lentamente, che mi sembra di invecchiare meno.
Così decido di uscire dal distretto e fare una passeggiata.

Quando esco l'aria mi rimette al mondo, so che è da egoista ma da una parte sono quasi contenta a non essere rimasta la dentro.
Solo ora mi rendo conto di aver iniziato a vivere una vita, solo dopo aver conosciuto Haley.
Il mio amore per lei, è qualcosa che va oltre.
Non mi sono mai sentita alla sua altezza, per i miei trascorsi.
Ma mi ha sempre fatto sentire speciale.

Sospiro continuando a camminare, finché non vedo un chioschetto che vende caffè e ciambelle.
Mi avvicino velocemente.

"Buongiorno posso avere un cappuccio e una ciambella alla crema?" chiedo.

"Subito signorina, vuole anche la panna?" mi guarda e io annuisco.

"Oggi fa il pieno di zuccheri vedo" mi sorride.

"Si mi ci vuole...come mai ha la scritta GAY IS OK, sul retro del suo chiosco?" chiedo curiosa.

"Oh quella è per mio figlio, sa lui si sta per sposare con un uomo e io sono molto orgoglioso.
Ha trovato una persona, che lo rende speciale" sorride felice.

"Beh non tutti la pensano così... lei è molto intelligente" dico, dandogli  i soldi.

"Beh non è nulla di speciale, dovrebbe essere la normalità... il medioevo è passato da molto tempo.
Il matrimonio è giusto e poi mi scusi, ma dobbiamo soffrire solo noi etero?" alla sua ultima frase, ridiamo entrambi.

"Giusto... tenga pure il resto, le auguro una buona giornata".

"Grazie signorina anche a lei" lo saluto e vado per la mia strada.

Mi siedo su una panchina e mi gusto la mia colazione, quando inizia a squillami il telefono.

"Pronto Hermàn è successo qualcosa?" parto preoccupata.

"Mamma sono Javier come stai?" la voce del piccolo mi tranquillizza subito.

"Oh piccolo della mamma, io sto bene e tu? Ti stai divertendo con lo zio Hermàn?" chiedo.

"Si tanto tanto, lo zio mi fa giocare con i cagnolini.
Puoi passarmi mami? Così la saluto?" chiede facendo la vocina.

"Purtroppo no... mami è all'università, però quando la vedo le dico subito che l'hai chiamata" lo rassicuro.

"Va bene uffa, comunque sai che lo zio mi sta insegnando ad andare a cavallo? È troppo bello.
Quando torno a casa, me ne compri uno?" adesso impazzisco.

"Piccolo passami lo zio, devo parlargli subito" dico con tono.

"Guarda che faccio il bravo, lo posso avere?" continua.

"Javier... fai quello che ti ho detto" alzo la voce.

"Va bene... aspetta" in sottofondo sento mio figlio brontolare.

"Buongiorno com..."

"Tu porti a cavallo mio figlio? Ti sei rincretinito?" chiedo arrabbiata.

"Frena frena, ci sono io con lui... non preoccuparti.
Si può sapere che hai, ti sento nervosa e non può essere, perché porto tuo figlio a cavallo" borbotta.

"Mio fratello sta parlando con l'avvocato e non ha voluto che io sia presente.
Così sono uscita e sto mangiando una ciambella alla crema e bevendo un cappuccino" racconto.

"Capisco... volevi stare con lui o no?" chiede.

"Da una parte si perché mi sento in colpa, ma dall'altra non ce l'avrei fatta" sussurro.

"Victoria va da tuo fratello subito! Recupera le palle che hai perso per strada e vai a sostenerlo.
Tu non hai mai paura...sei una delle persone più forti che conosca.
Per cui smettila di mangiare e va da lui" mi urla per telefono.

"Hermán ma io..." non mi lascia finire.

"Hermán un cazzo, va da tuo fratello...perché se non lo fai, chiamo Haley... così ti farà la ramanzina" no Haley no.

"Ok ok vado, saluta Javier da parte mia" chiudo la chiamata e mi appresto a tornare al distretto.

Arrivo giusto in tempo, perché vedo l'avvocato uscire dalla sala.

"Oh signora Helena giusto in tempo, con suo fratello ho finito.
Per cui tocca a lei, venga" lo seguo e inizia il mio turno.

Proviamo per varie ore, come se fossimo in un vero tribunale.
Cerco di stare il più concentrata possibile.
L'avvocato mi fa domande inerenti al caso, finché non arriva a farmi domande su Haley.

"Aspetti un attimo, Haley non c'entra nulla" dico sfinita.

"È la sua attuale compagna, con la quale ha un figlio.
Alla giuria non interesserà il vostro rapporto naturalmente, ma di sicuro vorranno sapere se lei è in qualche modo riuscita, a stare in piedi" dice camminando per la stanza.

"Va bene... vada avanti" mi massaggio le tempie.

Continuiamo così ancora per un po'. Alle fine sono sfinita, apro la porta e vedo Haley che mi corre incontro e mi abbraccia.

"Non ti ho sentita per tutto il giorno e mi sono preoccupata, stai bene?" mi guarda premurosa.

"Si tanto ora che ti vedo" la bacio senza aspettare oltre.

Una Professoressa Per AmanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora