Capitolo 54

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Victoria POV

Sentire la sua voce e il respiro mi fa battere il cuore e girare la testa...

"Victoria... Victoria mi stai ascoltando?" Alza leggermente la voce.

"Oh si scusami... cosa stavi dicendo" rispondo.

"Ho letto il tuo messaggio e mi hai fatto piangere, mascalzona che non sei altro..." borbotta e io sorrido.

"Mi dispiace per averti fatto stare male amore, sai che ti amo" sospiro.

"Lo so... ti va se deponiamo le armi?" chiede speranzosa.

"Certo... si tutto quello che vuoi" sono entusiasta.

"Bene ora raccontami tutto" ordina.

"È lungo da dire al telefono, potresti venire al distretto... così ti racconto tutto" aspetto la sua risposta.

"Mmh va bene aspetta che sistemo tutto, ti amo a dopo"

"Ti aspetto, ti amo tesoro" chiudo la chiamata.

Sono seduta a bere il caffè, Haley compare davanti a me e resto completamente imbambolata.
"Ciao finalmente" vado vicino a lei.

"Ciao cosa devi dirmi?" mi guarda

"Molte cose, vieni accomodati" cammina davanti a me, si ferma.

Sento il suo profumo sempre più forte, appoggio le labbra sul suo collo caldo.
Sento il suo respiro diventare pesante, cosa che fa salire la mia eccitazione alle stelle.

"Vic-Victoria ti pr-prego" balbetta.

"Ti prego cosa? Fermati o continua?" sussurro.

"Io..." le accarezzo con una mano piano il petto con le dita, mentre l'altra naviga verso le sue gambe alzando leggermente il vestito... lascia sfuggire un piccolo gemito.

Mi allontano e ritorno seduta, apre gli occhi e mi fissa, quasi con disapprovazione.
"Ehm... forza parliamo" si sistema il vestito e si siede.

Racconto tutto il piano ideato sia con i detective che con il psichiatra Brown.
"Questo è quanto" spiego.

"Pensi che ci cascherà?" chiede preoccupata.

"Lo spero, ma dobbiamo essere molto cauti" mi alzo in piedi e mi verso del altro caffè.

"Vacci piano con quella roba..." borbotta.

"Ne ho bisogno, mi mancano energie" ne bevo un sorso.

"Voglio esserci anch'io quando andrete sotto copertura"

"Cosa? Certo che no, non ci pensare nemmeno" dico puntandole il dito.

"Verrò eccome, so che domande potete farle... Eddai Vichy" il suo tono di voce è dolce.

"Non fare quel tono di voce con me, sai"

"Me lo devi" si avvicina a me.

"Va bene, ma a una condizione" guardo le sue labbra, come ipnotizzata.

"Quale?".

"Voglio un bel bacio" mormorò.

Non perde tempo e mi bacia a pieno, le infilo la lingua in bocca.
Ci baciamo con una passione assurda. Mordo il suo labbro inferiore, mentre mi tocca ovunque... ci stacchiamo quando oramai non abbiamo più fiato.

"Abbiamo il tempo per una sveltina?" chiedo facendola ridere.

"Victoria insomma" mi da un leggero schiaffo sul braccio.

Siamo in un furgoncino davanti alla caffetteria, tutto è equipaggiato con microfoni e telecamere.
Due agenti in borghese sono già dentro, Haley e il dottor Brown sono seduti vicino a me a guardare i monitor e indossiamo tutti delle cuffie, con cui possiamo comunicare.
Mentre i detective Ortega e King insieme a mio padre sono in un furgone più avanti.

"Ragazzi mi sentite?" chiede il detective King, rispondiamo tutti con un'affermazione.

"Dottore come intenzione di procedere?".

"Allora Victoria partiremo con una semplice conversazione devo capire a che livelli è, purtroppo non ho la sfera di crollato per questo" spiega.

"Naturalmente il fatto che Haley l'ha rifiutata e abbia messo una persona davanti a lei, come in questo caso il bambino... deve aver risvegliato qualcosa in lei" continua.

Haley sospira nervosa e io le accarezzo ciao la mano, dai monitor vediamo Elisabeth che entra varca la soglia.
"Ragazzi attenzione è appena entrata" dico.

"Ora Devon aspetta che si sieda, poi attacca bottone come abbiamo provato" spiega Ortega.

"Va bene capo".

"Non ci posso credere lei è Elisabeth Harvey, complimenti è bellissima" Devon le fa i complimenti e sorride.

"Oh grazie sei molto carino, perché non ti siedi" sorride.

"Molto bene Devon... ora falle un altro complimento e poi dicendole che la sua compagna e molto fortunata ad averla" dice il dottore.

"E' un piacere conoscerla mi chiamo Marco Lorens, ho letto molto su di lei e dei suoi successi... la sua compagna deve essere molto orgogliosa di lei".

"Dammi pure del tu... comunque sono io ad assere fortunata ad averla e pensa che abbiamo anche un bambino... va al asilo" racconta.

Io e Haley ci guardiamo preoccupate, mio padre chiede se stiamo bene ma non lo calcolo nemmeno"

"Si tranquillo stimo bene" risponde Haley.

"Devon chiedile come si chiama la compagna e il bimbo, poi chiedile che abitudini hanno" continua.

"Davvero? Se posso chiederle come si chiamano? E poi avere un bambino piccolo deve essere stressante" devo dire che è molto bravo.

"Si chiamano Haley e Javier, in questo momento il bimbo è all'asilo lo hanno accompagnato i miei suoceri ed Haley deve essere all'università.
E' una ragazza molto indaffarata, però molto presto voglio portare via entrambi così saremo finalmente felici" elogia contenta.

"Papà per l'amor del cielo hai sent..."

"Victoria è tutto vero l'ho hanno accompagnato i miei genitori, Javier..." mi interrompe agitata.

"Tranquille tua madre lo sta andando a prendere, per portarlo dei tuoi genitori" dice subito.

"Aspettate sta parlando ancora..."

"...Ha un pazza che le sta sempre dietro, era la sua professoressa di anatomia.
Si è presa una stupida cotta per la mia principessa e sta cercando di portarmela via, insieme a mio figlio... Ma non glielo permetterò a costo di liberarmi di lei" fa un sorriso depravato.

"Oh mi dispiace molto... non deve essere facile, ma come sai che le sta sempre intorno?"

"Ottima domanda Devon"  il dottore ci guarda con comprensione.

"La seguo ogni volta e poi la osservo, come faccio con Javier non mi fido molto nell'asilo in cui va, ma a Haley piace molto...".

"Ora se vuoi scusarmi devo andare vedere come sta mio figlio, sarà molto felice di vedermi" si alza e si avvia verso l'uscita.

"Ragazzi attenzione la stronza si muove, forza forza" dico incazzata mera.

Una Professoressa Per AmanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora