Capitolo 40

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Haley POV

Mi sento sul filo del rasoio, mi sento impotente... delle persone cercano di farci del male, ma non sappiamo il motivo.

"Haley è tutto ok?" chiede Victoria scuotendomi leggermente
"Oh si scusami ero distratta, dimmi" sorrido
"Dicevo, ti va se andiamo a Central Park, così facciamo una passeggiata e mangiamo una frittella"
"Siii frittella " sentiamo urlare Javier dal sedile posteriore
"Va bene piccolino" rido insieme a Vichy.

Siamo passeggiando per le piccole vie, mano nella mano
"È bello vero?" mi guardò attorno
"Insomma siamo in autonomo inoltrato..." borbotta
"No non questo, ma pensavo al fatto che adesso non dobbiamo più nasconderci" guardo le nostre mani intrecciate
"Si hai ragione" mi bacia la guancia
"È stata la scelta migliore lasciare l'insegnamento".
Ci avviciniamo ad una bancarella che vende dolciumi
"Buongiorno desiderate?" chiede il signore di mezza età
"Allora io prendo una frittella alla Nutella, tu Haley?" chiede
"Anch'io grazie e tu piccolino?"
"Io una frittella con la crema" dice tutto contento, camminiamo ancora un po' e poi torniamo a casa.

Entriamo nel palazzo e troviamo George
"Buongiorno signorina Haley, vedo che non è sola" guarda Victoria e Javier
"Eh già, la famiglia si è allargata" dico
"Salve George, ometto saluta su" Victoria stringe la mano di George
"Ciao George sai che la mamma e la mami, mi hanno comprato la frittella" ride
"Oh davvero? Ma non devi mangiarne molte, se no ti viene una pancia come la mia" a quella battuta ridiamo tutti insieme.
Apro la porta di casa e vedo Maria, che sistema i fiori dentro ad un vaso di murano
"Ciao Maria siamo arrivati" tolgo il giubottino a Javier
"Finalmente siete arrivati, ciao Victoria" Maria la abbraccia senza perdere tempo
"Ehi ci sono anch'io sai" borbotta Javier
"Hai ragione tesoro mio vieni qua, dammi un bel abbraccio" Javier le va subito incontro e si abbracciano
"Da quando fa così?" sussurra Victoria
"Sai Maria lo coccola molto, è il centro del suo universo" sussurro
"Posso andare in camera mia a giocare?" chiede Javier
"Certo amore vai pure" sorrido
"Ah dimenticavo hanno portato delle cose tue e le ho sistemate in camera di Haley", andiamo in camera mia e vediamo delle borse non ancora sistemate
"Ho sistemato tutti i vestiti e i beauty, ma quelle due borse non le ho toccare" esce dalla camera rossa in viso
"Hai visto com'era imbarazzata?" guardò Vichy che cerca di trattenere un sorriso
"Beh è normale alla sua età" sussurra
"Perché? che ci hai messo dentro?"
"Alcuni oggetti di varie forme" sorride
"Alcuni oggetto di varie formi?... oh signore" prendo le borse, le poso sul letto e le apro
"Porca miseria Victoria, ci credo che era imbarazzata guarda qua che roba" le borse contengono tre strapon di vari colori, due falli e dei giochi per coppie
"Tutta roba che ti piace però" inizia a ridere come una matta
"Ma se gli avesse trovati Javier, sai che figura" mi copro la faccia con le mani
"Avrebbe detto: mamma questo è identico al mio, solo più grande" dice imitando la voce di Javier
"Sei proprio scema sai" ridi tenendomi la pancia
"Dovremmo nasconderli bene" dice
"Questo di sicuro, ma... non adesso" sorrido sfacciata
"Che vuoi dire?" vado verso la porta e la chiudo a chiave
"Abbiamo molto tempo da recuperare" sposto le borse e la faccio stendere sul letto, mi metto a cavalcioni su di lei,
"E sai una cosa?"
"Cosa?" sussurra rendendomi per i fianchi
"La stanza è insonorizzata, per cui puoi farmi urlare quanto vuoi" mi avvicino al suo orecchio e lecco il lobo
"Non sai quanto io sia eccitata in questo momento" ribalta la situazione e mi ritrovo sotto di lei, ci spogliamo completamente.
Continuiamo a baciarci e strusciarci per un po'
"Ho bisogno di sentire il tuo sapore" lecca i miei capezzoli, scende sulla mia pancia, fino ad avvitare alla mia figa.
Da una lunga leccata dalla mia entrata fino al mio clitoride, per poi prenderlo tra le labbra e succhiarlo...
"Vichy cazzo" urlo, infila due dita dentro e le muove piano
"Ti prego io..."
"Shh con calma amore, abbiamo tutto il tempo del mondo" sussurra guardandomi, continua la sua dolce tortura, finché non si alza mettendosi sopra di me per baciarmi.
Le metto due dita dentro la figa e urla
"Haley sei una peste" borbotta, muovendosi piano sulle mie dita, mi morde il collo e poi lecca il punto per lenire il dolore.
"Non finisce qua tesoro mio... mettiti a pancia in giù" ha il fiatone, faccio come dice, i miei capezzoli turgidi sfregano contro le lenzuola facendomi gemere.
Sento tirarmi leggermente su il bacino e allargare le gambe,
"Adoro il tuo culo sai... è così sodo" mi da una sculacciata in pieno sedere, facendomi venire i brividi
"È perfetto per le mie sculacciate" calca la parola mie e me ne da altre, il bruciore si espande in tutto il corpo, ma è molto piacevole
"Amore ti prego" ansimo contro il cuscino
"Sai dovresti vedere il tuo culetto adesso, è così caldo mi viene voglia di morderlo all'infinito" mi da un morso e la mia figa si contrae,
"Vichy non resisto più" gemo frustrata.
La sento dietro di me e con un colpo secco mi penetra con lo strapon
"Oddio" mi aggrappo al lenzuolo
"Lo riconosci, è il tuo preferito" sussurra al mio orecchio
"Ti prego fottimi... come sai fare solo tu" dico
"Wow sei bella eccitata eh" si muove piano, sento i suoi ansimi e le sue mani che stringono le mie, mi bacia la spalla...
"Vai più veloce" sussurro, inizia a muoversi di più, i suoi affondi sono veloci e arrivano fino infondo.
Il letto cigola e la stanza è piena dei nostri gemiti...
"Vichy sto per venire" lascia la mia mano e la mette sul mio clitoride, facendo dei cerchi immaginari
"Oh Victoria" urlo a pieni polmoni
"Si brava urla il mio nome, fai sentire a tutti che ti fa godere" spinge sempre più forte, mentre io vado in contro ai suoi affondi, finché non veniamo entrambe sfinite.

Una Professoressa Per AmanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora