Capitolo 75

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Victoria (Helena) POV

"Signori giurati... ora che avete il votato il vostro giudizio, chiedo al vostro rappresentante di esporlo" esordisce il giudice Collins.

La donna incaricata si alza, con un foglio in mano.

"Vostro onore...a unanimità giudichiamo l'imputata..."

Inizio Flashback

"Amore come ti senti?" mi chiede Haley.

"Ho le budella intorcolate, direi cose di ordinaria amministrazione" cerco di sorridere.

"Mmm ok... respira e trattieni il vomito" dice e io la guardo disgustata.

"Oddio siamo in tribunale... sarebbe una scena pessima, il solo pensiero..." non termino la frase.

"Sei peggio di nostro figlio... calmati" sussurra.

"Sai cosa mi servirebbe per calmarmi?" la guardo, accarezzandole la mano.

"Ok faccio finta di non aver sentito questa frase, perché il solo pensare a voi due che fate sesso... mi vengono i brividi" Adam ci guarda con una espressione buffa.

"Ma Adam... lasciale stare, se dovete fare cose sconce io suggerisco le salette del secondo piano, vicino alla vecchia ala..." esordisce David, che in tutta risposta riceve un piccolo pugno sul braccio.

"Oh vedo che sei ben informato è... dimmi un po' con quante sgualdrine ci sei stato?" ok gay arrabbiato in arrivo.

"Amore sai che ho occhi solo per te..." fa per abbracciarlo, ma lo scansa subito.

"Ragazzi basta fare quello che stavate facendo, dobiamo andare" dice mio padre John

Faccio un respiro ed entriamo in aula, vado a sedermi vicino a mio fratello... mentre gli altri sono seduti sulle panche dietro di me.

"Silenzio per favore, sta per entrare il giudice Loretta Collins" dice il poliziotto, quando entra ci alziamo tutti.

Il giudice prende posto e guarda tutti.

"Prego sedetevi... chiedo agli avvocati di iniziare" dice ferma.

La prima a parlare è quella che una volta era mia madre, fa una scena penosa e piena di lacrime viscide.
Ma per fortuna il tormento dura poco.

Il tempo passa, mio fratello guarda in ogni punto dell'aula, pur di non guardarla.

"Vostro onore chiedo di far testimoniare Victoria Davis, ossia la Helena Catherine Woodville" dice il mio avvocato.

Raggiungo lentamente la sbarra, quando un poliziotto mi fa giurare.

"Signorina giura di dire la verità e nient'altro la verità" dice.

"Lo giuro" dico ferma.

"Signorina... come vuole essere chiamata?" chiede guardandomi.

"Victoria, va bene così" sorrido.

"Bene Victoria so che non è facile per lei, stare davanti a questa donna" la indica e io la guardo per la prima volta.

"All'inizio per lei era una madre... fino ai suoi diciotto anni, poi inseguito scoprire che razza di individuo è.
L'ha rapita dai suoi veri genitori, ha impedito a una madre e un padre di vederla crescere... questo come la fa sentire?" chiede.

"Male molto male... non auguro a nessuno quello che ho passato io... ai tormenti che hanno avuto i miei veri genitori.
E specialmente a quello, che ha subito mio fratello per colpa di quella donna, che non considero come tale.
Quello che hanno fatto lei e suo marito, è una cosa orribile" guardo negli occhi la giuria.

"Non ho altre domande" sorride e torna a sedersi, quando si alza l'altro avvocato.

"Victoria salve... mi dispiace molto per quello che ha passato.
Mi dica questa donna se non mi risulta male, è stata una buona madre, no?
Era succube di suo marito" espone e inizi ad arrabbiarmi.

"Dipende cosa intende lei per buona madre... ma forse due i tre volte lo è stata si" sussurro, guardando Haley.

"E non crede che abbia pagato abbastanza... è andata in galera mi sembra" si allontana da me.

"Si ma..."

"Non ho altre domande signor giudice" mi interrompe.

"Prego signorina Victoria, si accomodi pure" mi combina il giudice.

Vado a sedermi vicino a mio fratello e al mio avvocato.

Vengono chiamati a testimoniare sia i miei genitori naturali che quelli adottivi.
Entrambe le mie madri si misero a piangere, alcuni fotografi iniziarono a scattare foto a tutto andare, così vennero fatti subito allontanare.
Quando venne il turno dei miei due padri invece gli animi su sono subito scaldati.
In questo momento mio padre John è alla sbarra.

"Signori visto vi concedo venti minuto di pausa, così da far calmare tutti i vostri testimoni... riprenderemo più tardi" dice il giudice.

Appena aprono le porte corro subito fuori, in cerca del bagno.
Quando lo trovo mi fiondo subito dentro e vomito tutto quello che ho dello stomaco.
Sento delle mani reggermi la testa.

"Per l'amor del cielo Vichy..." sussurra.

Mi reggo al water e inizio a sospirare.

"Haley... io..." non termino la frase, che inizio a vomitare di nuovo.

"Ssh va tutto bene, tranquilla butta tutto fuori" mi batte piano sulla schiena.

Cerco di riprendere fiato...Haley mi aiuta ad alzarmi e restiamo in bagno abbracciate fino a quando non termina il tipo.

Rientriamo tutti e viene subito chiamato a mio fratello a testimoniare.
Inizia a raccontare tutte le violenze subite dopo che mene sono andata.
Ho paura di crollare.

"Mi dica perché suo padre ha iniziato ad abusare di lei, solo quando la signorina Victoria se ne andata?" che domanda del cazzo idiota.

"Perché se lo avesse fatto prima, mia sorella lo avrebbe picchiato a sangue" risponde guardandolo negli occhi.

"Vostro onore posso fare una domanda al signor avvocato" chiede mio fratello.

"Accordato prego" risponde accennando un piccolo sorriso.

"Avvocato lei ha figli?" chiede.

"Si signore ne ho tre" lo guarda.

"Bene e mi dica cosa dirà quando uno dei suoi figli le chiederanno come è andata la giornata?
Le dirá che ha difeso una donna che ha rapito una neonata da un passeggino, o le dirà che ha disteso una donna che permetteva abusi sessuali a un bambino, che magari ha la loro età?" racconta.

" Beh... io... " l'avvocato fatica a rispondere.

" Capisco che lei fa il suo lavoro... ma quando ci sono prove e persone che non saranno più le stesse... lei deve avere rispetto per essere e non portarle qui in tribunale a rivivere tutto per tirare fuori un essere, che non merita nulla se non la galera".

"Vostro onore ho finito" la guarda.

"Chiedo... chiedo hai giurati di decidere il verdetto, ci rivedremo quando lo avrete raggiunto.

Incredibilmente dopo mezz'ora i giurati hanno raggiunto il verdetto.

Fine Flashback

Signori giurati... ora che avete il votato il vostro giudizio, chiedo al vostro rappresentante di esporlo" esordisce il giudice Collins.

La donna incaricata si alza, con un foglio in mano.

"Vostro onore...a unanimità giudichiamo l'imputata...colpevole" esordisce.

Subito sentiamo un urlo disperato.

"Noo no cazzo io non ci torno in galera per questi stronzi" urla contro di noi, rompe il bicchiere che aveva davanti a lei e con un coccio si taglia la gola.

Una Professoressa Per AmanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora