Victoria POV
Stiamo ritornando a casa. Da quando siamo salite in auto Haley, non ha detto nemmeno una paura e inizio a essere preoccupata.
Continua a guardare fuori dal finestrino senza fissare un punto preciso."Haley amore... ti senti bene?" chiedo titubante.
"Come potrei stare bene?... è la fuori a piede libero.
Oggi ero in un supermercato, dove c'erano altre persone e se la prossima volta fossi sola con Javier... o mio dio povero piccolo, si sarà spaventato molto..." sospira, coprendosi gli occhi con le mani."Mi dispiace tesoro mio, io..."
"Per caso si sa, se ha il permesso di girare con un 'arma?" chiede interrompendomi.
In quel momento non so cosa rispondere... se le dicessi la verità sono sicura, che non mi parlerebbe più visto, che lo so da tre giorni.
"Victoria rispondi subito" urla, facendomi prendere uno spavento.
"Si lo sapevo..." sussurro, abbassando la testa.
"Che cosa? Come cazzo ti permetti di tenermi nascosta una cosa del genere è?" urla così tanto, che sono costretta ad accostare l'auto.
"Non ci posso credere, ma a me e a nostro figlio non ci pensi?"
"Non sapevo, che in questa storia fossi da sola, ma vedo con piacere che non ti dispiace" aggiunge, fissandomi.
"Ch-che cos-sa significa?" balbetto preoccupata.
"Solo che ho bisogno di restare da sola, forse è meglio se questa notte dormiamo separate... farò portare alcuni dei tuoi indumenti, dove tu mi dirai" sussurra.
Detto questo, apre la portiera e mi lascia da sola in macchina, non ho nemmeno il coraggio di inseguirla per strada, sono completamente paralizzata. Non avrei mai pensato di arrivare a una situazione del genere.
Le mando un messaggio, scrivendole che può mandare la mia roba dai miei genitori e poi chiamo mia madre.
"Ciao Vichy è successo qualcosa?" chiede subito.
"Ehm si... ma vorrei parlarne a casa e comunque vengo a dormire da voi..." spiego.
"Hai litigato con Haley o peggio vi siete lasciate?" strepita.
"Ne parliamo a casa ciao"
"Ma Vic..." chiudo il telefono e rimetto in moto l'auto.
Dopo venti minuti circa arrivo davanti alla palestra di Donovan, devo parlare con una persona, che la conosce di più ... ora non posso sbagliare.
Quando entro lo trovo al computer della reception.
"Ciao Donovan" sorrido."Oh ciao Victoria... non mi aspettavo che venissi, avevi un appuntamento?" chiede guardando il monitor.
"No in verità vorrei parlarti ed è piuttosto urgente"sussurro, dalla mia espressione capisce che qualcosa non va e andiamo nel suo ufficio.
"Vuoi una tazza di caffè? Ma credo che sarebbe meglio una camomilla vista la tua faccia o uno scotch" sorride.
"C'è l'hai veramente?" chiedo.
"Cosa lo scotch?" ride.
"Certo aspetta" mi passa un bicchiere, ci versa il contenuto dentro e lo bevo tutto su un fiato.
"Wow hai intenzione di ubriacarti qui? Ti avviso che nella stanza accanto ci sono le gestanti" sorride, indicando con i dito.
"Davvero? ci s..."
"Non cercare di cambiare discorso, raccontami cosa è successo?" mi interrompe.
"L'ex capo di Haley ci sta facendo impazzire, oggi l'ha minacciata mentre era al supermercato con Javier..." racconto.
"Mio dio è un bel guaio..."
"Si ma non è finita... ora ha il permesso di circolare con un arma e... non l'ho detto a Haley" sussurro prendendo un altro goccio di scotch.
"Ma cosa hai dentro la tua mente? Segatura?" dice, finendo lo scotch.
"Io... io non volevo farla soffrire e darle preoccupazioni" spiego.
"Ora sono più che certa, che mi vuole lasciare" aggiungo, sull'orlo del pianto.
"Non dire stronzate ti ama troppo, è solo arrabbiata e usa la carta del silenzio.
Perfetta per lavorare per la CIA" borbotta contrariato."Secondo te cosa dovrei fare?" chiedo stanca.
"Con Haley o in generale?" dice togliendomi il bicchiere di mano.
"Mmm in generale..." sospiro.
"Per quanto riguarda Haley devi solo lasciarla tranquilla, così sbollisce la rabbia e per quanto riguarda l'altra storia, devi aspettare che faccia la prima mossa..." appoggia le mani sulla scrivania e mi fissa.
"Come niente? Scherzi vero, dovrei aspettare che faccia qualche cazzata... no te lo puoi scordare" mi alzo agitata dalla sedia.
"E cosa pretendi di fare? C'è di mezzo l'intelligence, non dimenticartelo... hai pensato, che potrebbe avere qualche disturbo psichiatrico?" chiede all'improvviso.
"Non saprei... perché?"
"Perché mi è venuta un'idea, vieni con me ti porto in un posto" prende le chiavi dell'auto, ma lo fermo subito.
"Dove vuoi andare? E poi ho anche la macchina nel parcheggio" gli ricordo.
"Non preoccuparti, non ci metteremo molto" detto questo entrambi usciamo.
Dopo un quarto d'ora arriviamo davanti al Kennedy Memorial Hospital.
Scendiamo ed entriamo nel edificio."Adesso vuoi dirmi che ci facciamo qui?" chiedo scocciata.
"Shh..." fa il verso, mettendo anche il dito davanti alla faccia.
"Hai fatto shh a me?".
Non risponde e mi tira dentro all'ascensore.
"Ok allora stiamo andando al reparto di psichiatria, dove lavora il dottor Brown.
Ci sono andato per un periodo e ora ci vado sporadicamente, ci darà una mano." racconta.Arrivati al piano, ci dirigiamo alla reception dove troviamo una signora sulla cinquantina, che ci sorride.
"Buongiorno Dolores come stai?" sorride Donovan."Molto bene e questa bella ragazza chi è?" chiede facendomi la radiografia.
"Salve sono Victoria Davis, una sua amica" mi presento e lo indico.
"Oh guarda qua chi c'è" fa il suo ingresso un signore di mezza età un po' in carne.
"Salve dottor Brown le presento Victoria Davis una mia amica" saluta Donovan.
"È un vero piacere conoscerti Victoria" dice stringendomi calorosa la mano.
"Allora cosa posso fare per voi?"
"Potremmo parlare in un luogo più riservato? Sa è una cosa un po' delicata" dico guardandomi attorno.
"Certo venite" lo seguiamo fino al suo ufficio e ci fa accomodare poltroncine di pelle.
Inizio a raccontargli tutto per filo e per segno, mentre lui prende appunti.
"Cosa ne pensa dottore?"
"Beh Victoria dovrei parlare con questa Elisabeth per saperne di più, non è semplice fare una diagnosi su queste basi" si tocca il naso e riguarda il taccuino.
"Anche se una cosa si potrebbe fare" aggiunge e sorride.
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Una Professoressa Per Amante
Roman d'amourPremetto che questa è la mia prima storia spero vi piaccia Haley: studentessa alla Columbia è solare, spensierata, forte e soprattutto lesbica Victoria: professoressa alla Columbia è cinica, stronza, riservata e soprattutto lesbica Cosa succede se...