Capitolo 52

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Victoria POV

"Che cosa?" chiedo agitata.

"Beh per prima cosa dovrei avere una conversazione con lei, per capire la situazione.
Ma purtroppo non posso farla in prima persona..." spiega.

"Come mai dottore?" chiede Donovan.

"Perché se mai un giorno si dovesse andare a processo, la mia testimonianza come psichiatra non varrebbe nulla".

"Dovremmo trovare un'altra persona, che parli con lei mentre noi suggeriamo le domande da porre... che ne dire?" aggiunge aggiustandosi la cravatta.

"Mi sembra ottimo, comunque devo sempre avvertire mio padre... ci darà una mano" sorrido.

"Sapete più o meno le abitudini che ha? Per esempio la caffetteria dove va a fare colazione?"

"Non saprei dottore l'intelligence la controlla aspettate... mando un messaggio al detective Ortega" tiro fuori il telefono e mando un messaggio al volo.
Dopo nemmeno cinque minuti arriva la risposta.

"Allora tutte le mattine Elisabeth fa la colazione nella Caffetteria Ginevra e poi va al lavoro..." racconto.

"Perfetto allora trovate una persona fidata preferibilmente donna, che vada sotto copertura" dice.

"Certo ci penseremo noi, grazie mille dottore le faremo sapere".

Entrambi gli stringiamo la mano e usciamo dal edificio.
Durante il viaggio guardo fuori da finestrino senza dire una parola.

"Ti decidi a parlare? Il tuo silenzio è assordante, mi sta rompendo i timpani" sospira, guardando la strada.

"Cosa dovrei dire? La mia vita si sta sgretolando tra le mie mani..." dico con le lacrime agli occhi.
Da quando sono diventata così emotiva?...

"Non essere melodrammatica, non fasciarti la testa prima di rompertela" mi da un piccolo pizzicotto sulla guancia, cercando di farmi sorridere.

"E comunque per far pace con Haley, basta che le porti un vassoio di bombe alla crema, le adora..." ride di gusto.

"Davvero?" chiedo ridendo.

"Si... siamo arrivati, dove vai adesso?"

"Adesso chiamo un mio amico e vado al distretto... senti potresti chiamare Haley per sapere come come sta? Le farebbe piacere ricevere una chiamata..." dico e lui mi guarda con tenerezza.

"Certo non preoccuparti..." ci salutiamo  con un bacio sulla guancia e scendo dall'auto.

Salgo nelle mia macchia e chiamo subito Daniel.
"Ciao Victoria dimmi tutto" sussurra.

"Perché stai sussurrando?" sistemo la borsa sul sedile del passeggero.

"Perché Adam é in salotto ed è molto arrabbiato con te, prima ha parlato con Haley...
Hai fatto bene a fare ciò che hai fatto, non potevi saperlo..." sospiro stringendo il volante, fino a far diventare bianche le nocche

"Comunque sto andando al distretto potresti venire anche te?"

"Certo dammi il tem..." sta per finire la frase, quando sento un altra voce.

Una Professoressa Per AmanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora