Victoria (Helena) POV
Allora di cena siamo andati in un ristorante intimo, per conoscere meglio i miei genitori biologici.
Mia madre è molto solare e calorosa, invece mio padre è più sensibile e riservato."Allora figlia mia raccontaci di te, anzi di voi" dice mio padre.
"Beh io insegnavo anatomia alla Columbia University e ho un locale abbastanza popolare diciamo.
Poi mia suocera mi ha chiesto di aiutarla con il ristorante e naturalmente ho una bellissima relazione con la signorina vicino a me" prendo la mano di Haley e la bacia."Sono molto fiera di te Helena, hai sentito Henry insegnava alla Columbia University" dice entusiasta.
"Amore penso che dovremmo dirgli di Javier, perché se li portiamo a casa e ci chiama mamma... come minimo a questi li viene un colpo" sussurra al mio orecchio.
"Lo so e dovremmo anche dirgli e eri una mia alunna, non sono scemi" sussurro anch'io.
"Hey che confabulate vuoi due?" chiede mio padre.
"Noi... noi due cioè... io e Haley abbiamo un figlio..." racconto e loro mi fissano senza parlare.
"Avete un figlio? Io... mi serve un minuto" mio padre si alza e se ne va, vedo mia madre fare lo stesso ma la fermo.
"Mamma tranquilla ci penso io..." gli vado dietro e lo trovo seduto sui divanetti del bar.
"Papà ti senti bene?" mi siedo vicino a lui.
"Ci siamo persi molte... troppe cose Helena" mi guarda con le lacrime agli occhi.
"Beh è vero... però non devi sentirti in colpa.
Ce ne saranno molte altre, non voglio che tu ti senta in questo modo" rispondo consolandolo."Non ti ho nemmeno chiesto se avete avuto altro figli" aggiungo.
"Oh noi naturalmente abbiamo provato, ma ogni volta il senso di colpa cresceva e abbiamo semplicemente smesso.
Non volevamo mancarti di rispetto" spiega."Beh ormai è passato, ora dobbiamo pensare al presente e al futuro" sorrido prendendogli la mano.
Lui la stringe e mi abbraccia.
É un abbraccio pieno di affetto, da un padre che ha sofferto molto."Ok meglio tornare di là, non vedo l'ora di mangiare il dolce" dico.
Tornate a casa io e Haley abbiamo parlato poco, penso che non abbia voluto assillarmi con domande riguardanti il mio stato emotivo.
"Guarda che puoi anche chiedere sai" la guardo, mentre si infila il pigiama.
"Scusami non volevo romperti le scatole..." sussurra.
"Vieni qui" faccio segno e lei si siede sul mio grembo.
"Ascolta mi piace quando mi hai domande per sapere se sto male o bene, mi fa capire che mi ami e tanto anche" sussurro.
"Mmh va bene, allora come ti è sembrata la serata?" chiede ma io ho voglia di fare altro.
"Bene, ma voglio farti impazzire" la prendo per la nuca e la bacio.
Mordo le sue labbra e il suo respiro si fa più pesante.
Mi spinge sul materasso e inizia a spogliarsi completamente."Cazzo non vedevo l'ora che tu me lo dicessi" inizia a baciarmi il collo, facendomi gemere.
"Ah si? Vuoi che ti scopo come si deve?" chiedo baciandola.
"Oh si tanto tanto" sussurra, le lascio dei baci suo seni.
Succhio i suoi capezzoli, mentre stringo le sue natiche.
Lei lancia un piccolo urlo di dolore, ma non dice nulla.
Inverto i ruoli e la metto sotto di me, inizio ad ondeggiare sopra alla sua gamba bagnandogliela.
Porto la mano sul suo clitoride e lo stuzzico, è così gonfio e bagnato."Amore ti prego" ansima.
L' accontento infilando due dita prepotentemente dentro, iniziando a muovere a un ritmo sostenuto."Sei bella bagnata Haley e solo per me" sento che le manca poco, così tolgo le dita.
"Per-perché ti sei fermata? Stavo godendo così tanto" ansima.
"Chiudi gli occhi e non aprirli" la bacio e vado verso l'armadio, prendo uno strapon con due falli uno più piccolo per chi lo indossa e uno normale.
Mi avvicino a lei, mettendomi tra le sue gambe e con un colpo di bacino glielo infilo fino in fondo.
Apre gli occhi di colpo e le metti una mano sulla bocca."Stai bene? Ti ho fatto male?" chiedo preoccupata.
"No, é che era da un po' che non lo facciamo in questo modo" geme.
"Allora lo faremo, come se fosse la prima volta" inizio a muovermi lentamente, ci guardiamo intensamente.
Quando la vedo rilassarsi, aumento il ritmo.
Mi afferra per la cinta, facendomi eccitare ancora di più.
Continuiamo così finché non mi ferma."Cosa ti prende?" la guardo.
"Non voglio venire così..." morde la mia guancia.
"Voglio venire insieme a te" aggiunge.
Mi alzo da lei con lentezza, mi tolgo lo strapon e lo getto sul pavimento.
Mi rimetto sopra di lei e faccio scontrare i nostri clitoridi.
Sento i nostri umori mischiarsi."È questo quello che volevi, vero?" chiedo prendendola per i capelli.
"Si cazzo si... non fermati" geme, facendo la stessa cosa.
Il ritmo é sempre più veloce, finché non iniziamo a tremare per la forza dell'orgasmo.
Siamo una di fronte all'altra, i nostri respiri piano piano ritornano regolari.
"Il cuore ti batte così forte" sussurra Haley, posandomi una mano vicino al seno.
"Batte sempre così per te amore" sorrido.
"Ehm Vichy non pensi che stiamo diventando un po' stretti in questa casa?" chiede coprendosi meglio con la coperta.
"Volevo parlartene, ma non volevo sembrare un'ingrata nei confronti dei tuoi genitori" racconto.
"Quindi cosa facciamo? Aspettiamo che arrivi l'estate, per andarcene?" aggiungo.
"Va bene così avremmo tutto il tempo per organizzare le cose, potremmo usare il tuo appartamento...no?" sorride.
"Purtroppo non possiamo, è sinceramente non mi fido molto a ritornare là" le spiego.
"Ok, ora è meglio riposare.
Mi si chiudono gli occhi" borbotta."Ok ma abbracciami" la attiro a me e chiudiamo entrambi gli occhi.
Stiamo dormendo tranquillamente, quando il mio telefono inizia a squillare.
"Pronto Vichy sono Daniel, scusami l'ora ma volevo essere il primo a darti una notizia spiacevole" esordisce."Daniel aspetta che mi sposto nel salone" esco dalla stanza facendo attenzione a non svegliare Haley.
"Ok dimmi tutto" dico.
"Vichy non so come dirtelo, ma... la moglie di quel pedofilo che ti ha rapita ha presentato un'istanza per non essere in grado di intendere e volere" spiega.
"Potrebbe uscire di galera Vichy" in quel momento non sentì più nulla.
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Una Professoressa Per Amante
RomancePremetto che questa è la mia prima storia spero vi piaccia Haley: studentessa alla Columbia è solare, spensierata, forte e soprattutto lesbica Victoria: professoressa alla Columbia è cinica, stronza, riservata e soprattutto lesbica Cosa succede se...