Capitolo 67

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Haley POV

Sono nel mio letto con Victoria, mi giro a guardarla e vedo il suo viso rilassato.
Arriccia le labbra in una smorfia dolce.
Appoggio il mio dito sopra, sono così morbide e vellutate... premo al centro e il mio dito si inumidisce.
Il suo calore mi riscalda nel profondo, così decido di farlo scendere lungo il suo collo.
Sento venirle la pelle d'oca.
Continuo a scendere fino ai suoi seni, sono coperti da una misera maglia ma si intravedono perfettamente i capezzoli turgidi.
Scendo ancora fino ad arrivare in mezzo alle sue gambe, sfioro il suo clitoride coperto dalla stoffa delle mutande.

Inizia ad ansimare leggermente tenendo sempre gli occhi chiusi, si morde leggermente il labbro.
Sposto da un lato la stoffa e passo il dito medio sul clitoride bagnato e quando trovo la sua apertura, lo ficco dentro in un colpo.

"Cazzo Haley che stai facendo?" chiede con la voce impastata dal sonno.

"Ssh buona, senti come sei bagnata" sussurro vicino alle sue labbra.

"Non mi lasci nemmeno dormire, però cazzo se mi piace" geme mettendosi sopra di me.

Prende il mio viso e mi bacia, la sua lingua inizia a danzare con la mia.
Ci baciamo come se fosse l'ultima volta, un bacio così carico... la stringo più a me, la amo così tanto.
"Togliti i vestiti, ho bisogno di sentire la tua pelle contro la mia e specialmente la tua figa contro la mia" dice con voce roca, faccio quello che dice e lei fa lo stesso.

"Sei così bella Victoria, così bella che certe volte ho l'impressione..." non mi lascia finire, perché mi zittisce con un bacio e poi inizia a baciarmi tutto il corpo.

"Sei semplicemente splendida" sussurra per poi prendere il mio clitoride tra le labbra, inizia a succhiarlo forte.
Mi infila due dita dentro e le vuole subito velocemente.

"Vichy cazzo... io" tocca il mio punto gusto e vengo urlando, bagnando tutto il lenzuolo.
Cerco di riprendere fiato, sento il mio cuore battere forte.
La guardo leccarsi le labbra.

Senza perdere tempo mi metto sopra di lei e inizio a mordere i suoi seni, le sue mani tirano piano i miei capelli.
Porto la mano sulla sua figa e infilo sue dita dentro, le nuovo lentamente.

"Ti prego cazzo, fammi venire" geme, mordendomi le labbra.

Faccio quello che dice e le faccio bagnare anch'io il lenzuolo.

"Svegliami più spesso così" sorride.

"Non volevo rovinarti il sonno e poi non ho resistito" dico piano.

"Haley tutto bene?" chiede.

"Si certo perché?".

"Perché sei strana, ti conosco sai qualcosa ti preoccupa.
Parlamene dai" mi accarezza la guancia.

"Io...io" scoppio a piangere e mi copro il viso con le mani.

"Mio dio amore perché piangi? Ti prego parlami..." mi culla tra le sue braccia.

"Io i-io ho così paura di perderti Victoria, adesso che hai ritrovato i tuoi veri genitori...
Andrai in Inghilterra e magari vorrai passare del tempo lì e a lungo andare, potresti innamorati di un'altra e così finirai per lasciarmi.
Non posso vivere senza di te, non dopo tutto quello che abbiamo passato" continuo a piangere.

"Davvero ti preoccupa questo? Ascoltami tu sei l'amore della mia vita... non ti lascerò per nulla al mondo.
Anche quando litigheremo e non ci sopporteremo, staremo insieme... ti cercherò sempre.
Mi tatuerei il tuo nome sulla mia pelle" dice stringendomi più a se.

"Io lo farei anche domani, mi tatuerei il tuo nome proprio vicino al mio cuore" racconto.

"Lo facciamo?"chiede.

"Dici sul serio?".

"Si conosco un bravo tatuatore un vero artista, vuoi che gli chieda un appuntamento?" sorride.

"Certo chiamalo" sorrido anch'io, quando sentiamo suonare il suo telefono.
Lo prende e risponde.

"Chi era?" la guardo.

"Era mio padre, dice che dobbiamo andare al distretto... sono arrivati" spiega.

Ci siamo vestite in fretta e in assoluto silenzio, non ho chiesto nulla perché non voglio assillarla.
Siamo arrivati al distretto e lei sembra una muta.

"Amore andrà tutto bene" le sorrido.

Quando entriamo ci accoglie mio suocero, la sua espressione di preoccupazione la capisco tutta.

"Come stai Vichy?" chiede.

"Ho il volta stomaco papà, puoi darci un minuto per favore?" mi prende la mano.

"Assolutamente, vuoi un caffè o thè?"

"No papà grazie, possiamo andare adesso" fa un lungo respiro profondo, mi prende la mano e quando apre la porta, le altre persone smettono di parlare e ci fissano.

Entriamo, camminiamo sotto il loro sguardo.
La donna è davvero bella come l'uomo del resto, anche se tutto il dolore che hanno sopportato li ha segnati sia mentalmente che fisicamente.
Lascio la mano di Victoria, ma non mi allontano di molto.

"Mio dio Helena bambina mia" la donna le corre in contro e si butta letteralmente tra le sue braccia piangendo.

"Helena piccola non hai idea di quanto felice sia, ti abbiamo cercato così tanto" piange disperata, mentre Victoria resta immobile ma poi la braccia anche lei.

"Va tutto bene sto bene" sussurra Vichy

"Charlotte ti prego, così la spaventi" la rimprovera, ma resta sulla difensiva.

"Oh perdonami ti prego, sono stata troppo brusca.
Sei così bella, hai visto Henry ti assomiglia molto" continua ad abbracciarla.

"Grazie anche tu sei molto bella mamma" dice Victoria e a quella frase la donna la stringe ancora di più a se.

"Puoi venire anche tu ad abbracciarmi se vuoi" sussurra guardandolo l'uomo.

"Davvero?" chiede con un grande sorriso.

Vichy apre le braccia e l'uomo le corre incontro, quasi tutte le persone in questa stanza piangono io compresa.
É un'emozione così grande, come se la stessi vivendo sulla mia pelle.

"Ah mamma papà vorrei presentarvi Haley Salvatore lei è la mia compagna, viviamo insieme." racconta.

"É un piacere conoscervi" allungo la mano e in compenso ricevo un abbraccio da entrambi.

"Benvenuta in famiglia Haley cara e dacci pure de tu, chiamaci Charlotte e Henry" dice la signora Charlotte.

"Va bene grazie, sapete Helena non voleva dirvelo perché aveva paura di non essere accettata da voi" racconto.

"Non pensarlo nemmeno Helena, noi ti accetteremo qualunque cosa accada e poi io e tua madre siamo attivisti dei diritti LGBT" guardano la loro figlia e la abbracciano ancora.

Una Professoressa Per AmanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora