«Laura», mormora Paolo, alle mie spalle. Mi giro solo un secondo e gli regalo una smorfia triste. Non so perché ce l'ho tanto con lui. Mi sento gelosa di Ester, che adesso gli prende la mano.
«Ciao, Paolo», dico, «ci vediamo».
Saluto Geo e prendo il casco che mi sta porgendo.
«Ma che ci fai qui?», gli chiedo.
«Una sorpresa. Oggi è l'ultimo giorno di scuola, ho pensato volessi festeggiare»
Annuisco. Devo avvisare mia madre che a pranzo non ci sarò. Non sarà molto contenta.
«Dove andiamo?», gli chiedo.
«Dove ci porta la moto», risponde con un sorrisetto.
Mi aggrappo a lui e chiudo gli occhi. Schizziamo via davanti a tutti e sento l'aria che mi sferza le guance, nonostante il casco. Gli stringo di più i fianchi e lui mi accarezza una mano, mollando per un attimo il manubrio. Amo questo suo modo di apparire quando meno me lo aspetto. Sembra che senta quando c'è bisogno di lui. Riapro gli occhi solo quando si ferma. Mi aiuta a togliere il casco e si passa una mano tra i capelli lunghi. Adoro quando fa quel gesto.
Siamo in riva al lago, a Piona, davanti a un chioschetto da cui arriva una musica latina.
«Ti va di mangiare qualcosa?», chiede.
Annuisco. Ci sono un sacco di persone intorno ai tavolini e le ragazze sono quasi tutte in bikini. Scelgo un posto all'ombra e mi maledico per non aver preso anche il cappellino, con me. Però oggi ho una maglia verde acqua e una gonna bianca. Mi sento carina.
«Stai bene così», approva Geo e si mette a fumare una sigaretta. Il barista lo conosce, prima di ordinare si fermano a chiacchierare.
«Abbiamo messo su You Tube la registrazione dell'altra sera», mi sussurra Geo, con aria complice.
«Non so se ho il coraggio di rivederla», ammetto.
«E' ancora più inquietante di quello che sembra. Ci sono già mille visualizzazioni e aumentano sempre»
Arrivano i nostri panini e le birre.
«Tu ci credi, negli spiriti?», gli domando.
«Certo», risponde Geo «credo che ci sia qualcosa dopo la morte. E credo in queste cose, Mi incuriosiscono. A te no?»
Addenta il suo panino e mi osserva, sinceramente interessato alla mia risposta. Lo guardo mentre mastica e penso che sia sexy anche così. Non mi è chiaro perché si interessi a me. Non ho niente di speciale e sicuramente ci sono un sacco di ragazze che gli sbavano dietro.
«Era la prima volta che andavo in un posto simile»
«Ci torneresti?»
«Sì»
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Shake my colors
ChickLitATTENZIONE: TROVATE QUESTA STORIA AMPLIATA E CORRETTA IN TUTTE LE LIBRERIE E SUGLI STORE ONLINE, PUBBLICATA DA Sperling & Kupfer! Laura ha diciassette anni e ama il pattinaggio più di ogni altra cosa. È solo lì, sul ghiaccio, che si sente davvero se...