Ester si è presentata in motorino.
Prisca è arrivata quasi subito dopo, accompagnata dalla mamma. Lei e Ross si sono scambiate un'occhiata guardando la Golf di Geo.
«Sarà il caso di lasciarle andare con quello lì?», ha chiesto mia madre.
«Vedi tu, mia figlia mi stressa l'anima da giorni. E non ha ancora la gamba a posto»
Prisca viene verso di me con le stampelle. Sorride.
«Aria di libertà», mi sussurra e scoppiamo a ridere.
«Sono contenta che sei venuta»
«Sempre che le nostre mamme non ci sequestrino in questi cinque minuti», bisbiglia Prisca, e fa un cenno a Ross e sua madre, che non la smettono di commentare.
Geo scende spazientito dalla Golf. Si passa una mano tra i capelli e tira fuori un pacchetto di sigarette. Gli faccio cenno di no con la testa e per fortuna lui se ne accorge. Lo mette via, appena in tempo: Ross si è avvicinata a lui e lo sta squadrando.
«Possiamo andare!», urlo, prima che gli chieda qualsiasi cosa.
«Ma manca Paolo», mi fa notare Ester e già sento che non la sopporto. Ottimo. Dobbiamo ancora partire e il mio odio per lei non fa che crescere minuto dopo minuto.
«E così tu sei il barista della Tana dell'Orso», dice Ross a Geo.
Lui annuisce. Mi sembra teso.
«Quante serate alla tana eh?», dice la mamma di Prisca, dando una gomitata a Ross.
Geo mi guarda e sono sicura che sia arrossito. Finalmente arriva Paolo, e ci toglie tutti dai guai.
«Andate piano», ci urla Ross. Sono sicura che sta deglutendo più e più volte e che la cosa continuerà per tutto il giorno.
Lascio sedere Prisca davanti, così sta più comoda. Paolo si mette in mezzo a me ed Ester.
Prisca mi fa segni strani, indicando Geo. Mi viene da ridere, ma non dico niente.
«Così tu sei l'altra pattinatrice», dice Geo a Prisca.
«Zoppa. Abbiamo una pattinatrice zoppa, una futura campionessa, un barman, un supereroe...»
«Fottiti, Prisca», risponde Paolo. Ester scoppia a ridere e gli dà una carezza sulla guancia. Paolo ha indossato la maglietta di Batman. Ogni tanto vorrei che non fosse così fissato con i suoi supereroi.
«Avete anche una incapace», ci informa Ester.
«Laura tiene un corso per le bambine, potrebbe insegnarti le basi», dice Paolo.
«In realtà dovrei allenarmi un po'»
«Giusto, e io devo controllare i risultati della mia campionessa, quindi Geo e Paolo, a Ester ci pensate voi», risponde piccata Prisca.
«Io non sono molto bravo a pattinare», ribatte Geo e mi lancia un'occhiata attraverso lo specchietto retrovisore.
Sono sicura che sta pensando alla nostra folle corsa sul ghiaccio. Non l'ho ancora raccontato a Prisca.
«Pesi troppo per tenerti su», dice Paolo. Poi si rivolge a Ester: «tu invece, sei una piuma»
Mi si gela il sangue a vederli così vicini. Paolo mi dà quasi la schiena, per parlare con lei. Iniziano i tornanti e Geo guida benissimo, ma nonostante questo mi viene subito da vomitare. Paolo di solito si preoccupa per me: oggi non mi sta neanche guardando. Potrei vomitargli sulla maglietta di Batman che neanche se ne accorgerebbe, talmente è preso a scherzare con Ester.
«Stai bene?», le sussurra a un certo punto.
«Sì», dice lei.
Una volta si preoccupava così per me. Cosa è cambiato? Vorrei dargli uno strattone e dirgli che sto malissimo. Farei di tutto pur di attirare la sua attenzione, adesso.
«Non ci posso credere che stiamo andando a pattinare in piena estate!», esclama Ester, quando Geo ferma la macchina davanti al palazzetto del ghiaccio.
Paghiamo il biglietto ed entriamo negli spogliatoi. Geo, Paolo ed Ester devono noleggiare i pattini. Io vado a cambiarmi con Prisca. Indosso la gonnellina sotto gli occhi della mia allenatrice improvvisata.
«Ti guarderanno tutti con questa», approva lei «è una delle cose che amo del nostro sport»
Non le dico che invece io mi sento profondamente in imbarazzo.
Quando usciamo, gli altri si sono già infilati i pattini.
«Sei uno schianto», dice Geo a bocca aperta.
«Voglio anch'io un vestitino così!», si lamenta Ester, guardando Paolo.
«Ti starebbe molto bene», le dice lui, ma non la smette di fissare Geo.
Ester è proprio imbranata sui pattini. Paolo deve reggerla come se fosse una bambina. Mi sorprendo a esser gelosa persino di questo.
«Brava Ester, cerca di scivolare, brava così, piega le ginocchia... » Se le dice un altro brava giuro che lo ammazzo.
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Shake my colors
ChickLitATTENZIONE: TROVATE QUESTA STORIA AMPLIATA E CORRETTA IN TUTTE LE LIBRERIE E SUGLI STORE ONLINE, PUBBLICATA DA Sperling & Kupfer! Laura ha diciassette anni e ama il pattinaggio più di ogni altra cosa. È solo lì, sul ghiaccio, che si sente davvero se...