Scendo dal cubo, vado verso Paolo e me ne frego se Ester ci sta guardando. Lo abbraccio stringendo forte. Lui ricambia, e mi sembra che non sia passato neanche un istante da quel giorno dove avevamo nove anni e lui mi parlò di come nasce una perla. Mi infila qualcosa in tasca.
«E' il mio regalo», dice «non voglio che gli altri vedano cos'è e non voglio dartelo davanti a Geo»
«Grazie», rispondo e ci guardiamo negli occhi e come al solito provo un'infinita voglia di stringerlo ancora. Ester viene verso di noi. Gli do un bacio sulla guancia e scappo via. Prisca mi afferra per un braccio e mi riporta a ballare.
«Niente casini, questa sera, mi raccomando!», dice e mi indica Nic con la testa.
«Tranquilla», rispondo e ricomincio a ballare.
Pian piano tutti iniziano ad andarsene. Prisca con Nic, Ester con Paolo. E' tardissimo, quando io e Geo rimaniamo da soli.
«Mi hai organizzato una festa stupenda», dico, andando verso di lui. Gli butto le braccia al collo e finalmente ci scambiamo un bacio. I capelli gli scivolano sulla fronte. Lo aiuto a sistemarsi la coda.
«Sei contenta?»
«Moltissimo».
Sorrido e mi appoggio al bancone. Lui mi aiuta a sedermi sopra.
«Il mio regalo sei tu», sussurro «e poi ho un'altra idea in mente»
«Che cosa?»
«Argento»
Geo non capisce subito, ma poi sulla sua faccia si disegna un sorrisetto furbo.
«L'argento è il mio colore preferito. Fammi sentire il colore argento»
Geo ci pensa un attimo, poi mi dice: «Chiudi gli occhi»
Obbedisco. Sento che si avvicina a me e mi sfiora il viso con una mano. L'altra scivola sotto al vestito. La mano che mi accarezza continua a muoversi sulla faccia. Mi tocca il naso, la bocca, la fronte. Lo fa con una delicatezza che non mi aspettavo. E' come se le sue mani fossero leggerissime. Mentre mi spoglia, non smette di usare una mano per accarezzare. Quel gesto mi sta facendo impazzire. Mi sfiora i seni e passa il palmo della mano sui capezzoli che si sono induriti. Poi mi passa le dita sulla pancia. Quando mi sfiora lì, sono già bagnatissima. Lo appoggia delicatamente e respira insieme a me. Sento la sua bocca accanto alla mia, sento il suo respiro, ma non ci tocchiamo.
Argento. Il colore della luna e della delicatezza. Qualcosa di prezioso e acerbo al tempo stesso. Argento come un ciondolo a forma di cuore, argento come una cascata illuminata dal sole che muore, argento come il tuo nome sparato in mezzo alle stelle. Argento come le tue mani su di me, preziose e magiche. Argento come i miei diciassette anni, che mi aspettano riflessi allo specchio.
Quando entra dentro di me, sento un leggero bruciore, poi mi lascio andare al suo tocco. Quella mano continua a passare dal viso alla pancia, anche mentre si muove e lo fa piano, ancora più piano dell'ultima volta che l'abbiamo fatto.
«Sei preziosa per me, Laura», mi dice «sei come un gioiello da conservare con cura»
Mi aggrappo a lui e seguo i suoi movimenti.
Rimaniamo abbracciati ancora un po', in una posizione scomodissima, sul bancone del suo bar. Quando riprendo il vestito, qualcosa scivola dalla tasca. E' il regalo di Paolo. Geo si sta rivestendo, e non mi guarda. Lo scarto in fretta, sono troppo curiosa. Mi ritrovo in mano degli orecchini di perla, bellissimi e lucenti.
Per la mia ragazza ostrica. Qualcosa che ti ricordi cosa succede nei momenti di dolore. Con tutto l'affetto che posso. Paolo.
Rimetto il regalo in tasca. Il mio cuore sta battendo forte. Sono ancora nuda, mentre Geo si è già rivestito. Mi guarda con un'aria strana.
«Che c'è?», chiedo.
«Niente», risponde lui, sorridendo «è che adesso mi sembra che ce l'hai addosso, l'argento»
«Cosa vuoi dire?»
«Luccichi, Laura»
Sto per andare verso di lui, ma mi ferma con un gesto della mano.
«Potrei stare tutta la notte fermo a guardarti, così, nuda, senza fare niente»
«Davvero?»
Fa una smorfia.
«Oddio, forse tutta la notte senza fare niente no...»
Ridacchio. Gli prendo la mano e me la porto alla faccia. Mi ci infilo dentro.
«Che fai?»
«E' il mio modo per dirti grazie. Vorrei starti tutta dentro questa mano»
Un ragazzo che mi fa sentire i colori, e un altro che è tutto il mio passato. Uno con cui ho fatto l'amore, e l'altro che non ho nemmeno baciato. Uno mi eccita, l'altro mi calma. Uno mi sprona, l'altro mi protegge. Cosa vuole il mio cuore? Perché non lo capisco più?
Ho bisogno di dormire e di affidarmi alla luna. Forse è vero, che la notte porta consiglio.
L'amore comincia sempre con le mani. Ci avete mai fatto caso? Io ho una vera e propria passione per le mani :) e voi avete una mano in cui vorreste stare? :)
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Shake my colors
ChickLitATTENZIONE: TROVATE QUESTA STORIA AMPLIATA E CORRETTA IN TUTTE LE LIBRERIE E SUGLI STORE ONLINE, PUBBLICATA DA Sperling & Kupfer! Laura ha diciassette anni e ama il pattinaggio più di ogni altra cosa. È solo lì, sul ghiaccio, che si sente davvero se...