Capitolo 9

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-Fammi capire bene: noi stiamo due giorni e mezzo lontano da casa, torniamo e non troviamo nessuno ad accoglierci?! Bell'amico che sei!- mi rimprovera Lacy, squadrandomi dalla testa ai piedi con rimprovero.
Siamo nel nostro salone. Io seduto sul divano e Niall e Lacy di fronte a me, che mi guardano come se fossi un alieno.
Lo ammetto, un qualche sospetto lo possono avere, perché ogni volta che loro tornavano da una vacanza io ero sempre in casa pronto per dire loro "bentornati". E stavolta, io non c'ero.
-Mi dispiace, sono stato molto preso dallo studio e anche dal fatto che Harry Styles mi ha proposto un lavoro ed io non sapevo se accettare o meno.- dico a testa bassa e mi sento in colpa per questa mezza bugia.
Non voglio coinvolgere i miei amici in una faccenda tanto delicata. È una questione tra me e Mr. Occhi di Ferro. Anche se non lo voglio rivedere più.
Gli ho permesso di avermi per una notte e un mattino. Mi ha schiacciato come uno scarafaggio.
Per l'amor di Dio, sono un uomo libero con dei diritti, cazzo! Ho la mia libertà. E anche i miei doveri...
Rose è un mio dovere. E anche Londra.
Devo concentrarmi sui miei obbiettivi e ignorare l'accaduto con quel maniaco. Questa volta, veramente: se osa di nuovo toccarmi...
-Louis!-
Scatto con la testa in alto e noto che Lacy è rossa dalla rabbia in viso. -Ci stai ascoltando?! Cos'è questa storia del lavoro? Non ci hai neanche detto com'è andata l'intervista.-
-Be', posso solo dirvi che è molto riservato. Per quanto riguarda il lavoro, ha voluto sapere qualcosa in più su di me dopo l'intervista e gli ho detto che a causa del matrimonio con Rose non sto cercando lavoro. Lui mi ha proposto di fargli da personal trainer.-
-Gli hai detto che fai boxe?- mi domanda Niall, aprendo bocca per la prima volta e piegando leggermente la testa. Annusico, prima di avere un illuminazione e scattare in piedi: -Dovete andarvene. Rose viene qui per pranzo e devo ancora preparare l'anatra.- li avverto, camminando velocemente verso la cucina.
Dietro di me, sento i loro passi e so che mi stanno seguendo.
-Starai scherzando, spero! Di nuovo quell'oca isterica?!- sento urlare Niall, mentre apro il frigorifero e prendo la carne e le verdure.
-Quell'oca isterica, come la chiami tu, è la mia futura moglie. Gradirei la rispettassi.- lo riprendo, tagliando a fette il pomodoro per l'insalata che userò come contorno.
-Perché noi dovremmo rispettarla quando lei non lo fa? Praticamente, ci sbatte fuori da casa nostra ogni volta che viene qua... e siamo appena tornati dall'aeroporto!- mi fa notare Lacy, poggiando le mani sui fianchi.
Scuoto la testa e mi fermo dal cucinare, per poterli guardare entrambi supplichevole: -Ragazzi, ve ne prego. Vi prometto che le parlerò di questa cosa, ma, solo per oggi, potreste fare come vi ho chiesto?- cerco di fare la mia miglior espressione da cucciolo bastonato e prego che in futuro mi perdonino.
Lacy ringhia di frustrazione e Niall scuote lentamente la testa, rassegnato. -Va bene.- sbotta rassegnata lei. -Chiamo mio fratello e ci faccio ospitare per pranzo.- dice poi, tirando fuori il cellulare dalla tasca dei pantaloni.
Lacy ha un fratello maggiore, Jordan. È sposato e ha dei figli, spesso ospita Lacy e Niall a causa di Rose e ogni volta, proprio come adesso, sono seriamente dispiaciuto.
Poco dopo, sono da solo in casa, la tavola è apparecchiata e il pranzo è praticamente pronto.
Sto sudando come non mai, faccio avanti e indietro per il salone, aspettando che la mia ragazza arrivi.
Temo seriamente che possa capire anche da un solo mio sguardo, una mia frase sbagliata o un mio gesto che l'ho tradita. Che sono stato a letto con un' altra persona, che ho goduto come non ho mai fatto con lei...
Sono una persona orribile.
Tiro un respiro profondo per cercare di calmarmi, quando il mio cellulare squilla sul divano. Mi avvicino e pregò che sia Rose, che mi dica che ha un imprevisto e che perciò non può venire.
Ma sento la tristezza invadermi quando le mie speranze scompaiono nel vedere che non è lei e aggrotto la fronte alla vista del numero sconosciuto.
-Pronto?-
-Salve, Mr. Tomlinson. Si ricorda di me? Sono Bailey, la stagista di Mr. Styles. Lei...- non la lascio neanche finire di parlare e le attacco il telefono in faccia. Butto il cellulare su un cuscino della poltrona e sento i brividi scorrermi velocemente e per qualche secondo in tutto il corpo.
Ha veramente avuto il coraggio di farmi chiamare dalla sua stagista?
Sgrano gli occhi e cado di botto a sedere sul divano, mentre i miei occhi tentennano nel guardare il mio cellulare.
Ora che ci penso, come ha fatto ad avere il mio numero?
Maniaco. Stalker. Hacker.
Stringo i pugni con forza.
È ufficiale, questo è troppo.
Mi alzo con decisione e vado in camera mia, salendo le scale con i piedi di piombo.
Mi ha preso senza il mio permesso, mi ha praticamente tenuto prigioniero per una notte da lui e ha anche il mio numero senza che io gliel'abbia dato.
Mr. Occhi di Ferro mi ha fatto proprio incazzare.
Accendo il mio computer una volta che sono arrivato davanti alla mia scrivania e, con una furia ceca negli occhi, cancello ogni ricerca che ho fatto su di lui... anche l'intervista.
Lui ce l'ha fatta da solo, questo mi aveva detto il giorno del nostro incontro. Perché non posso riuscirci anche io?
Respiro con l'affanno una volta finito. Mi sento libero, ma anche vuoto.
Ho fatto bene?
Ho esagerato?
In fondo, era solo una ricerca per migliorare.
Sì, ma quell'uomo è un maniaco del sesso. Non va affatto bene l'aver tentennato sul tasto "cancella".
Caro Mr. Occhi di Ferro, il muro tra di noi si è appena rialzato ed è più solido che mai.
Sobbalzo al suono del campanello e corro di sotto. Apro la porta a Rose, la quale non mi saluta neanche e mi molla la sua giacca fra le braccia. -Spero per te che sia tutto digeribile, non voglio stare male prima delle nozze e neanche durante.- mi avverte, dirigendosi verso la cucina.
Deglutisco un boccone amaro e le appendo la giacca all'appendiabiti, quando sento il cellulare squillare di nuovo.
Guardo con la coda dell'occhio Rose e noto che non mi sta minimamente calcolando, troppo occupata ad accendere la televisione. Prendo il cellulare e noto che mi è arrivato un messaggio.
È un numero sconosciuto.
"Vorrei una spiegazione per il suo comportamento, Mr. Tomlinson. Non l'ho fatta sentire a proprio agio? Oppure è proprio perché si è sentito troppo a suo agio?
H.S.".
Merda!
Sgrano gli occhi e le mie mani tremano. I miei occhi passano velocemente su Rose, che continua a far finta che io non esista e mi decido a rispondergli:
"Non ho sentito un bel niente! Le ho detto che non voglio lavorare per lei, quindi direi che ogni rapporto tra di noi è ufficialmente chiuso!".
"Non mi ha ancora detto che cosa ne pensa dell'altra mia proposta...".
"Se lo può anche scordare! Sono fidanzato e rispetto la mia donna. Non intendo far parte del suo stupido gioco erotico!".
"Se davvero lei rispettasse la sua donna, non avrebbe gridato come se fosse in calore per me, non avrebbe amato il calore e la durezza del mio cazzo dentro di lei e non le sarebbe piaciuta la sensazione del sentire il mio sperma bollente riempirla...".
Cristo Santissimo!
Gemo leggermente di dolore e di piacere a causa del cazzo che mi è diventato duro in un secondo.
Mio Dio, ma come riesce a ridurmi in poltiglia anche solo attraverso il telefono?!
Mi tengo allo schienale della poltrona e mi ci appoggio leggermente.
Questo bastardo vuole la guerra...
Alzo la testa e fisso Rose, tutta concentrata su un programma di svendita online.
... e allora che guerra sia!
Lancio il cellulare sul divano, facendolo rimbalzare, e cammino deciso verso di lei.
-Hai fame o puoi aspettare?- le domando, non appena le sono di fronte.
-Non molta... puoi spostarti? Non riesco a vedere.- mi domanda, allungando il collo come una gallina.
Le prendo il telecomando e spengo la TV, ignorando le sue continue lamentele. La porto contro di me per i fianchi e la bacio, con foga e rabbia, quasi distruggendo le nostre labbra, le une contro le altre. Lei ricambia e intreccio le nostre lingue.
Voglio che sparisca dalla mia testa. Che capisca che dopo soli pochi incontri non può fare di me ciò che vuole come se fossi un oggetto. Che capisca che non sono suo.
Sollevo Rose per le gambe, che lega intorno alla mia vita, e la porto in camera mia.
Senza rimpianti e pronto a ignorare tutto, fregandomene del cellulare che continua a squillare.

One Hundred's TrilogyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora