Capitolo 2

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Mi sistemo allo specchio la maglietta bianca a maniche corte e ci metto sopra la mia elegante giacca color blu scuro. Con le dita mi aggiusto l' acconciatura e prendo un bel respiro.
Sono dietro le quinte di uno studio televisivo e tra poco mi intervisteranno, con tanto di domande da parte del pubblico. Mentirei se non ammettessi che sto letteralmente morendo di paura.
Calmati, respira. L' hai già fatto altre volte, non è nulla di complicato. Sorridi, rispondi alle domande e non balbettare. Semplice.
-Mr. Tomlinson?- mi chiama una voce dalla porta del mio camerino provvisorio e vedo Carl, uno dei cameraman. -In onda tra cinque minuti.-
-Grazie, arrivo subito.- sorrido cordiale, venendo lasciato poi di nuovo da solo. Mi controllo per l' ennesima volta da qualunque parte e, una volta accertatomi che sono presentabile, esco per avvicinarmi al tendone dalla quale dovrò passare per farmi vedere dal pubblico.
-Ok, ok, ok, coraggio Louis, ce la puoi fare...- dico sottovoce per infondermi coraggio e di colpo rabbrividisco, sentendo delle labbra poggiarsi sul mio collo scoperto. Sorrido nel riconoscere il profumo della colonia d' uomo e mi volto verso Mr. Occhi di Ferro, elegante come al solito e solare.
-E questo per che cos' era?- arcuo un sopracciglio, divertito.
Fa spallucce. -Niente, ti amo.- e mi fa commuovere il fatto che me lo dica con così tanta semplicità. -Andrà tutto bene, vedrai.-
-Lo spero.-
-Comunque vada, io sarò sempre di fronte a te: dietro alla conduttrice e alle telecamere, in modo che possa vedermi solo tu. Ogni volta che ti sentirai mancare, guardami e io ti farò stare bene, te lo prometto.- parla con dolcezza e mi fissa negli occhi con complicità. Mi fido di lui, so che potrà aiutarmi. -Sorridimi, Mr. Tomlinson.-
Obbedisco, venendo attaccato mentalmente da tanti ricordi in cui mi ha detto questa frase e mi ha sempre fatto stare bene.
-Va bene, in onda tra cinque, quattro, tre...- urla uno della regia passandoci vicino, causandomi solo un probabile infarto. Ci siamo.
-Pronto, Mr. Tomlinson?- ghigna Harry, rifilandomi un' occhiata giocosa.
-Sono nato pronto, Mr. Styles.- gli risponde per le rime.
Mi bacia in fretta il palmo della mano, -Si va in scena.- sussurra emozionato e si allontana di corsa da me per andare dall' altra parte dello studio, in modo da potermi guardare tutto il tempo come da promesso.
Sento la sigla di apertura del talk show, accompagnata dagli applausi delle persone che sono in studio e assisteranno alla mia intervista dal vivo. Dio, ti prego, niente domande inopportune o momenti imbarazzanti. È una delle serie della NBC, se faccio un casino con loro sarò segnato per tutta la vita!
-Buonasera, signore e signori. Benvenuti a una nuova puntata di Kiss & Talk!- sento la conduttrice accogliere il pubblico e sbircio attraverso la tenda rossa di seta che mi nasconde da occhi indiscreti. La donna è in piedi e manda baci alla gente che l' acclama, dietro di lei vi sono due poltrone piccole con un tavolino di vetro in mezzo e ancora più alle sue spalle un enorme schermo dalla quale spesso mostrano delle immagini.
Ho visto alcune puntate per vedere, più o meno, come funziona qui perciò in teoria non ho nulla di cui preoccuparmi. So che non mi faranno fare nulla di eccessivo.
-Sono Shonda Hobbes e starò con voi per tutta la sera con i nostri svariati ospiti!- sorride smaliante alle telecamere, scatenando un altro applauso generale. I capelli scuri come piume di corvo sono ondulati, corti e le punte bionde le accarezzano le spalle coperte, gli occhi di un nero incredibilmente acceso illuminano la sala e la sua pelle di colore si mostra giovane, pare sprizzare gioia da tutti i pori. È giovane, avrà tra i trenta e i trentacinque anni. -Con noi oggi c'è una persona molto speciale. È stato oggetto di chiacchiere tra i giornalisti e i paparazzi negli ultimi due anni e stasera ci parla del suo primo libro che, non solo ha riscosso un meritato successo mondiale, ma è anche stato nominato fra i dieci romanzi finalisti del National Book Award per la categoria fiction di quest' anno!- annuncia e il mio ego esulta nel udire l' entusiasmo del pubblico.
Wow, sono davvero così apprezzato?
Mi scappa una risatina, Harry aveva ragione.
Shonda Hobbes si sposta per far inquadrare lo schermo alla telecamera e appaiono in ordine le tre immagini dei personaggi principali del mio libro, raffigurati da degli attori prestavolto. -Il creatore di Brett Gilmore, Alexis Brooks e Xavier Terry.- le urla eccitate aumentano all' ultimo nome. La donna si rivolge ancora una volta agli spettatori: -Amici che ci seguite da casa e da qui, ecco a voi lo scrittore del romanzo "Unapologetic", Louis William Tomlinson!-
Ora svengo, aiuto!
Esco con passo deciso e sorrido, salutando la folla che grida entusiasta e le telecamere. Ho paura e sono nervoso, non mi sento quasi più il cuore... Bacio sulle guance Shonda, come richiesto dal programma, e mi accomodo sulla poltrona di fronte alla sua. Si allontana un secondo per prendere una copia del mio libro, mentre io mi sfrego i palmi sudati delle mani sui pantaloni.
Cazzo, adesso dico qualcosa di stupido e mi segno per tutta la vita! Non ho fatto altro che ridere come un pazzo in auto con Harry, quando stavamo arrivando qui. E se rido di nuovo e non la smetto più? E se perdo i sensi in diretta?
Alzo di istinto lo sguardo e lo vedo, il mio amore, che mi sorride con fierezza e fiducia.
Continua a guardarmi in quel modo, tesoro. Perché quegli occhi che un tempo mi mettavano in soggezione, oggi mi infondono coraggio.
-Benvenuto e grazie di essere qui.-
-Grazie a voi.- sorrido cordiale, il microfono sulla mia maglietta fa eccheggiare la mia voce nello studio.
-Dunque, partiamo dal fatto che "Unapologetic" significa praticamente "niente colpa per i propri peccati". Non ti chiederò perché l' hai scelta come titolo, io stessa ho letto il libro e ho potuto constatare che ci sono svariati peccati, religiosi e non, nel racconto ma quello più importante e sul quale si basa la storia è il tradimento, quello di Alexis nei confronti di Brett con Xavier. Ho ragione?-
Mi mordo il labbro e deglutisco, devo convincermi che questa è solo una conversazione qualsiasi. -Esatto.-
-Come ti è venuta quest' idea? Vi sono svariati fatti che hanno conquistato il cuore dei tuoi lettori, fatti che vengono commentati e giudicati addirittura su internet: Alexis e Xavier che fanno l' amore durante il tramonto, il loro viaggio in Europa, la scoperta della moglie segreta di Xavier...- Shonda si esprime con entusiasmo, accompagnata dalle grida tifose del pubblico. Capisco dagli acuti che sono più che altro femmine, giovani femmine. Lancio uno sguardo d' intesa a Mr. Occhi di Ferro.
Eh, già. Chissà come mi è venuta in mente.
-Diciamo che come ogni mago ha i suoi trucchi, ogni scrittore ha i suoi segreti.- confido più rilassato, ma mi irrigidisco quando sento dei fischi espliciti. Ops. Ho sbagliato risposta?
Diamine.
-Comunque sì, vi sono molteplici peccati.- mi affretto a recuperare, -Come il tradimento, le menzogne, gli inganni, il non saper... perdonare...- la mia voce si affievolisce e mi blocco all' improvviso.
Ma cosa...? No...
C'è una ragazza tra le persone, seduta, dai lunghi capelli rossi e gli occhi verdi. Ha la mia età, se non più piccola.
Impossibile.
Sbatto le palpebre, -Grace...- mi scappa un sussurro. Serro gli occhi e sospiro, tutto questo velocemente.
Non è lei. È morta. Non è lei.
E quando torno a guardarla mi accorgo che è vero, non è lei. È solo una ragazza che le assomiglia. La sedicesima che le assomiglia.
-Scusatemi.- spezzo il silenzio e mi passo la lingua sulle labbra secche. Fisso per qualche secondo Harry, posso dire che è rabbrividito anche lui. -Dicevo... sì. Sì, vi sono tante colpe nella storia.-
Shonda annuisce, -Grazie, Louis. Qualche domanda dal pubblico?-
Si alzano una decina di mani.
Oh oh. Non mi piace.
-Prego, quinta fila, giacca bordeaux.- dà la parola la conduttrice e una ragazza si alza in piedi, prendendo il microfono azionato da sotto la sua sedia. -Ciao, buonasera.- sorride agitata e mi fa cenno con la mano, -Piacere, sono Martha e amo il suo libro, Mr. Tomlinson! La mia domanda è, dato che il primo si è concluso con un finale aperto, ci sarà un sequel?-
La frase viene seguita da delle urla sovraeccitate.
-Oh! A quanto pare se lo chiedevano tutti. Detto tra noi, pure io!- mi fa l'occhiolino Shonda, ridacchiando. La imito spontaneamente. -Puoi rispondere a questa domanda?-
-Certo. E sì, ho già in mente il sequel. Anzi, pubblicherò l' inizio online per dare un assaggio ai miei lettori.- la mia risposta fa aumentare la gioia del pubblico, però io sto guardando un amorevole riccio con gli occhi verdi. Mmh, forse so già cosa accadrà nel prossimo libro.
-Seconda fila, lì in fondo.-
Un uomo sulla quarantina si alza, i corti ricci sale e pepe e la pancia da birra, coperta da una camicia verde e rossa stile scozzese. -Poco fa lei ha detto il nome "Grace", Mr. Tomlinson. Se posso, chi è costei?-
Mi paralizzo.
No... cazzo, no.
-Spiacente, ma Louis può rispondere a domande che riguardano solo il suo libro. Prossimo?- mi salva Shonda e la ringrazio mentalmente col cuore, -Il signore con il cappello dei Mets.-
-Gli eventi della tua storia sono, in qualche modo, ispirati alla tua vita?-
Annuisco, -La maggior parte sì.- mi nasce un sorriso. Sento intanto il collo bruciarmi per via di uno sguardo silenzioso, so che è l' uomo della domanda su Grace.
-Harry Styles è qui con lei?-
Smetto di respirare e fisso la donna che ha parlato. La sua frase ha creato un brusio generale, posso anche sentire il rumore di una telecamera che mi mette a fuoco.
-Come ho già detto, Louis non...-
-Che ha detto, scusi?- interrompo Shonda e mi rivolgo a colei che ha aperto bocca con poca educazione. Sento un prurito insopportabile in tutto il corpo, detesto quando lo mettono in mezzo.
-Ho chiesto se Harry Styles è qui con lei.- ripete senza peli sulla lingua, mi squadra con sfida. Ha un' aria familiare...
-Signora, l' avverto, se continua sarò costretta a farla portare via.- quella di Shonda è quasi una minaccia.
-Pensa di essere lei la causa del suo divorzio con Jasper Rasteece?-
Come?!
-No, per niente, come può chiedermi una cosa del genere?!- sbotto frastornato, lasciando Shonda a bocca aperta. La platea comincia a bisbigliare.
-Styles lascia il suo attuale marito per lei, successivamente il mondo crolla: lei viene rapito, la sua madre adottiva uccide suo figlio e poi scompare nel nulla, seguita da Rasteece. Come me lo spiega? E come siete collegati lei, Styles ed Andy Rasteece?-
Andy?
Raggelo. Come fa ad avere tutte queste informazioni?
-Aspetti... io so chi è lei, lavora al Wall Street Journal!- esclama sorpresa la conduttrice al mio fianco, provocando il caos nello studio e il panico nella mia testa.
Porca puttana, no, no, no...
-Mandate la pubblicità!-
-Sicurezza!-
-Chi ha fatto entrare la stampa?!-
Tutto si svolge troppo in fretta, so solo che in poco tempo mi ritrovo di nuovo dietro le quinte del talk show e con Mr. Occhi di Ferro che mi tiene per le spalle. -Ehi, va tutto bene, sono qui. Piccolo, mi dispiace, ti giuro che farò licenziare chiunque li abbia fatti passare. Non piangere...-
Che?
Mi tocco di sfuggita gli occhi, sono bagnati. Mannaggia.
-Sapevano di Andy, come facevano a sapere di Andy? E cosa sapranno su Grace?-
-Non lo so, non lo capisco, tutto questo non ha senso! Ti assicuro, Louis, sono scioccato quanto te.-
-Louis, Harry.- ci raggiunge Shonda interrompendoci, spostando una tenda. Si sfrega le mani, è preoccupata e leggermente tremante. -Sono così dispiaciuta, se solo lo avessi saputo...-
-Ma ti pare, Shonda.- dice gentilmente il riccio, facendole intendere che va tutto bene. -Ormai sappiamo come funziona, non devi preoccuparti.-
-Non è andata come speravo, vi chiedo ancora scusa.- ci congeda e torna in studio, in mezzo a tutto il vociferare.
Mi stringo al mio compagno, lasciando andare un sospiro tremolante. Va bene, non è niente. Posso farcela, è già successo... non è nulla.
È qualcosa invece.
Respingo questo pensiero. Invece è una cavolata. Sono solo voci, cazzo! Devo lasciar andare, devo fregarmene, eppure non ci riesco...
Per Harry. Devo farlo per Harry.
-Puoi portarmi a casa?- soffio tra le sue braccia, lasciandomi coccolare da lui. Annuisce, -D'accordo. Andiamo.- mi bacia sulla fronte e mi mette un braccio intorno alle spalle, togliendomi pian piano il microfono spento. Mi porta al parcheggio, dove ci aspetta Hearl e per la seconda volta affronto i giornalisti che mi vengono addosso con migliaia di domande assurde e dolorose.
-Ci penso io, entrate.- esce dai sedili posteriori Bailey, lasciando lo sportello aperto per noi due e lasciandoci passare. Ci chiudiamo dentro e da dietro i finestrini oscurati vedo l' avvocato parlare e rispondere alle domande dei paparazzi.
Stringo i pugni. Porca miseria, tutti i giorni questa pagliacciata... Voglio colpire qualcuno, sento che devo colpire qualcuno o qualcosa.
-Andrà meglio la prossima volta.-
-Lo dici sempre.- scuoto la testa, poggiandola poi sulla mano. -Lo dici a ogni intervista, te ne sei accorto? Finisce sempre in due modi: o parlo di te o i giornalisti mi saltano alla gola.-
-Mica è colpa mia!-
-Cercano te, Harry. In un modo o nell' altro, si parla sempre di te. Mi stai oscurando, non riesco a dare la degna pubblicità al mio libro e neanche a farmi strada da solo.-
-Sbaglio o hai pubblicato da solo il tuo libro?- mi riprende e Bailey entra, mettendosi al fianco del suo capo. -Accettalo, Louis, siamo entrambi molto conosciuti, vogliono tutti e due! Sapevi che sarebbe successo anche prima di pubblicare con la casa editrice, quando già stavi con me, sapevi le conseguenze del mio mondo!-
-Be', il tuo mondo mi sta uccidendo!- esplodo, fronteggiandolo a muso duro. La tensione regna tra noi assieme al silenzio e noto Bailey farsi piccola nell' angolo. Sono furioso, è vero, ma mentirei se dicessi che la malinconia negli occhi di Harry non mi fa soffrire. Ho detto una cosa perfida, tuttavia è la verità.
Che serata...
Spostiamo entrambi lo sguardo e io mi perdo nel paesaggio di fuori.

One Hundred's TrilogyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora