Continuo a far saltellare la mia gamba, mentre prendo appunti durante la lezione di Filosofia.
Suona, maledetta campanella, suona!
Le mie preghiere vengono ascoltate e mi piombo fuori dall'aula, quasi correndo nel raggiungere il mio armadietto. Avevo bisogno di respirare.
Dopo il mattino passato con Mr. Occhi di Ferro e il pranzo con Rose, sono a pezzi. Le lezioni sono più pesanti del solito.
Davvero vuole venire con me al Lion stasera?! Sento i brividi attraversarmi il corpo al solo pensiero di vedere quei due vicini, o peggio: che parlano di me.
Mi sale quasi il pranzo all'idea che devo fare altri due anni di college prima di poter andare a Londra. Come se non bastasse, se non continuo il mio romanzo, come posso risultare interessante all'università inglese?
-Bonjour, Louis.-
Mi volto e sorrido in risposta a quello di Jullienne, una studentessa della Francia che ha vinto una borsa di studio per venire a studiare da noi per quest'anno.
-Bonjour.- rispondo a mia volta, prendendo la mia cartella e chiudendo l'anta.
Mi dirigo verso il giardino della scuola, dove mi aspettano Niall e Lacy, seguito da Jullienne. -Tu ci sarai alla festa del mio compleanno, oui? Puoi portare chi vuoi. Sarà in stile "Francia anni '20".- mi cammina a fianco, parlando con il suo accento che trovo da sempre sia buffo che adorabile.
-Certo che verrò.-
-C'est magnifique! Ti manderò un messaggio con il nome e la via del pub in cui lo organizzerò... Bonjour, mes amis.- saluta raggiante i miei coinquilini, sedendosi come me al tavolo di legno che i due cugini erano riusciti a prendere.
-Bonjour, mademoiselle.- la saluta Niall in modo lascivo.
-Uh, très bien, Niall.-
-Oh, sì, parlami ancora, mia stupenda...-
-Niall!- lo riprendo assieme a Lacy.
Il suo filtro cervello/bocca va momentaneamente in stand-by quando vede Jullienne. E, ogni volta, o io o la cugina evitiamo che dica cose irreparabili.
Mi lascio andare ad una risata, quando il mio telefono vibra.
È lui. Un suo messaggio.
Devo essere stato un nazista nella mia vita passata per meritarmi tutto questo tormento.
"Continui pure a ignorarmi, Mr. Tomlinson. Ma so perfettamente che il suo corpo percepisce ancora la mia presenza al suo interno".
Sgrano gli occhi. Che cazzo...?
Mi guardo attorno, come se lui mi stia seguendo.
Deglutisco pesantemente. Quel bastardo mi sta pedinando?
-Lou?-
Mi volto e guardo confuso Lacy. -Stai bene?- piega la testa di lato, scrutandomi.
-Ehm... sì! Certo.- mento e mi alzo in piedi. Sento il bisogno di allontanarmi. -Vado a scopa-spazzare! Spazzare l'aula di... Chimica. Oggi tocca a me.- ed ecco un'altra balla da aggiungere alla mia lista.
Cammino a passo svelto e il mio sguardo va veloce verso ogni possibile nascondiglio, verso ogni faccia nei paraggi, che potrebbe fissarmi per conto suo.
Dio, quello stronzo mi ha fatto diventare pure paranoico.
Sedici ore.
Eccolo, il tempo che ho passato con lui.
Sedici ore, neanche un giorno.
Sedici. Fottutissime. Ore.
Eppure mi ha fatto comunque diventare per metà pazzo.
Non dovevo fare sesso con lui, non dovevo tradire Rose! Dovevo rimanere sulla mia strada ma, a quanto pare, la mia misera Chevrolet si è scontrata con la sua Porsche il giorno in cui ho avuto la splendida idea di intervistarlo.
Bravissimo, Louis, complimenti!
Questa è tutta colpa tua.
Salgo le scale ed entro nel primo bagno per maschi disponibile. Butto la mia cartella a terra e mi passo più volte l'acqua fredda sul viso.
Devo tornare coi piedi per terra, ciò che sto facendo è sbagliato.
Neanche da adolescente ero confuso sulla mia sessualità e adesso, per via di un paio di occhi verdi roventi e profondi, sto mandando a puttane la mia vita e il mio futuro!
-Porca puttana...- borbotto contro la ceramica del lavandino, la testa abbandonata in avanti e le mani in appoggio agli angoli.
Prendo un respiro profondo e mi rimetto dritto, fissando lo specchio.
Ed è un attimo.
È lui. È lì.
Dietro di me.
Mi fissa.
-Cristo!- grido, voltandomi di scatto, trovandomi davanti però un ragazzo che non conosco.
È alto, è riccio, ma non è lui.
Grazie a Dio.
-Amico, che ti prende?- mi guarda come se fossi fuori di testa.
Forse lo sono. Forse Mr. Occhi di Ferro mi ci ha fatto diventare.
Raccolgo le mie cose e corro via. Altro che una rinfrescata, ho bisogno di uscire da qui.
Corro, sempre più velocemente. So che non è qui, lo sentirei, allora perché mi sembra che mi stia rincorrendo?
Che stia cercando in ogni modo di mettermi all'angolo e di intrappolarmi?
Vado oltre i cancelli del college e mi appoggio ad essi, prendendo tutta l'aria possibile, come se l'ossigeno sulla Terra stesse per scomparire da un momento all'altro.
Mi viene voglia di sbattere la testa da qualche parte e procurarmi un'amnesia.
Mi porto le mani tra i capelli e me li tiro leggermente. Mi viene da piangere. È troppo, per lui, dimenticarmi?
Sto per calmarmi, quando sento un attacco di panico salirmi dritto dal petto.
C'è una limousine nera di fronte ai parcheggi e un uomo al fianco di essa. È Hearl. La schiena dritta, le mani dietro la schiena. Mi sta guardando da lontano.
Ne sono certo: mi sta aspettando.
-Cazzo...- sbotto a bassa voce, muovendomi con ansia da una parte all'altra, dondolando sui piedi.
Merda, è veramente uno stalker a questo punto.
Proprio in questo momento, il mio cellulare squilla ed è all'ora che esplodo. Prendo il telefono e rispondo malamente: -Sentimi un po', testa di cazzo, se mi hai scambiato per una puttana senza sentimenti, materia grigia o una vita privata, hai sbagliato uomo etero da volerti fottere per soddisfare la tua insulsa fantasia erotica perversa!- devo riprendere fiato, dopo aver praticamente urlato ciò che penso su di lui.
Ma la risposta che ricevo, non è di chi mi aspettavo.
-Vada con Hearl, Mr. Tomlinson.-
Mi irriggidisco e aggrotto la fronte. -Bailey?- domando, tornando a guardare l'autista. Oramai so riconoscere la voce di una delle "ragazze-robot".
-Mr. Styles vuole parlare con lei.- la sua voce sembra meno cordiale delle altre volte.
-Dica a Mr. Styles di andare a farsi fottere.-
-È parecchio arrabbiato con lei. I motivi di ciò, naturalmente, mi sono sconosciuti, ma le assicuro che non è mai un bene quando Harry Styles si arrabbia.-
Comincio a preoccuparmi. Mi è sembrata umana per la prima volta.
-Le consiglio vivamente di non farlo infuriare ancora di più con un atteggiamento inadeguato. Mi ha detto di darle due opzioni: risponda alla sue telefonate oppure vada con Hearl.-
Faccio schioccare la lingua contro il palato e ghigno leggermente.
Ma certo... l'ultimatum.
-Comunichi da parte mia, a Mr. Styles, che non farò nessuna delle due cose. Perché tanto mi vedrà stasera, al Lion... e non sarò da solo.- ovviamente, il mio è un gesto di sfida.
Le chiudo la chiamata in faccia, mostro il medio a Hearl e torno dentro al college.
Magari, far incontrare i miei due amanti, non è una cattiva idea.
Mr. Occhi di Ferro dovrà rendersi conto di quello che sta facendo con me, trovandosi faccia a faccia con la realtà.
Ossia, la mia fidanzata.
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One Hundred's Trilogy
Fanfiction🔴🔞 Raccolta della One Hundred's Trilogy: • One Hundred Kinds of Styles. • One Thousand Tears of Styles. • One Million Kisses of Styles. @uncoverdlouis: "È una morte lenta, bellissima e dolorosa questa fanfiction". @_ilary-: "La sto rileggendo. Non...