Capitolo 33

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-Come va, al momento?-
-Piuttosto bene, direi.- sorrido verso lo schermo del telefono, dove le immagini delle sorelle Hanson e di Niall mi fissano con curiosità.
-Il mare? È bello?- mi chiede Mary, tentando di farsi spazio tra la sorella e il cugino verso il telefono di quest' ultimo. -Oh, sì...- annuisco, prima che il mio sguardo venga catturato da un' immagine molto gradita dal mio io interiore: Mr. Occhi di Ferro sta uscendo dalla piscina, i muscoli sono ricoperti di gocce d'acqua e la pelle è bagnata. Porta i capelli bagnati indietro con le mani, risaltando i bicipiti e i pettorali allenati. Il costume nero risalta molto bene le sue gambe possenti e snelle.
-Spettacolare.- sospiro sognante, ma i tre credono che io mi stia rivolgendo al mare, il quale, al momento, per me è insignificante.
-Ehi, Louis? Sicuro che sia un viaggio di lavoro? Ti vedo parecchio abbronzato...- Niall fa scattare il muscolo sotto l'occhio, sorpreso, e mi indica, subito rimproverato per impedire la visuale alle ragazze. Cavolo, se n'è accorto nonostante l'ombrellone di paglia sopra di me.
-Lascialo stare, è normale che si diverta.- gli dà una leggera spinta Lacy, prima di sorridermi dolcemente: -Non temere, Louis, meriti tutto lo svago possibile; sai, sei la persona più stressata che io conosca.-
-Oh, grazie.- ridacchio, fingendomi offeso e abbassando di poco gli occhiali da sole dal naso. -Come sta Rose?-
-Sta bene, spesso viene qui per prendere i fogli che le hai lasciato.- mi risponde Mary e specifica subito alla mia faccia sospettosa: -Il tuo discorso per il matrimonio, ciò che desideri che ci sia... ha detto che ci avrebbero pensato i suoi genitori a tenere tutto al sicuro.-
Oh.
-Sapete per caso se i miei futuri suoceri sono già in città?- e anche se sto sorridendo, loro riconoscono l'ansia nella mia voce.
-Ehm... be', Mr. O'Donnell è arrivato giusto ieri, mentre Mrs. O'Donnell è partita da poco. O almeno, è quello che ci ha detto la loro "amatissima" figliola.- ridacchia fintamente Niall, scuotendo la testa in modo infantile. -Comunque, Rose ci ha confessato che loro preferiscono parlarti di persona una volta che sarà tutto pronto e... vogliono parlarti insieme.-
Le sopracciglia mi si alzano così tanto che sono certo siano scomparse sotto il ciuffo di capelli e sgrano gli occhi all'inverosimile. Per poco e non mi casca il telefono nell'acqua dalla sorpresa.
Oh, Santa Maria...
Individualmente, Craig e Tara O'Donnell fanno parte della classifica di "peggiori esseri umani esistenti al mondo", in grado di metterti alle strette e di portarti dalla loro parte anche con la forza, se necessario, ma insieme... Dio salvi la regina! Ero stato quasi grato, il penultimo anno di liceo, quando Rose mi disse che stavano divorziando.
Speravo di parlare a turno con loro per quanto riguarda il matrimonio, non mi aspettavo di certo una riunione di famiglia!
-Qualcuno mi salvi...- sbuffo pesantemente, prima di accorgermi della scena che si sta svolgendo praticamente sotto il mio naso.
Oh, mamma mia...
Mi porto una mano alla bocca e rido.
Ma che diavolo...?!
Mr. Occhi di Ferro si è improvvisato "animatore" e sta giocando con i bimbetti del Blue Club nella piscina, facendoli saltare uno alla volta dalle sue spalle o dalle sue gambe.
Che scena tenera...
-Louis, ci sei?-
La voce di Lacy mi fa quasi perdere per la seconda volta la presa sul telefono e fisso i miei amici con un leggero imbarazzo. -Eh, sì. Sì, ci sono. Scusatemi, ma devo andare. Altri cinque giorni di paradiso! A presto.-
-Ciao, Louis!-
-Divertiti!-
-La prossima volta, nascondimi in una valigia: voglio venire con te!-
Rido divertito e chiudo la chiamata, riponendo il telefono in tasca e prendendo il libro tascabile che mi ha regalato Jasmine. È molto avvincente, ti cattura già dalle prime parole e il personaggio principale ha così tante caratteristiche diverse che chiunque potrebbe dire che lo rappresenta. Questo ragazzo non ha avuto vita facile, ha lottato costantemente in gran parte della sua vita e, adesso che ha un attimo di pace, si sente intrappolato nella propria mente a causa dei mille pensieri che l'affollano: non sa chi è, non sa cosa vuole, non sa cosa farà né dove andrà. Il suo futuro è tutto un viaggio.
-Señor Tomlinson?-
Volto la testa e faccio un cenno alla cameriera, in modo che lasci i nostri cocktail sul tavolo. -Muchas gracias.-
-De nada.- mi fa un'occhiolino e torna verso il bar. Meno male che Mr. Occhi di Ferro mi ha insegnato lo stretto indispensabile dello spagnolo.
Velocemente, dò un'occhiata alla ragazza: pelle olivastra, capelli e occhi neri, labbra carnose, un culo piccolo e rotondo... carina, sexy, ma il mio amichetto laggiù si è rimesso a dormire subito dopo la visione dell' adone bastardo di mia conoscenza. È da un po' che controllo le mie reazioni corporali con le femmine perché, davvero, Mr. Occhi di Ferro mi sta mettendo in seria difficoltà. Al momento, sono sul quattro a uno per il riccio.
Mi avvicino con la sedia al tavolo e prendo un sorso del mio cocktail all' ananas, tenendo il libro con una mano. E, sperando che il riccio non mi veda, sento velocemente anche la sua bevanda. Pessima mossa, dato che mi ritrovo a fare una faccia schifata e a pulirmi la bocca con la bottiglietta d'acqua che mi porto sempre dietro nel mio zaino.
Vodka alla liquirizia. Dovevo aspettarmelo.
Lo ammetto, non sono un tipo assai goloso in fatto di cibo, ma mi piace provare. Mr. Occhi di Ferro l'ha capito e sembra volermi punire ogni volta che gli rubo da mangiare o da bere. Tipo adesso: sa che detesto la liquirizia nera. E anche il tonno. Questo lo abbiamo ripetuto in modo "non verbalmente" oggi a pranzo.
-Ladruncolo d'una piccola peste.-
Sobbalzo per la sorpresa e mi volto di scatto. Mr. Occhi di Ferro mi fissa divertito, le braccia conserte al petto che risaltono ogni sua perfezione, bagnata dall'acqua fresca.
Dio, abbi pietà, che ho fatto di male?
-Non so a cosa tu ti stai riferendo.- dico orgoglioso, rimettendo via il libro e bevendo il mio di cocktail. Già, molto meglio adesso.
Scuote la testa, rassegnato, e si siede di fronte a me. -Come desideri. Con chi parlavi, prima?-
-I miei coinquilini. Ci sono stati dei risvolti in città, per me.-
-Ossia?- arcua in modo sexy un sopracciglio, continuando a sorridere ed io so che me lo sta facendo apposta.
Vaffanculo, cinque a uno, stronzo!
-I miei futuri suoceri sono praticamente già a New York.-
E addio alla mia personale meraviglia del mondo: ha smesso di sorridere.
-Immagino allora che siano "adorabili" almeno quanto la loro figlia egoista e viziata.-
-Ah ah! Primo desiderio, rimembri?- gli faccio il numero "uno" con l'indice, puntando la cannuccia del cocktail verso la mia bocca e mordicchiandola.
È inutile che mi guardi così. Per oggi ho già dato... forse.
-Smettila, Mr. Tomlinson.- non lo guardo, ma la sua voce roca e graffiante mi fa attorcigliare le budella.
-Sennò, Mr. Styles?- lo sfido, lanciandogli uno sguardo languido e pieno di promesse spinte. Lo vedo respirare pesantemente e noto che il suo costume ne sta risentendo.
Bingo!
Lui, però, torna all'attacco. Si avvicina a me, piegandosi leggermente sul tavolo e mi sussurra all'orecchio: -Sennò, caro il mio Mr. Tomlinson, infrango il tuo secondo desiderio e ti butto in piscina, ti strappo il costume di dosso con i denti e te lo succhio come un ciuccio in mezzo a tutti questi poppanti.-
Inutile dire che mi va di traverso il cocktail.
-Sei sempre "qualcosa di stupido".- gli ricordo per ripicca, perché, per una volta, voglio avere io l'ultima parola, ma lui si limita a sorridermi nel suo solito modo: sapendo di aver vinto.

One Hundred's TrilogyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora