Poggio l' ultimo scatolone sull' isola della cucina e aiuto subito dopo Lacy con una sua valigia.
Non porta più le stampelle da tempo, ma a volte zoppica e sia io che Mary che Niall l' aiutiamo. La riabilitazione l' ha aiutata parecchio, è più che altro una sua paranoia. Noi tentiamo di tutto e sappiamo che prima o poi starà meglio, ma adesso ha veramente il terrore di osare. Non va neanche più a fare jogging mattutino con la sorella.
-Finalmente!- sorride gioioso Niall, -Quello era l' ultimo, vero?- indica lo scatolone che avevo portato io, mentre Mary mette le nostre tazze nel lavabo.
-Sì.- confermo io, incrociando le braccia al petto e guardando la raccolta di scatole e valigie che abbiamo creato poco a poco nel nostro nuovo salone, collegato alla cucina nonché sala da pranzo senza porta.
Ci metteremo una vita, me lo sento.
-Bene!- batte le mani entusiasta il mio amico, -Dai, mettiamo già apposto qualcosa prima di andare al Queens.- decide con fervore.
-Lo stavo facendo io, in realtà.- sorride sarcastica Mary, mostrandogli tutte le posate e i bicchieri già messi a lavare. -Voi dovreste prepararvi, piuttosto. Questo è il vostro ultimo primo giorno al college, dopo tutto.-
-Barbie 2.0 ha ragione.- si rivolge a me e a Lacy Niall, facendomi alzare gli occhi al cielo, prima di parlare di nuovo alla cugina: -E tu? Non hai un ingaggio per oggi?-
-Be', il mio agente...-
-Alias nostro padre.- sbuffa una risata divertita Lacy.
-... mi ha comunicato che al momento non sono richiesta. Al momento. E mi sembra una bella notizia, no? Ho dovuto passare l' estate a mostrare su siti Internet la nuova linea di vestiti estivi della Supreme. Mi merito un po' di pausa, giusto? Perciò andate. Quando tornerete, faremo a cambio: io uscirò e voi sistemerete il resto.- ci propone, guardandoci seria uno ad uno.
Mmh... fidarsi o non fidarsi?
-Riunione!- dichiara Lacy, prendendo sia me che il cugino per il braccio e allontanandoci tutti e tre dalla sorella.
È una cosa che avviene spesso da quando è arrivata Mary. Si è già integrata da un pezzo, certo, ma a differenza sua, noi tre conosciamo i nostri movimenti in giro per casa, gli uni dagli altri, molto meglio di lei. Dunque queste riunioni sono necessarie per i nostri spostamenti quotidiani.
-Che dite, è un buon affare?- ci fissa confusa la mia amica, sperando avessimo noi una risposta.
-Mettiamola così: noi saremo in tre questo pomeriggio e lei sarà da sola stamattina. Quando torneremo non sarà cambiato sicuramente quasi niente.-
-Hai colto nel segno, Niall, lei sarà da sola. Ok che di sicuro saremo più svelti noi nel disfare le cose, ma lei non avrà nessuno ad aiutarla.- cerco di farlo ragionare, indicando la biondina che ci sta fissando curiosa e confusa dalla cucina, poggiata al tavolo da pranzo.
-Pensiamo anche a questo: vogliamo fare qualcosa, oggi pomeriggio? Perché, se nessuno di noi tre ha nulla da fare, possiamo accettare senza problemi.- tenta di intromettersi nel nostro piccolo dibattito Lacy.
Dopo circa sei minuti di discussione innocua, ricordandoci l' un l' altro i nostri impegni, prendiamo una decisione e la riferiamo a Mary, la quale si sta tranquillamente guardando le unghie, annoiata.
-Accettiamo.- confermo per me e i miei amici, facendola sorridere.
-D'accordo. Su! A prepararvi le ultime cose per le lezioni!- saltella sul posto, aprendo un' altra scatola e passandoci i nostri trolley.
Quando fa così, sembra tanto un' adulta, ma realmente è più piccola di noi. E sembra persino sua sorella. Comandare deve essere una caratteristica tramandata nella famiglia Hanson.
Metto tutto l'occorrente per gli appunti nella mia tracolla e sistemo a dovere le penne, guardando successivamente l'orario: sette e quaranta. Già, numeri con zero e cinque. Mi piacciono.
Da quant'era che non avevo questo vizio?
Io, Lacy e Niall salutiamo Mary e usciamo dal dormitorio, dirigendoci verso la mia macchina. Mi metto al posto guida, Niall al mio fianco e Lacy nei sedili posteriori. Mi immetto in strada e guido verso il college.
L' ultimo anno, cavolo. Prima di andare a Londra, devo farmi solamente quest' ultimo anno. Me la caverò, me lo sento. Andrà tutto bene, questa volta.
-Ehi!- mi richiama Niall, toccandomi la spalla, -Ma alla fine che fine farai fare a tutta quella grana?- mi domanda. Capisco subito di che cosa parla: i soldi da parte di Mr. Bastardo.
Serro la mascella. Cazzo, me ne ero scordato.
-Penso li terrò in banca, al momento. Magari li darò a tutte le mie sorelle per pagarsi gli studi.- faccio spallucce, fregandomene.
Lo ammetto, mi ha dato una bella somma, ma sono pur sempre i suoi soldi. Non me la sento di usarli.
-E... tu credi che sia vero?-
Volto la testa solo per due secondi verso Niall, prima di tornare a fissare la strada. -Di che parli?-
-Nel senso... pensi che sia tornato?-
Stringo il volante tra le mani e prendo un respiro profondo.
Non urlare, non imprecare ad alta voce.
-Non lo so e non me ne frega un cazzo.- sbotto, leccandomi le labbra. Perché ne stiamo parlando?
-Andiamo, Louis! Io stesso sono andato a chiedere scusa a Jullienne e a parlarle pur di lasciarci tranquillamente e senza l'amaro in bocca. Non fare il bambino, prova a ricontattarlo e...-
-Niall, no!- dico deciso, sentendo il fuoco della rabbia irradiarsi dal mio petto, -Io e Styles non eravamo come te e Jullienne, noi due scopavamo e basta. Non voglio riavvicinarmi a lui, per nessun motivo al mondo, chiaro? Non ho alcuna intenzione di farmi rovinare l'ultimo anno di studi.- dichiaro secco. Questa volta mi concentrerò solo sulle cose importanti. Devo farlo per mio figlio, per la mia famiglia e per l'uomo che intendo diventare.
Mi sale un brivido lungo la schiena quando sento la risata nervosa del biondo: -Eh, divertente, la tua ultima frase, insomma. Perché, be'... ti ho trovato un lavoro!-
Cosa?!
Freno di colpo, facendo sobbalzare Niall e sbattere Lacy contro il mio schienale. -Porca puttana ladra!- impreca la mia amica, tenendosi la fronte e dandomi un pugno sulla spalla. -Cretino!- mi offende, ma non ribatto perché so che è arrabbiata e ne ha tutto il diritto, e anche perché al momento non sono concentrato su di lei.
-Che diavolo hai fatto, tu?!- sgrano gli occhi e stringo i denti.
Non colpirlo, non colpirlo... la sua specie di deficienti è in via di estinzione, non colpirlo.
-Volevo solamente che ti distraessi un po'! Mary ha fatto da modella per delle foto di un negozio dove indossava i loro abiti e, in cambio, le ho chiesto di chiedere loro un posto per te.- mi spiega velocemente, spaventato dalla mia reazione.
Lui... come?!
Come si è permesso? Senza il mio consenso, poi?!
-Niall, giuro che...!-
-Vi dispiace litigare una volta a casa? Sapete, preferirei evitare di fare tardi il primo giorno.- sorride sarcastica Lacy, comparendo nel mezzo dei nostri sedili con la testa.
Prendo più aria possibile per rilassare i muscoli tesi e riprendo la guida.
Mi si è stretto lo stomaco tutto d' un colpo... però ho una gran sete.
Dio, cosa non darei per un drink adesso.
Mi mordo il labbro fortemente, assieme ad una guancia. No, no, non devo pensarci, non posso riprendere. Basta col bere, andrò a quei cazzo d' incontri se proprio devo.
Parcheggio vicino al marciapiede e scendiamo dalla mia auto una volta arrivati. I nostri compagni dei corsi sono dovunque e spuntano come funghi. Si abbracciano, si risalutano dopo tanto tempo... e mi fissano.
Merda!
Non è cambiato un cazzo, continuano a guardarmi come se fossi un frocio che dà il culo a destra e a manca. E fa male, Dio, fa male da morire.
-Ahio!-
Mi giro di scatto, accorgendomi solo in questo istante che ho superato nel camminare Lacy e Niall, i quali sono caduti a terra, lui sopra di lei.
-Coglione, non sai nemmeno camminare!-
-Sono inciampato, cosa credi?-
-Sì, certo, come no! Tu sei quel tipo di stronzo che si legherebbe un cappio al collo pur di sentire quanto il culo pesa! Che volevi sperimentare, stavolta, la forza di gravità?!- lo sgrida lei, togliendoselo in malo modo di dosso e rialzandosi. Si pulisce la terra di dosso e fulmina con gli occhi il cugino: -Se mi dovrò rimettere il gesso a causa tua, ti ridurrò così male da farti diventare biondo naturale!- ringhia furiosa, superando entrambi ed entrando nell' edificio.
Arcuo un sopracciglio verso il mio amico, conscio di quello che ha fatto: -Sei un piccolo coglioncello.- scuoto la testa, un piccolo sorrisetto divertito mi riaffiora sulle labbra.
Lui fa spallucce, rimettendosi in piedi. -Volevo solo vedere se, come l' altra volta, pensava di sentire ancora dolore alla gamba.-
-Non siamo medici, Niall, non è compito nostro. Noi dobbiamo solo starle vicini.- dico con calma, rinsaldando la presa sulla mia tracolla e dirigendomi verso il Queens.
Trovo il mio nuovo armadietto dopo un po' e vedo con piacere che mi permette di vedere, dietro di me, uno dei giardini. Niall mi raggiunge dopo e sorridiamo quando scopriamo di avere gli armadietti vicini.
-Che ora hai, adesso?- mi chiede.
-Ehm...- prendo fuori dalla tasca il mio nuovo orario, -... Scrittura Inglese.-
-Grande! Pure io!- si emoziona, riaprendo l' armadietto per prendere il libro giusto - dato che aveva preso prima quello sbagliato -, ma gli cade tutto addosso. In realtà, non proprio tutto, dato che i suoi riflessi gli consentono di prendere al volo proprio il libro che gli serviva e un quaderno per gli appunti. Mi guarda, in tralice: -Avete visto tutti? Perché col cavolo lo faccio un' altra volta!- trema di voce, citando "I Pirati dei Caraibi". Ridacchio e lo saluto, dicendogli che lo aspetto nell' aula, visto che deve rimettere tutto a posto.
Mi siedo nel primo posto che vedo e lo occupo subito, ossia uno in fondo, in alto sulle gradinate. Tiro fuori tutto e lancio un' occhiata ad Alden, che sta entrando proprio ora in aula con il suo gruppo di amici. Forse l' estate non è servita veramente a nulla, per nessuno. Infatti si comporta subito da stronzo, allontanando con degli spintoni i ragazzi più gracilini da se stesso e fissando i culi delle mie compagne.
Pervertito del cazzo.
Niall arriva dopo qualche minuto e la campanella suona, segnando l' inizio di una nuova tortura per le nostre menti. La porta si apre ed entra la nostra professoressa, assieme al preside e a una ragazza... carina, ma non l' ho mai vista.
-Bentornati.- ci saluta il preside, indicando poi la nostra coetanea al suo fianco: -Vi presento la vostra nuova compagna di studi: Amber Talles.-
Lei ci sorride timida e fa un cenno di saluto in generale.
Wow, è... meravigliosa.
È poco più bassa di me, i fianchi stretti, le curve nei punti giusti, un seno da terza, la pelle rosata, i capelli mori, lunghi e lisci, labbra sottili e color ciliegia e due grandi, brillanti e splendidi... occhi verdi.
Gesù. Il mio tallone d' Achille.
-Prego, Miss Talles, c'è un posto proprio lì, vicino a Mr. Tomlinson.-
Arrossisco e noto che sì, l' unico posto libero è vicino a me. Non so se essere felice perché finalmente ho trovato una femmina che mi ecciti o se essere spaventato perché rischio un erezione nel bel mezzo della lezione.
Amber sale le gradinate e mi raggiunge, sedendosi con eleganza e aggiustandosi il puro vestitino estivo azzurro che porta addosso.
Quand' ero piccolo, giocavo con le mie sorelle a "Vorrei essere quest' oggetto, perché...". Adesso, vorrei essere la gonna di Amber perché... be', potete solo immaginare il perché!
Prendo dei respiri profondi. 'Fanculo, sto diventando come Alden.
Non commettere gli errori del passato. Non lasciarti andare, ricorda Grace.
Una pugnalata al cuore mi trafigge. Quel nome, quel dannato nome... mi aiuta a soffrire, quanto a non commettere sbagli.
Tento un sorriso e mi volto verso la ragazza - la bellissima ragazza -, porgendole una mano: -Ciao. Sono Louis.- mi presento, controllando con fatica il tono della voce. Rischio seriamente di dire qualche cavolata prima di esserle amico.
Lei mi guarda curiosa, sorridendo e diventando rossa, prima di stringermi la mano con la sua, calda e morbida. -Amber.-
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One Hundred's Trilogy
Fanfiction🔴🔞 Raccolta della One Hundred's Trilogy: • One Hundred Kinds of Styles. • One Thousand Tears of Styles. • One Million Kisses of Styles. @uncoverdlouis: "È una morte lenta, bellissima e dolorosa questa fanfiction". @_ilary-: "La sto rileggendo. Non...